Cina: un nuovo sottomarino per la Marina di Pechino. Ha un aspetto distintivo, senza vela e con grandi timoni a forma di X a poppa

Di Giuseppe Gagliano

PECHINO. La Cina continua a sorprendere gli analisti navali con la costruzione di un nuovo sottomarino mai segnalato prima.

Le immagini satellitari hanno rivelato la presenza di un’imbarcazione con un design innovativo presso un cantiere navale a Guangzhou, un sito noto per la produzione di chiatte d’invasione ma non di unità subacquee.

La torretta di un sommergibile cinese

 

Il nuovo sottomarino ha un aspetto distintivo, senza vela e con grandi timoni a forma di X a poppa.

Una scelta progettuale inusuale che segue una tendenza emergente nella costruzione subacquea, con l’eliminazione della vela per migliorare la dinamica idrodinamica e ridurre la segnatura radar.

La Cina è già stata pioniera in questo campo, con un primo modello senza vela varato nel 2019 presso il cantiere Jiangnan di Shanghai.

Le dimensioni stimate indicano una lunghezza di circa 45 metri e una larghezza di 5 metri, rendendolo più piccolo rispetto ai tradizionali sottomarini diesel-elettrici.

Questo suggerisce un’operatività diversa, forse adatta a missioni in acque basse o per operazioni speciali. La presenza di tubi lanciasiluri e, probabilmente, di un sonar trainato suggerisce che potrebbe essere destinato a compiti offensivi contro unità di superficie o sottomarini nemici.

L’ipotesi più intrigante riguarda la possibilità che si tratti di un sottomarino senza equipaggio, una categoria in cui la Cina sta investendo massicciamente.

Se fosse un veicolo subacqueo extra-large non presidiato (XLUUV) sarebbe il più grande mai costruito, superando di sei-otto volte il Orca XLUUV della Marina statunitense.

L’Orca XLUUV della Marina statunitense

 

Pechino ha già dimostrato di voler spingere i limiti tecnologici in questo settore, avendo costruito la più grande nave da superficie senza equipaggio al mondo.

Tuttavia, la stazza di questa nuova unità potrebbe suggerire una configurazione con equipaggio, dato che i veicoli autonomi non necessitano di dimensioni così imponenti.

L’incertezza sul ruolo operativo del sottomarino alimenta speculazioni sulla sua reale missione.

Potrebbe trattarsi di una piattaforma per operazioni speciali, guerra subacquea avanzata o persino per la manipolazione dei fondali marini.

Il mistero che circonda questo progetto conferma ancora una volta la capacità della Cina di sviluppare nuove unità in totale segretezza, senza le fughe di notizie tipiche dei programmi occidentali, dove i nuovi sottomarini vengono segnalati pubblicamente anni prima del varo.

La Marina cinese prosegue nel suo percorso di espansione e innovazione, lasciando gli osservatori occidentali a interrogarsi su quali siano le reali capacità di questa nuova imbarcazione e quali implicazioni potrebbe avere per l’equilibrio strategico nel Pacifico.

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