Pechino. Il Salvador dice addio all’alleanza con Taiwan ed abbraccia, così come avevano già fatto Panama e Repubblica Dominicana, la Cina, Mentre il Presidente salvadoregno Salvador Sánchez Cerén annunciava il cambio di alleanza in un messaggio televisivo, il suo ministro degli Esteri Carlos Castaneda, firmava a Pechino un documento per l’instaurazione delle relazioni diplomatiche con la Cina.

Il Presidente salvadoregno Salvador Sánchez Cerén
“Il nostro Governo – ha detto il responsabile della diplomazia salvadoregna – ha preso questa decisione di cambiare la nostra storica posizione con l’obiettivo di elevare il nostro livello di vita e trarre benefici tangibili per i nostri cittadini ed una speranza per tutti”.
In questo modo la Repubblica salvadoregna si unisce agli altri 177 Paesi che hanno approvato la risoluzione 2758 dell’Assemblea delle Nazioni Unite adottata il 25 ottobre 1971 che riconosce l’esistenza di una sola Cina e di un solo Governo della Repubblica popolare cinese “come unico e legittimo del quale Taiwan forma una parte inalienabile di questo territorio”.
Il ministro degli Esteri cinese, Wang Yi, ha espresso la felicità del suo Paese perche il Salvador ha riconosciuto che “c’è una sola Cina nel mondo”.
Al di là delle parole e della formalità, si tratta per Taipei di un altro colpo alla sua politica estera visto che Taiwan è un’isola autogovernata, democratica e si muove di fatto come un Paese indipendente ma che i cinesi considerano parte del loro territorio.
Da quando nel 2016 l’isola di Taiwan è guidato dalla Presidentessa Tsai Ing-wen del Partito Democratico progressista le relazioni con Pechino sono peggiorate e in due anni il Paese ha perso cinque alleati, tre dei quali del Centroamerica e dei Caraibi.

La Presidentessa Tsai Ing-wen
Attualmente conta solo 17 Paesi amici: 9 latinoamericani e dei Caraibi, 6 del Pacifico, 1 africano (Regno di eSwatin, ex Swaziland), 1 europeo (Vaticano)
I cinesi non perdonano alla Tsai il suo attivismo politico-diplomatico, tra cui un viaggio in Paraguay e Belize, due Paesi che ancora sono nel giro di Taipei e negli Stati Uniti che ha fatto infuriare Pechino, visto che, ribadiscono i cinesi, si tratta di azioni ambigue per lo status di Taiwan al quale non viene riconosciuta una vera indipendenza.
© RIPRODUZIONE RISERVATA