Di Chiara Cavalieri
MOSCA. Un’analisi approfondita pubblicata dall’Agenzia economica russa “1prime” ha svelato dettagli interessanti riguardo a un ambizioso progetto energetico di Mosca in Egitto, destinato a rivoluzionare il mercato del Gas naturale liquefatto (GNL) nel Paese nord africano.
Mentre i rapporti tra Mosca e Il Cairo si intensificano, un quadro chiaro delle sfide energetiche egiziane emerge, rivelando come il Paese stia navigando tra opportunità e difficoltà.
Il Mercato del Gas in Egitto: una visione complessa

Negli ultimi anni, l’Egitto ha visto una flessione della sua produzione di gas, costringendolo a tornare alle importazioni per la prima volta dal 2018.
Nonostante fosse il terzo esportatore di GNL in Africa nel 2024, le esigenze interne di elettricità e il calo della produzione hanno reso necessario rivedere la propria posizione nel mercato energetico.
Gli esperti avvertono che questo cambiamento non è solo una questione di bilanci energetici, ma riflette anche l’incapacità del paese di mantenere invariato il proprio ruolo di esportatore .
Con una mossa che ha suscitato preoccupazione negli ambienti industriali egiziani, il Governo de Il Cairo ha annunciato la sospensione delle forniture di gas naturale alle principali fabbriche del Paese per due settimane, a partire dal 18 maggio 2025. La decisione è stata motivata da lavori di manutenzione di routine sulle linee di esportazione del gas provenienti da Israele, da cui l’Egitto dipende sempre di più dal 2020.
Le conseguenze della decisione rischiano di essere pesanti: l’interruzione colpirà duramente in particolare il settore della produzione di fertilizzanti, con gravi ripercussioni sul mercato interno.
Secondo quanto riportato dal quotidiano egiziano Al-Shorouk, una fonte del settore ha confermato che tutte le forniture di gas alle aziende saranno sospese, costringendo alla chiusura temporanea di molti impianti, inclusi quelli statali.
Pavel Mareshchev, un’autorità nel settore del gas russo, osserva che vari fattori limitano lo sviluppo del settore del gas egiziano.
Tra questi vi sono l’elevato tasso di esaurimento dei giacimenti, la scarsità di gas proveniente dai giacimenti principali e una netta mancanza di accesso alla tecnologia moderna.
Attualmente, l’Egitto non dispone delle infrastrutture necessarie per trattare e rigassificare GNL, una situazione che lo porta a ricorrere a soluzioni temporanee come il noleggio di Floating Storage and Regasification Units (FSRU).
Le prospettive di cooperazione con la Russia
La Russia, forte della propria esperienza e della tecnologia avanzata nella produzione di GNL, si propone come partner ideale per l’Egitto.
Recenti negoziati hanno evidenziato l’interesse di Mosca a costruire terminali di GNL in Egitto, pensando a un’espansione delle infrastrutture che potrebbe alleviare le attuali difficoltà del paese. Rosneft, una delle aziende energetiche russe, detiene una partecipazione significativa nel giacimento di gas egiziano Zohr, uno dei più promettenti del momento.

La nave di stoccaggio galleggiante “Energius Power”, recentemente arrivata nel Porto di Alessandria, rappresenta un esempio di come il Paese stia cercando di affrontare le sue carenze infrastrutturali.
Questa unità galleggiante permette di stoccare e rigassificare gas in mare, riducendo il bisogno immediato di costruire impianti terrestri complessi e costosi.
La sfida delle risorse e il ruolo dell’innovazione
Mentre la Russia guarda avanti per espandere le proprie esportazioni di GNL – con l’obiettivo di raggiungere oltre 100 milioni di tonnellate entro il 2035 – l’Egitto si trova a un bivio.
Deve affrontare il deficit interno e la domanda crescente di elettricità, mentre scava in cerca di nuove risorse di energia.
Gli esperti avvertono anche che, nonostante l’apparente abbondanza di giacimenti recentemente scoperti, la realizzazione pratica di queste risorse rimane complessa.
Lungi dal fermarsi ai confini nazionali, la Russia intende utilizzare le sue avanzate tecnologie per facilitare l’accesso al mercato globale del GNL, mirando in particolare a soddisfare le domande emergenti in Asia e in Europa.
Del resto, le esportazioni russe di GNL nel 2024 sono aumentate a un record di 33,6 milioni di tonnellate, testimoniando l’urgente necessità di trovare outlet alternativi come l’Africa.
Un futuro incerto: Egitto come Hub energetico?
Prospettive intriganti si prefigurano all’orizzonte, suggerendo che l’Egitto potrebbe diventare un hub regionale per il commercio di GNL.
Questo avverrebbe non solo recuperando il terreno perduto nel settore energetico ma anche sfruttando le sue posizioni geografiche per collegare le risorse russe ai mercati europei.
Il Progetto russo Murmansk LNG, che mira a garantire accessi diretti a risorse diversificate tramite gasdotti, potrebbe rivelarsi un game changer in questo contesto.
Tuttavia, ci sono avvertimenti: la scarsità di contratti chiari e sostenibili continua a rimanere un ostacolo, spingendo gli analisti a interrogarsi sulla reale fattibilità di queste aspirazioni.
È plausibile che l’Egitto possa formare un “sistema di fornitura ombra” di gas russo per l’Europa, nel caso in cui la crisi energetica nel continente dovesse intensificarsi. In tal modo, l’etichetta egiziana potrebbe fungere da intermediario, permettendo al gas russo di fare il suo ingresso nel mercato europeo in modo meno diretto.
Opportunità e ostacoli
Mentre il panorama energetico globale continua a mutare, la Russia e l’Egitto si trovano a esplorare potenziali sinergie nel campo del GNL.
Sebbene il futuro appaia promettente, carenze infrastrutturali, decisioni politiche e condizioni econom.iche rimangono variabili critiche che potrebbero influenzare lo sviluppo di questa alleanza strategica.
La cooperazione tra le due Nazioni non è solo fondamentale per la crescita del settore energetico egiziano, ma potrebbe anche ridefinire le dinamiche del mercato globale del gas.
Tuttavia, sarà essenziale monitorare attentamente le evoluzioni politiche ed economiche in corso, poiché saranno determinanti per il successo o l’insuccesso di questi progetti ambiziosi.
Mentre il mondo guarda al crescente legame tra Mosca e Il Cairo, la questione del gas continua a essere al centro delle strategie di approvvigionamento energetico del XXI secolo, ridefinendo alleanze e obblighi tra le Nazioni adeguandosi ai nuovi equilibri di potere e alle sfide ambientali emergenti.
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