NICOSIA (CIPRO) – dal nostro inviato. Quando la storia e le relazioni internazionali si trasformano in turismo.
Via Ledra, costeggiata di tantissimi locali e di negozi che vendono souvenir, conduce direttamente al confine tra la Repubblica di Cipro e quella della Repubblica di Cipro del Nord.

Gruppi di turisti con le loro guide arrivano al punto di controllo, mostrano i passaporti e dopo avere percorso un piccolo tratto fanno le stesse procedure per passare “dall’altra parte”.
Percorriamo la parte cipriota di questo confine che separa la città dal 1974. Soldati ciprioti fanno la guardia. Vietato fotografare.
Sembra di essere tornati indietro ai tempi del Muro di Berlino.

Tra l’altro un ristorante adiacente al muro che separa i due Paesi è stato proprio dedicato a quello tedesco.
Scambiamo due parole con il libraio che si trova anch’esso vicino al muro. Alla battuta “il suo negozio è vicino alla storia della città” sorride.
In fondo questa storia non si riesce a risolverla (o non la si vuole risolvere?).
Sui palazzi in molti espongono la bandiera greca. Con Atene c’è un lungo vecchio amore che risale nei secoli.
ENONIS, OVVERO UNIONE CON LA GRECIA
Una parola dice tutto: enōsis, ovvero unione.
Facciamo qualche passo indietro. Era il 1864 e il Regno Unito aveva precedentemente ceduto il loro protettorato sugli Stati Uniti delle Isole Ionie, che avevano amministrato per 50 anni, al nuovo Regno di Grecia .
Il Movimento per l’Enosis si sviluppò nel 1940 e nei decenni successivi.

Nel 1954, l’arcivescovo Makarios III, sollevò il diritto di autodeterminazione per Cipro alle Nazioni Unite, prevedendo un plebiscito dei ciprioti a favore dell’Enosis.
L’anno successivo venne formato un movimento di guerriglia EOKA, guidato da Georgios Grivas, a sostegno dell’Enosis e per la liberazione dall’occupazione britannica.
Le trattative fra Grecia, Turchia ed il Regno Unito diedero a Cipro una fragile indipendenza.
Nel 1955, l’EOKA aumentò le sue azioni violente contro i britannici e i turco-ciprioti, considerati tra l’altro collusi con la potenza coloniale.
Nel 1959, Cipro fu trasformata in Repubblica presidenziale indipendente nell’ambito del Commonwealth, con un presidente identificato nella figura dell’arcivescovo greco-cipriota Makarios III e un vice presidente turco-cipriota, Fazıl Küçük.
Ma le tensioni intercomunitarie non cessarono, malgrado la presenza dei Caschi blu dell’ONU.
La Forza delle Nazioni Unite per il mantenimento della pace a Cipro (UNFICYP – United Nations Peacekeeping Force in Cyprus) fu inviata a Cipro nel 1964.
I militari erano incaricati diporre termine alle continue violenze tra la comunità greco-cipriota e quella turco-cipriota per prevenire scontri più duri.
E nell 1974, quando scoppiò la guerra l’ONU dovette fare da forza di interposizione E la missione è ancora qui.

Nel 1960 il nuovo Presidente cipriota Makarios, precedentemente un sicuro fautore dell’Enosis, preferì seguire una politica estera politicamente più moderata. Durante la campagna presidenziale per le elezioni del 1968, disse che l’unione con la Grecia era “impossibile” mentre l’indipendenza era “possibile”.
Questa presa di posizione provocò una divisione con l’EOKA B. Ci fu un colpo di Stato contro il Presidente, con la partecipazione del regime dei Colonnelli in Grecia e la longa manus USA.
L’operazione vide in campo la Guardia nazionale cipriota e appunto i militanti dell’EOKA B.
Questo portò all’invasione turca del 20 luglio 1974.
La caduta del potere di Makarios aveva alterato gli equilibri raggiunti nel 1960 con il Trattato di Zurigo e Londra del 1960 tra il Regno Unito, la Grecia e la Turchia.
Secondo il trattato poteva esserci intervento militare di ciascun garante se si fosse alterato lo status politico dell’isola.
Se per greci e ciprioti l’intervento fu considerato una invasione, per i turchi fu un’Operazione di pace a Cipro.
Le Forze Armate la chiamarono Operazione Attila.

