Cina: la Chengdu Aerospace Corporation svela il prototipo del J-36. L’aereo ha dimensioni maggiori rispetto a tutte le altre più grandi piattaforme da combattimento dell’Aeronautica militare di Pechino

Di Francesco Lorenzo Morandi 

PECHINO (nostro servizio particolare). Il 26 dicembre 2024 ha suscitato particolare attenzione politica e  militare  il volo di un nuovo velivolo sviluppato dalla Compagnia cinese Chengdu Aerospace Corporation (CAC).

Il J-36 in volo ((via @Hurin92, visibile su X)

 

Si tratterebbe di una versione prototipale di una nuova piattaforma aerea alla quale è stata assegnata la designazione non ufficiale di J-36 (in continuità con il numero seriale con il quale è comparsa: “36001”).

Un secondo volo di prova si è tenuto pochi giorni fa, il 17 marzo; come avvenuto per il dicembre scorso, l’aereo è stato ripreso nei cieli di Chengdu, nella provincia cinese del Sichuan.

Allo stato attuale delle cose non è ancora possibile avere informazioni dettagliate circa questa macchina, ma diversi osservatori hanno fatto delle considerazioni interessanti in merito ad alcune delle sue caratteristiche.

In primo luogo, l’aereo è di dimensioni considerevoli: stime prodotte da Janes indicano esso abbia una lunghezza di 23 metri per un’apertura alare di circa 25; in verità, un’infografica originariamente pubblicata nel numero di marzo della rivista Aerospace, edita dalla Royal Aeronautical Society e successivamente ripresa online anche da fonti cinesi, stima valori diversi: si parlerebbe di poco più di 22 metri di lunghezza, per 20 metri di larghezza.

In ogni caso, appare evidente che l’aereo ha dimensioni maggiori rispetto a tutte le altre più grandi piattaforme da combattimento cinesi, quali J-20, J-15 e J-16.

Cutaway del J-36 (via @louischeung_hk, visibile su X)

 

A questo proposito, va sottolineato che la macchina è caratterizzata da una pianta alare diamond-delta ed è dotata di LEX (Leading-edge extentions).

Le due prese d’aria inferiori sono del tipo caret – visibili, per esempio, sull’F-22 – mentre la presa d’aria del terzo motore risulta essere di tipo DSI (Diverterless Supersonic Inlet), una soluzione implementata invece da velivoli quali l’F-35 o lo stesso J-20.

Un J-20 cinese

 

Ulteriore fattore insolito è dato dalla in configurazione trijet; come messo in evidenza da Aerospace, la propulsione dovrebbe essere garantita da tre reattori da 22 mila  libbre di spinta ciascuno senza post bruciatore. In verità, è stata avanzata l’ipotesi che l’aereo possa utilizzare i propulsori WS-10C o addirittura i WS-15.

In continuità con ciò, se dovessero essere questi ultimi a venire impiegati, la macchina potrebbe esibire capacità di supercruise; in ogni caso, considerando la tipologia di propulsione possibilmente installata, il design della pianta alare, così come la presenza di prese d’aria di tipo caret, è probabile che il velivolo in questione esibisca caratteristiche notevoli in termini di velocità e raggio d’azione.

Ancora a partire dal materiale fotografico pubblicato, alcuni osservatori hanno messo in evidenza che l’aereo potrebbe essere dotato thrust deflectors, in grado di permettere ad esso capacità di spinta vettoriale 2D e di incrementare quindi la manovrabilità della macchina. Vi è poi un ulteriore particolare interessante: recentemente sono emersi dei rendering che evidenziano una configurazione twin seat.

Da prendere in considerazione anche le considerevoli dimensioni delle weapon bay, che potrebbero permettere di imbarcare un loadout costituito da vettori aria aria PL-15 o addirittura PL-17.

Aprendo un inciso, quest’ultimo risulta essere un very long-range AAM (Very Long-Range Air-to-Air Missile) di notevoli dimensioni, e sarebbe stato pensato ai fini dell’ingaggio di high-value target quali tanker o piattaforme AEW (Airborne Early Warning).

Stando alle considerazioni formulate da alcuni osservatori, il J-36 potrebbe essere in grado di imbarcare fino a ben 8 PL-17 e 6 PL-15, cosa che garantirebbe alla piattaforma di esibire eccezionali capacità di ingaggio in BVR (Beyond Visual Range). Ancora, sono emersi alcuni rumors – legati soprattutto al particolare design di una patch non ufficiale – circa la possibilità che l’aereo sia in grado di imbarcare anche vettori ipersonici aviolanciati KD-21 (spesso denominati anche YJ-21).

In aggiunta a queste considerazioni, diverse fonti evidenziano che il velivolo è dotato di sensori EOTS (Electro Optical Targeting System) e di due conformal radar arrays.

Per concludere, nonostante vi sia prudenza nel definire questa piattaforma come “di sesta generazione”, questa piattaforma potrebbe essere inquadrata come la risposta cinese a programmi quali lo statunitense NGAD o GCAP, fattore che porta a comprendere quanto siano notevoli gli sforzi rivolti dalla Repubblica popolare cinese alla modernizzazione del proprio strumento militare.

Date le caratteristiche spiccatamente stealth esibite dall’aereo, inoltre, appare chiaro che questo sia pensato per operare con alta possibilità di sopravvivenza in spazi aerei fortemente contesi; a questo proposito, alcuni hanno avanzato ipotesi circa il fatto che nel futuro questa nuova macchina esibirà considerevoli capacità di sensor fusion e che, per esempio, potrà essere in grado di operare congiuntamente con sistemi manned ed unmanned di vario tipo quali, tra gli altri, l’FH-97.

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