Conflitti: Qui non si salva nessuno. Cinque storie di donne nell’inferno della guerra. Un libro di Marco Petrelli

Roma. Storie di donne che si intrecciano, si incrociano e si scoprono unite da un terribile destino, la guerra.

Donne del contingente UNIFIL

Le donne attraversano alcuni dei momenti salienti della nostra Storia e si ritrovano loro stesse ad essere parte di quella storia che le influenza e le porta a fare delle scelte che influenzeranno per sempre la loro vita futura.

Una spia francese nell’Italia del ’44, una guerrigliera vietcong, una infermiera volontaria italiana in Somalia, un soldato del “Grande Uno Rosso”, un pilota dell’Aviazione Esercito.

Sono tutte donne di età e di trascorsi diversi, accomunate da un passato che non vuole passare.

E finite nel bel mezzo di conflitti in terre lontane per motivi altrettanto differenti: chi per dovere, chi per scelta, chi perché costretta.

Tutte dovranno prendere delle strade che segneranno il loro futuro e quello delle persone che hanno intorno, decisioni influenzate dalla drammaticità e dall’orrore del contesto in cui sono prese.

Marco Petrelli riesce a raccontare con delicatezza le donne che alle prese con la guerra devono pensare a come sopravvivere fisicamente e psicologicamente.

Nel libro si legge: “Vittoria adorava Paranoid, canzone che aveva scoperto guardando un canale online dedicato alla musica nella Guerra del Vietnam. Il ritmo travolgente dei Black Sabbath accompagnava i voli degli elicotteri-icona del conflitto, compreso l’UH-1/ AB“205” sul quale si era formata come pilota.

Trentadue anni, da Castel Viscardo, il Capitano dell’Aviazione Esercito (AVES) Vittoria Greco era al suo primo turno in Afghanistan.

Un elicottero dell’AVES in attività addestrativa

Era nata laddove un tempo sorgeva il più bell’aeroporto mai costruito: di Orvieto – Castel Viscardo.

Realizzato da Pierluigi Nervi era un capolavoro del razionalismo la cui memoria si era tramandata solo grazie alle foto prebelliche.

I personaggi di Marco Petrelli vivono, soffrono, lottano per una vita migliore, per affermare il loro diritto a sperare ancora nel futuro per loro stesse e per i loro cari.

Ed è proprio parlando dei suoi personaggi che lo stesso autore dice: “Nel 2019 avevo moderato un incontro del Comune di Amelia sui vent’anni della legge 380 che permise l’ingresso delle donne nelle Forze Armate italiane. Evento che ha accresciuto la curiosità verso la realtà femminile nel mondo militare. Un rapporto, quello fra mondo delle donne e guerra, chiaramente ben più antico: basti pensare alla figura di Artemisia”.

La copertina del libro di Marco Petrelli

“Il Novecento, tuttavia – aggiunge l’autore – ha offerto un ampio spettro di figure, aneddoti, esperienze, di spunti importanti per la stesura delle storie. Quanto ai singoli personaggi, il primo a nascere è stato il G.I. del Big Red One nel dicembre 2017 su un foglio di carta. Poi, il primo lungo lockdown ha fornito l’occasione (e lo stimolo) per dare forma a “Qui non si salva nessuno”, primo test narrativo e libro decisamente anti-femminista.

Già, perché in disaccordo con quel femminismo urlato, piazzaiolo, affetto da misandria, ritengo che l’uomo e la donna siano meno diversi di quanto si possa pensare. Se proprio si vuole cercare un discrimine, infatti, questi è solo la capacità di affrontare i problemi, grandi e piccoli, del quotidiano: c’è chi li affronta tentando di risolverli, chi invece si abbandona allo sconforto”.

Gli episodi sono arricchiti da dettagli che omaggiano le passioni dell’Autore per la musica, per i .viaggi, per la fotografia, per il reportage e per la storia militare.

Donne che in un mondo maschile come quello militare riescono a fare emergere la loro femminilità e non scendono a compromessi.

Marco Petrelli: “Qui non si salva nessuno. Cinque storie di donne nell’inferno della guerra”  (prefazione di Debora Corbi), Eclettica Edizioni (2021),  pp. 162, euro 16

 

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