Roma. Sarà l’Assemblea del Senato ad esaminare, nei prossimi giorni, il disegno di legge per il Coordinamento delle Politiche spaziali ed aerospaziali con l’istituzione a Palazzo Chigi di un Comitato interministeriale specifico, presieduto dal Presidente del Consiglio.
Dopo circa tre anni di lavoro sui tre disegni di legge sul tema, la Commissione Industria di Palazzo Madama, ne ha concluso l’esame, approvando un testo unificato che è stato calendarizzato per l’Assemblea a partire dal 23 maggio (eventuali emendamenti dovranno essere presentati entro il 18 maggio).
La finalità del disegno di legge è quella di “assicurare il coordinamento delle politiche spaziali e aerospaziali, nonché
favorire l’efficacia delle iniziative dell’Agenzia spaziale italiana”, con l’attribuzione al capo del Governo l’alta direzione, la responsabilità politica generale ed il coordinamento delle politiche dei Ministeri relative ai programmi
spaziali e aerospaziali nell’interesse dello Stato.
Il presidente del Consiglio dovrà individuare il sottosegretario alla Presidenza con delega alle politiche spaziali e aerospaziali che potrà sostituirlo nel presiedere il Comitato composto dai ministri della Difesa, dell’Interno, dei Beni culturali, delle Politiche agricole, dell’Istruzione, Università e Ricerca, dello Sviluppo economico, delle Infrastrutture e trasporti, dell’Ambiente, degli Affari esteri e dell’Economia, oltre al presidente della Conferenza dei presidenti delle Regioni e delle Province autonome e dal presidente dell’Agenzia spaziale italiana.
Se dovessero essere discussi particolari temi, potranno essere invitati alle sedute del Comitato anche rappresentanti di altri Ministeri e di Enti pubblici e privati.
Il Comitato è un organismo che istituzionalizza il lavoro finora svolto dalla Cabina di regia sullo spazio di Palazzo Chigi. Tra i suoi compiti: definire gli indirizzi del Governo in materia spaziale e aerospaziale anche con riferimento alla ricerca, all’innovazione tecnologica e alle ricadute sul settore produttivo; indirizzare e supportare l’Agenzia spaziale italiana nella definizione di accordi internazionali e nelle relazioni con organismi spaziali internazionali; approvare il Documento strategico di politica spaziale nazionale, coordina le attività dell’Asi con le attività delle amministrazioni centrali e periferiche; individuare le linee prioritarie per la partecipazione ai programmi dell’Agenzia spaziale europea; definire gli indirizzi per lo sviluppo di sinergie tra Enti di ricerca, amministrazioni, Università ed imprese anche nell’ambito dei programmi applicativi, di cui definisce le priorità di ricerca nazionali e gli investimenti pubblici per promuovere la ricerca applicata al settore.
Inoltre, il Comitato dovrà definire il quadro delle risorse finanziarie disponibili per l’attuazione delle politiche spaziali e aerospaziali secondo criteri di promozione e sviluppo di servizi satellitari innovativi di interesse pubblico; promuovere accordi di programma che prevedano il finanziamento interministeriale di servizi applicativi, sistemi e infrastrutture spaziali; effettuare la valutazione dei ritorni e dei risultati dei programmi pluriennali per gli aspetti sociali, strategici ed economici; promuovere lo sviluppo di programmi di tipo duale e volti alla sicurezza nazionale.
Per svolgere i suoi compiti il Comitato si avvale del supporto tecnico dell’Asi e di eventuali altri esperti (massimo 5), gruppi di lavoro e comitati di studio.
Il disegno di legge apporta, inoltre, alcune modifiche al decreto legislativo numero 128 del 2003 sul riordino dell’Agenzia spaziale italiana, adeguandolo alle nuove disposizioni ed, in particolare, al ruolo centrale del Comitato e
interviene anche stabilendo che il Consiglio d’amministrazione dell’Agenzia, nominato con decreto del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca scientifica sentito il Comitato, è composto dal presidente – designato dal ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca – da altri 4 componenti (uno designato dal ministro degli Affari esteri, uno da quello della Difesa, uno dallo Sviluppo economico e uno dal ministro dell’Economia e delle Finanze).
Vengono introdotte alcune limitazioni alle attività degli organi dell’Asi, come ad esempio non si possono ricoprire
cariche di governo o cariche elettive e vengono stabiliti alcuni obblighi di trasparenza. Il Consiglio d’amministrazione dell’Agenzia provvede, entro 6 mesi dall’entrata in vigore della legge, a modificare il proprio statuto per adeguarlo alle nuove disposizioni. Il disegno di legge, infine, fa salvi gli attuali organi dell’Asi, stabilendo che i componenti in
carica al momento dell’entrata in vigore della legge, restino fino al completamento dei loro mandati.