CORAZZIERI: SEGRETI E CURIOSITÀ DI CHI PROTEGGE E TUTELA IL CAPO DELLO STATO

Di Flavia De Michetti

Roma (nostro servizio). In prossimità dell’elezione del nuovo Presidente della Repubblica scopriamo la quotidianità e i segreti del Reggimento Corazzieri dell’Arma dei Carabinieri, conosciuti con l’epiteto di “angeli custodi dello Stato”, l‘unica Forza di polizia all’interno del Palazzo Presidenziale. Un reparto speciale dell’Arma dei Carabinieri che, anche se dietro le quinte, è sempre sotto i riflettori.

Corazzieri nel ruolo di scorta d’onore del Capo di Stato

A partire dal 1868, in occasione della celebrazione delle nozze tra il Principe Umberto e la Principessa Margherita di Savoia, i Corazzieri diventano parte integrante dell’Arma dei Carabinieri. Scortano per la prima volta il corteo nuziale a Firenze (a quei tempi la capitale del Regno d’Italia). La “casa degli Italiani”, come più volte Sergio Mattarella ha definito il Quirinale, è stato un palazzo papale fino al 1870, in seguito è divenuto la reggia del primo re d’Italia, fino al 2 giugno del 1946, in occasione della proclamazione della Repubblica.

In origine destinati alla protezione della famiglia reale, i Corazzieri, oggi, sono la Guardia d’onore del Quirinale e vigilano sulla sicurezza del Capo dello Stato. Un mondo a sé, completamente autosufficiente, per accedere al quale è prevista una selezione rigorosa. Tra i requisiti principali l’altezza minima richiesta è di 1 metro e 90 e una buona armonia nelle forme.

Corazzieri nel ruolo di sorveglianza

Le regole sono precise. La più importante è che ognuno debba saper svolgere qualunque tipologia di compito. Dalla sorveglianza all’ingresso del Palazzo, che prevede la totale immobilità per ore e ore, al governo dei cavalli nelle scuderie (50 equini in organico, i quali sono storicamente di razza irlandese e minimo di 1 metro e 75 al garrese, anch’essi armoniosi nelle forme, da diversi anni, in gran parte provenienti dagli allevamenti dei Carabinieri Forestali).

Corazzieri in addestramento

Nella quotidianità le attività possono essere distinte in tre tipologie di impiego. Il turno di servizio ordinario, che prevede le 6 ore canoniche (mattina, pomeriggio, sera o notte), dedicate alla vigilanza, alla sicurezza o alla logistica e all’amministrazione della Caserma. L’addestramento, al quale i Corazzieri si sottopongono, rigido e completo (conoscenza delle arti marziali, tiratori scelti, artificieri, anti-sabotatori, abili nel cavalcare, nell’addestrare e ferrare i cavalli del Reggimento, motociclisti con le loro lucenti Guzzi California Touring 1400, e così via). Infine, i servizi di alta rappresentanza e/o d’onore come scorta del Capo dello Stato, in occasione di ricorrenze, eventi e cerimonie che si possono svolgere nel Palazzo o fuori, a Roma o in altre città. Una volta in congedo continua a lavorare dedicandosi ad attività di volontariato.

In una sola giornata non è raro che il Corazziere, la forte fisicità del quale gli permette di svolgere qualunque mansione al meglio (anche a lungo termine), si dedichi ad almeno due di queste attività. Inizialmente, infatti, intraprende un addestramento (continuo e costante negli anni affinché mantenga e migliori le sue competenze e la sua efficienza) che lo metta in condizione di poter assolvere a tutti i compiti previsti per il Reggimento.

Servizi militari

La filosofia che contraddistingue la Guardia d’onore ha due parole chiave: Unità e Comunità, che si traducono in versatilità al momento del bisogno. È consuetudine, infatti, trovare un Corazziere specializzato falegname sull’Altare della Patria con elmo (di circa 2 Kg) e corazza (7/8 Kg) o specializzato maniscalco in sella alla moto, in qualità di scorta.

Roma, 4 novembre 2000 – I Corazzieri lasciano il Palazzo del Quirinale al termine della cerimonia di consegna del nuovo Stendardo Presidenziale.
(Foto di Enrico Oliverio – Ufficio Stampa Presidenza della Repubblica)

Un’altra parola chiave è Riservatezza, richiesta a tutti i militari, ma in particolare a coloro i quali svolgono il proprio lavoro a pochi centimetri dal Presidente della Repubblica e altre Alte Cariche. Tenendo sempre presente a sé stesso questo importante valore è impossibile sbagliare, poiché anche la minima leggerezza porterebbe a conseguenze molto gravi all’Istituzione. Nulla conta di più della tutela della più alta Carica dello Stato.

I servizi di protezione sono affidati prevalentemente al Reparto di Sicurezza, istituito nel 1990 per volontà dell’allora Presidente della Repubblica Francesco Cossiga (1928-2010). Un’articolazione costituita da militari che seguono un ciclo specifico di addestramento che li porta a conseguire molteplici specializzazioni (tiratore scelto, guardia del corpo, artificiere …) al fine di conferirle una capacità operativa autonoma, rafforzata anche dalla presenza di una componente proveniente dal Gruppo Intervento Speciale dei Carabinieri (unica realtà dell’Arma con questa caratteristica).

