MILANO. “Questa prima battuta d’arresto in Italia per ChatGPT, anche se forse inaspettata vista la popolarità e ubiquità del sistema, è un ottimo spunto per riflettere ancora una volta sulle insidie nascoste nell’AI”, spiega Pierguido Iezzi, CEO di Swascan, riferendosi alla decisione di bloccare ChatGPT disposta dal Garante per la Privacy.

Il CEO di Swancan Pierguido Iezzi
“Le osservazioni del Garante sono coerenti con le indicazioni di gorvernance dell’UE che, in esito all’ormai imminente pubblicazione dell’AI Act, fissa regole ‘umanocentriche’ sulla trasparenza e sicurezza dell’algoritmo”, continua l’esperto.
“D’altronde, mentre l’AI offre enormi opportunità per migliorare la personalizzazione, la convenienza e la sicurezza dei dati, è fondamentale affrontare le sfide poste alla privacy e alla sicurezza dei dati personali. Ciò richiede un’attenta considerazione delle pratiche di raccolta e utilizzo dei dati, una maggiore trasparenza e consenso, e l’adozione di tecniche di protezione dei dati avanzate. Parafrasando il docente dell’Università Gregoriana Paolo Benanti – conclude Iezzi – le implicazioni etiche di questi sistemi rendono quasi indispensabile un’algoretica e una governance in grado di evitare che l’uomo sia tagliato fuori dalla catena decisionale”.
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