Di Gerardo Severino*
LIMA (nostro servizio particolare). Sta per terminare il 2023, un anno molto impegnativo anche per gli storici militari, soprattutto per coloro che amano ricordare gli anniversari, come è capitato più volte su questo quotidiano online, che da moltissimi anni ospita saggi e articoli dagli argomenti più disparati, ma soprattutto scevri da nazionalismi di sorta.
Grazie alla linea editoriale che il Direttore di Report Difesa, Luca Tatarelli ha conferito alla testata, gran parte di noi storici militari ha potuto offrire, al vastissimo pubblico di lettori sparsi per il mondo le più vaste panoramiche possibili, affrontando, come nel caso di chi scrive, anche la storia militare di Paesi lontani, spaziando quindi dall’America Latina alla Grecia, per non dimenticare, infine, la triste storia di Gaza.
Ebbene, tornando agli anniversari, non potevamo dimenticarne uno molto importante e, per certi versi, curioso.
I cento anni della morte, ma anche il Bicentenario della nascita di uno dei più grandi ufficiali dell’Esercito peruviano, il Colonnello Josè Manuel Pereira, nato nel 1823 e morto centenario nel 1923.
La sua – vi preghiamo di crederci – fu una vita veramente straordinaria; una vita dedicata quasi interamente al servizio delle Armi, così come all’esplorazione, peraltro amico fraterno di uomini come Antonio Raimondi, uno dei più celebri italo-peruviani del quale abbiamo già trattato in altre circostanze, il quale scrisse molto delle sue scoperte e delle sue rischiose missioni, e il grande Giuseppe Garibaldi.
Proveremo a riassumerla con queste poche pagine, sperando ovviamente di poter raccontare almeno le tappe più significative di una vita così intensa ed esaltante.
José Manuel Pereira, un grande combattente
José Manuel Pereira nacque a Lima il 23 maggio del 1823, figlio di Don Filippo Pereira, Colonnello dell’Esercito Argentino, Comandante del Reggimento “Rio de la Plata” e di sua moglie, Donna Juana Palomino, entrambi membri di due importanti famiglie creole.

Una rarissima foografia di José Manuel Pereira
Educato sin da bambino alle rigide costumanze militari, nel gennaio 1839, appena sedicenne, fu ammesso volontario in un Battaglione delle celebre “Legione Peruana” [1], ove servì per qualche tempo, per poi essere congedato con il titolo di “Sodato Distinto”.
Ben presto il giovane Pereira fu coinvolto nei vari accadimenti che riguardarono il suo amato Paese, purtroppo spesso vittima di stravolgimenti politici, cambi di Governo e colpi di Stato.
Allorquando il Generale Augustin Gamarra entrò vittorioso a Lima, sempre nel 1839, nominò il giovane a Cadetto, assegnandolo così al Battaglione “Granaderos de Matucana”, nel quale raggiunse il grado di Sottotenente, grado poi ratificato dal Congresso di Huancayo il 28 novembre dello stesso ‘39.

La Merced. la città fondata dal Colonnello Pereira nel 1869
Con tale titolo, il giovane Pereira prese parte alla campagna di Arequipa, che si concluse con la sconfitta del leader rivoluzionario, Generale Manuel Ignacio de Vivanco, nemico giurato del Presidente Gamarra.
L’Esercito peruviano, comandato dallo stesso Presidente della Repubblica, invase successivamente la Bolivia.
Sopraggiunse, quindi, il disastro di Ingavi (1841), la celebre battaglia nel corso della quale morì lo stesso Gamarra.
E fu così che il Sottotenente Pereira cadde prigioniero, rimanendo in Bolivia fino all’aprile 1842.
Ritornò poi a Cuzco, ove fu inizialmente posto in congedo. Dopo la sconfitta e la morte del Presidente Gamarra, in Perù scoppiò l’anarchia.
Legalmente, il Presidente del Consiglio di Stato, Manuel Menéndez, era al potere, ma alcuni Generali tentarono di usurparlo.
Nel novembre dello stesso 1841, il Generale Juan Francisco de Vidal, nominato Prefetto del Dipartimento di Cuzco, ebbe il Comandò dell’Esercito del Sud, muovendosi così contro il Generale Juan Crisóstomo Torrico (autoproclamato Capo Supremo), che sconfisse nella battaglia di Agua Santa, il 17 ottobre 1842.
Il General Vidal assunse così la Presidenza del Perù il 20 ottobre.
Durante tale campagna militare, il Sottotenente Pereira combatté dalla parte del legittimo Governo, tanto da essere successivamente promosso Tenente (15 agosto 1842), per il valore e i meriti da egli conseguiti nei durissimi combattimenti, come era accaduto nel corso della prima citata battaglia di Agua Santa, allorquando colpì una batteria nemica con i cannoni del suo reparto.