L’operazione militare si concluse con la spartizione di Cipro lungo la Linea Verde, monitorata dalle Nazioni Unite, che tuttora divide Cipro, e la formazione di un’amministrazione autonoma turco-cipriota de facto nel Nord.
Nel 1983 la Repubblica Turca di Cipro del Nord dichiarò l’indipendenza, sebbene la Turchia sia l’unico Paese a riconoscerla.
La comunità internazionale considera il territorio di Cipro del Nord come un territorio occupato dalla Turchia nella Repubblica di Cipro.
L’occupazione è considerata illegale dal punto di vista del diritto internazionale ed equivale a un’occupazione illegale del territorio dell’Unione europea da quando Cipro ne fa parte.
LA SITUAZIONE OGGI
Nei giorni scorsi il ministro della Difesa cipriota, Vasilis Palmas, intervenendo all’inaugurazione di un’iconostasi in una chiesa di Anogia Creta, dedicata ai soldati greci scomparsi durante l’invasione turca di Cipro del 1974, ha espresso profonda gratitudine “alla Grecia per il suo continuo sostegno alla lotta di Cipro per la giustizia e la riunificazione”.

In una nota, il ministro ha espresso “la sincera gratitudine della Repubblica di Cipro e dell’intero ellenismo cipriota alla Repubblica ellenica, che sostiene costantemente la nostra lotta per la liberazione dei nostri territori occupati e il ripristino della giustizia nella nostra Patria”.
Il ministro ha evidenziato le conseguenze dell’invasione e dell’occupazione in corso, così come i crimini della Turchia, non saranno mai dimenticati.
“Come greco-ciprioti – ha aggiunto . abbiamo il dovere di continuare la nostra lotta per la sopravvivenza e le nostre legittime rivendicazioni”.
Ha poi parlato delle persone scomparse nel corso della guerra,
E l’ha descritta come “l’aspetto più tragico del problema di Cipro, che continua a tormentare le famiglie e a lasciare ferite aperte, con conseguenze durature per tutti coloro che hanno perso i propri cari.”
La questione delle persone scomparse è stata definita ancora da Palmas “profondamente seria e una ferita profonda per la Repubblica di Cipro”.
Intanto è stato istituito un Comitato per le Persone scomparse, di comune accordo tra i leader delle due comunità, con lo scopo di riesumare, identificare e restituire ai familiari i resti di 492 turco-ciprioti e 1.510 greco-ciprioti, scomparsi durante gli scontri intercomunitari del 1963-1964 e del 1974.
Secondo i dati pubblicati sul sito Web del Committee on Missing Persons in Cyprus (CMP – https://www.cmp-cyprus.org,) al 28 febbraio scorso su 2.002 persone scomparse, i corpi di 1.704 sono stati riesumati e 1.052 identificati.
Delle 1.510 persone scomparse di origine greco-cipriota, 756 sono state identificate e 754 risultano ancora disperse.
Delle 492 persone scomparse di origine turco-cipriota, 296 sono state identificate e 196 risultano ancora disperse.
I turchi occupano un terzo dell’isola,
Nel 2017 si svolse a Crans-Montana (Svizzera) un ciclo di negoziati che non produsse alcun risultato.
Intanto, il Segretario Generale dell’ONU, Antonio Guterres ha annunciato che una riunione informale su Cipro in un formato più ampio si terrà alla fine di questo mese,

Sarà anche nominato un nuovo inviato personale a Cipro per preparare i prossimi passi, mentre le due parti hanno concordato di procedere con una serie di iniziative, tra cui l’apertura di valichi di frontiera, la creazione di un Comitato tecnico per la gioventù e altre iniziative nella zona cuscinetto e in tutta l’isola.
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