Centenario della Grande Guerra, a Vittorio Veneto l’Esercito ricorda i caduti di tutti i conflitti

Vittorio Veneto (Treviso). In occasione del Centenario della fine della I Guerra Mondiale, l’Esercito e le istituzioni locali hanno rievocato, ieri, con una manifestazione svolta in Piazza del Popolo a Vittorio Veneto, i fatti d’Armi dell’ottobre 1918 quando, con il loro ingresso in città, i soldati del Regio Esercito segnarono, di fatto, l’inizio della fine del conflitto.

Lo stendardo dei Lancieri di Firenze

Presenti alla cerimonia, il capo di Stato Maggiore dell’Esercito, Generale di Corpo d’Armata Salvatore Farina e tante autorità civili e militari, tra cui il sindaco di Vittorio Veneto, Roberto Tonon ed il Prefetto di Treviso Maria Rosaria Laganà, oltre ai Gonfaloni delle città di Vittorio Veneto e di Treviso, entrambi decorati della Medaglia d’Oro al Valor Militare.

La manifestazione è stata caratterizzata da un programma coinvolgente iniziato già lunedì, con l’accensione a Roma di una fiaccola direttamente dai bracieri posti all’Altare della Patria dove è custodito il sepolcro del Milite Ignoto, simbolo del sacrificio del Popolo italiano.

La fiamma, portata a Vittorio Veneto, è stata fatta ardere sopra un’urna contenente le terre prelevate dai campi di battaglia dove furono raccolti i corpi degli undici soldati tra i quali, la Signora Maria Bergamas scelse, il 28 ottobre 1921, quello deposto al Vittoriano.

 

La lanterna con il fuoco sacro

Il Generale Farina nel suo intervento ha sottolineato l’importanza della cerimonia come momento fondamentale di raccoglimento per onorare la memoria di quanti hanno servito il nostro Paese anche fino all’estremo sacrificio. Rivolgendosi poi ai tanti cittadini presenti ha dedicato un pensiero alle vittime del maltempo che ha colpito negli ultimi giorni tutta la Penisola.

La fanfara dell’11° Reggimento Bersaglieri

Proprio in queste ore l’Esercito, con circa 100 uomini e donne e oltre 60 mezzi ed attrezzature tecniche, sta operando in diverse zone a favore della popolazione per fronteggiare l’emergenza maltempo che ha colpito l’Italia e ha già pronti altri assetti per soddisfare le esigenze delle Prefetture coinvolte, qualora dovessero richiedere ulteriore supporto.

Gli uomini e le donne dell’Esercito, oggi come ieri, nelle stesse località simbolo per i valori di Patria e di unità nazionale in cui si è combattuto 100 anni fa, sono pronti a donare tutto se stessi per il prossimo con generosità, altruismo, abnegazione, preparazione e addestramento unitamente alla capacità di collaborazione e coordinamento con le altre istituzioni.

L’Esercito c’è sempre, di più ed insieme alla sua gente “con e per” i cittadini dell’Italia per la Difesa dello Stato, la sicurezza internazionale e i concorsi in emergenza, per essere vicini alle esigenze della popolazione, dimostrandosi una risorsa pronta e flessibile al servizio del Paese.

Il sindaco di Vittorio Veneto nel suo discorso ha evidenziato che parlare del “l’Esercito Vince” significa essenzialmente raccontare come sempre più il Paese può contare su una forza viva, preparata, pronta alle sfide più complesse.

Al termine della cerimonia, il sacro fuoco è stato preso in consegna da un drappello dei Lancieri di Montebello e di Bersaglieri ciclisti per essere scortato fino a Trieste, dove arriverà domenica prossima per le celebrazioni della Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate.

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