Oltre alla promozione a Capitano, il Pereira meritò anche la “Menzione d’Onore” nell’Ordine del Giorno dell’Esercito.
Successivamente partecipò alle battaglie di San Antonio, a Moquegua e Carmen Alto, ad Arequipa, scontri che videro confrontarsi il Generale Castilla con il Generale Vivanco.
Dal 1844 al 1854, oramai ufficiale di carriera nell’Esercito peruviano, Josè Manuel Pereira ricoprì vari incarichi, sia al Comando di reparti che amministrativi, nei quali rivelò zelo, operosità, onestà e soprattutto grandi capacità organizzative.
Di lì a poco, l’ufficiale fu coinvolto operativamente nella “Revolución Liberal de 1854”, nota anche come “Rivoluzione di Arequipa”, un’insurrezione popolare scaturita durante il Governo del Presidente José Rufino Echenique, accusato di corruzione.
In tale contesto, il 7 gennaio 1854, Pereira prese parte alla battaglia di Saraja, posto al Comando dell’avanguardia, composta da due Compagnie di Fanteria (“Ayacucho” e “Pichincha“), da una mezza Compagnia di Cavalleria, con la quale, agli ordini di Don Domingo Elias sconfisse il nemico, meritando la promozione a Sergente Maggiore (equivalente, ai Paesi latino-americani del grado di Maggiore).
Nello stesso anno partecipò, quindi, alla battaglia del Colca, agli ordini del Generale Echenique, ottenendone la promozione a Tenente Colonnello.
Il 5 gennaio 1855, mentre si combatteva la battaglia di La Palma, alle porte di Lima, in cui Castilla sconfisse il Presidente Echenique, il Tenente Colonnello Pereira si trovava a Callao, in servizio di protezione di quella importantissima Dogana, oltre che del già allora rinomato porto militare. In quei giorni, l’ufficiale superiore aveva organizzato un nuovo reparto di Fanteria, provvedendo all’addestramento delle reclute.

La Dogana del Callao in una cartolina degli inizi del Novecento
Allorquando si seppe della caduta del Governo e del trionfo di Castilla, i prigionieri rinchiusi nelle Casematte si ribellarono, così come fecero anche gli abitanti di Callao, i quali insorsero e tentarono di assaltare gli uffici della Dogana, in quel frangente ospitati anch’essi nella fortezza “Real Felipe”.
A quel punto, il Tenente Colonnello Pereira mandò un messaggio a Lima, chiedendo al nuovo Governo la linea da adottare.
Il Governo Castilla mandò al Callao un messo a cavallo, latore di un ordine molto drastico: Reprimere gli eccessi popolari con la massima energia.
Ma la grande esperienza del Tenente Colonnello Pereira consigliò scelte meno violente.
Dopo aver schierato le sue truppe nei luoghi strategici, circondò rapidamente il gruppo più esaltato dei manifestanti, riuscendo a fermare coloro che incitavano il popolo al disordine generale.
Con questo sistema, egli salvò il Callao dal saccheggio. Fu solo il 20 settembre del 1861, quando aveva raggiunto la matura età di anni 38, che José Manuel Pereira si decise a prendere moglie.
In quel di Lima, il Pereira s’unì, infatti, in matrimonio con Donna Grimanesa Patron, nata a Chiclayo il 12 maggio 1835, dalla quale avrebbe avuto in seguito un’unica figlia, Maria.
Il 22 luglio 1865, Pereira fu promosso Colonnello e con quel grado partecipò al combattimento del 2 maggio contro gli Spagnoli, meritando il “Nastro d’Onore”.
Sopraggiunse, infine, la “Guerra del Pacifico”, della quale abbiamo più volte trattato su Report Difesa, scoppiata nel 1879 e terminata nel 1883 [2].

Truppe peruviane nella Guerra del Pacifico
In tale ambito, nel 1881, troviamo il Pereira al Comando Generale della 3^ Divisione dell’Esercito Centrale, con la quale prese parte alle battaglie di San Juan de Miraflores.
Il Colonnello Pereira – lo avevamo anticipato prima – è stato anche uno dei migliori organizzatori che l’Esercito Peruviano abbia mai avuto. Un esempio tangibile ci viene fornito dalla costituzione del famoso 10° Battaglione degli Zuavi, poi 29°, un autentico “Corpo d’élite”, dal quale sarebbero usciti i migliori ufficiali e le migliori classi per organizzare, alla fine del 1880, altri Corpi improvvisati da adibire alla difesa di Lima, minacciata dai Cileni. Il Battaglione degli Zuavi si comportò coraggiosamente nel corso delle battaglie di San Juan e Chorillos, attaccando animosamente cileni, i quali furono costretti alla ritirata.
Il Pereira esploratore
Il Colonnello Pereira non è stato solo un grande organizzatore della propria Forza Armata, ma anche un intrepido esploratore di regioni vergini del Perù d’allora.
Egli, infatti, fu uno dei primi a penetrare nella cosiddetta “Regione forestale” (un’area immensa che si estende ai piedi del versante orientale delle Ande), attraversando fiumi come il Madre de Dios, Ucayali, Huallaga, Maranon e altri, peraltro con semplici canoe e zattere.
Navigò, quindi, sull’Ucayali, dal Dipartimento di Cuzco a Iquitos, andata e ritorno. Non solo, ma il 24 settembre del 1869 fu il fondatore della città di La Merced [3], di cui pose con le sue mani la prima pietra, delineandone l’urbanistica e delimitando i luoghi per la Chiesa, la Caserma, la Scuola, la Piazza, ecc. Fu lui stesso a scolpire la prima immagine della Madonna della Mercedes, la quale sarebbe stata collocata sull’altare della Chiesa della città nuova.
Come riportò un Dizionario Biografico edito nel 1921 “Basterebbe la sua conquista della giungla, lottando palmo a palmo, con la natura esuberante di quelle regioni e con la razza coraggiosa che lì dominava, a esaltare il nome di Pereira”.
E, sempre nei panni di esploratore per conto del Governo, il Colonnello Pereira fece costruite diverse strade nella regione appena conquistata, la più importante delle quali fu quella che partiva dalla hacienda di “La Libertad” e arrivava al fiume Colorado, vicino al Cerro de la Sal [4].
Ebbene, il nostro protagonista si stava preparando a fondare altre due città, penetrando ancora di più all’interno dell’impervia regione, quando dovette ritornare a Lima e presentare le dimissioni dalla sua missione, vittima dell’opera di indebolimento che alcuni “personaggi ben in vista” avevano messo in piedi, naturalmente alle sue spalle.
Al ritorno da La Merced, il Colonnello Pereira non trovò nemmeno i suoi bagagli, che purtroppo non avrebbe più recuperato e nei quali conservava sia strumenti scientifici che appunti di viaggio e di misurazione topografiche di estremo valore.
Epilogo
Non abbiamo idea di cosa il Colonnello José Manuel Pereira abbia fatto dopo il congedo dall’Esercito, ma soprattutto dopo la morte dell’adorata moglie, venuta a mancare a Lima il 16 marzo del 1896. Possiamo solo immaginare che un uomo come lui, amante della scienza non sia rimasto di certo con le mani in mano.
Del resto, lo avevamo già precisato in apertura, egli era un uomo che vantava numerose e importanti amicizie, una delle quali lo avrebbe unito al nostro Eroe Nazionale, il Generale Giuseppe Garibaldi, che l’ufficiale ebbe modo di conoscere, quando quest’ultimo visitò il Perù, nel 1851.
Non solo, ma in sua compagnia, il Pereira visse a Chorillos nella stessa stanza per tre mesi. Il Colonnello Pereira si spense a Lima nel giugno del 1923, cinque mesi dopo aver festeggiato il suo centesimo anno di vita.
La sua salma, salutata dai pochi parenti, dai tantissimi amici, ma anche dalle Autorità civili e militari del Paese fu ovviamente sepolta nel Cimitero Presbitero Maestro, il luogo dove ancora oggi riposano gli “Uomini migliori del Perù”.
NOTE
[1] La Legione Peruana de la Guardia fu istituita il 18 agosto 1821 con Decreto del Generale Don José de San Martín, dopo aver proclamato l’indipendenza del Perù. Il suo esempio di coraggio e disciplina nelle campagne militari servirono da modello per le altre unità dell’Esercito peruviano.
[2] Sull’argomento vedasi Gerardo Severino – Roberto Bartolini, La Guerra del Pacifico (1879 – 1883), Voghera, Edizioni Marvia, 2003.
[3] Città del Perù centrale, nella regione di Junín, capoluogo della Provincia di Chanchamayo. La Merced sorge a circa 751 metri sul livello del mare, 75 chilometri a Est di Huancayo e 220 chilometri a Nord eEt di Lima. La città si trova sulla riva occidentale del fiume Chanchamayo che poi diventa il fiume Perené, un affluente del Rio delle Amazzoni.
[4] Della sua importantissima opera di esploratore vi è traccia nello straordinario testo di Antonio Raimondi, El Perù – Historia de la Geografia del Perù, edito a Lima nel 1879.
* Colonnello (Ausiliaria) della Guardia di Finanza – Storico Militare
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