Presso il Palazzo del Quirinale i Corazzieri assicurano, dunque, la protezione dell’uomo che incarna l’Istituzione e di eventuali Autorità e ospiti, la vigilanza, la protezione e la sicurezza in occasione di visite di Stato, visite ufficiali e udienze, la vigilanza nelle aree interne più sensibili, l’ispezione di posta e pacchi (mediante apposite attrezzature), le predisposizioni tecnologiche e le misure di difesa passiva, le bonifiche ambientali, il controllo e la gestione del sistema di videosorveglianza, le funzioni di presidio interno di polizia e i compiti informativi connessi con le esigenze del Segretariato Generale della Presidenza della Repubblica.

Protezione del Presidente della Repubblica, della sua famiglia, delle Alte Cariche ed eventuali ospiti

Tra le curiosità più diffuse si trova quella che riguarda la distinzione tra i gradi e le cariche dei Corazzieri. I gradi indicano il rango gerarchico del militare e sono indossati con tutte le uniformi (ogni componente del Reggimento ne possiede più di una, cucite tutte a mano dal sarto della caserma). Sono differenti da quelli indossati dall’Arma dei Carabinieri, poiché hanno un’estetica molto più antica (le origini dei Corazzieri, infatti, risalgono al lontano Medioevo).

Oggi, il Reggimento Corazzieri è un’unità speciale dell’Arma dei Carabinieri costituita presso la Presidenza della Repubblica e posta sotto la sua alta Autorità. I Corazzieri, quindi, possono essere Ufficiali, Marescialli, Brigadieri, Appuntati e Carabinieri. Attualmente il Reparto è ordinato su un Ufficio Comando, un Gruppo Squadroni dal quale dipendono due Squadroni, un Reparto di Sicurezza, un Servizio Amministrativo, un Servizio Sanitario e un Servizio Veterinario. Il Corazziere deve saper fare tutto e, all’interno del Reparto, a seconda del grado e delle competenze, assume incarichi detti “principali” e “fissi” o “funzionali” (compiti svolti per un determinato periodo di tempo e in un’occasione specifica).

Nel corso della storia si sono verificati numerosi momenti, i quali hanno messo in evidenza la proverbiale fedeltà dei Corazzieri nei confronti delle Istituzioni. Il più iconico sembra essere quello che risale alla proclamazione della Repubblica. Lo stesso Re Umberto II, consapevole del ruolo fondamentale della Guardia d’onore, prima di abbandonare il Quirinale e l’Italia, sciolse i suoi Corazzieri dal giuramento di fedeltà fatto alla sua persona, ma non da quello fatto alla Patria. In un momento epocale e difficile, dimostrarono tutta la loro fedeltà all’Istituzione continuando senza interruzione, con la stessa efficienza, obbedienza e convinzione di sempre a custodire e a rappresentare il Capo dello Stato, anche quando questi non era più un Re ma un Presidente eletto.

Corazziere che presta servizio a cavallo

Promosse e volute da Sergio Mattarella, le visite alla Caserma Alessandro Negri di Sanfront, sede dei Corazzieri dal 1870, sono gratuite (temporaneamente sospese a causa dell’emergenza Covid-19) e, normalmente, si svolgono ogni sabato mattina.

I visitatori possono essere accompagnati sia dai Corazzieri ancora in servizio, che da quelli ormai in congedo. La scelta della guida non è casuale. Il turista, infatti, non solo si arricchirà con nozioni e aneddoti storici, ma verrà anche a conoscenza dei sentimenti e delle emozioni di chi, in prima persona, vive e ha vissuto in quegli ambienti. Il tour prevede la visita di tutti gli ambienti della sede: cortili, scuderie, maneggio coperto, selleria, cappella dedicata a S. Giorgio (protettore dei cavalieri), corridoio delle corazze e dei cimeli, sala espositiva delle motociclette e il refettorio, con importanti resti archeologici.

Mosaico parietale del 69 d.C., rinvenuto durante i lavori di ampliamento della mensa.

A proposito di quest’ultimo ambiente, una particolarità della caserma, che forse non tutti conoscono, consiste nella presenza di un mosaico parietale, risalente al 69 d.C., emerso durante i lavori di ampliamento della mensa, intorno al 1964.

La caserma dei Corazzieri si trova a pochi passi dal Palazzo del Quirinale e, nell’antichità, la zona compresa tra la piazza del Quirinale e quella di San Bernardo, era occupata da numerose case signorili, tra le quali la dimora della famiglia dei Flavi. Nella seconda metà degli anni ’60 sono stati rinvenuti i resti di un complesso archeologico di epoca romana, probabilmente attribuiti alla casa natale di Domiziano.

Dagli scavi effettuati sotto al pavimento del refettorio è emersa la porzione di un muro decorato da un meraviglioso mosaico. La decorazione è costituita da vivaci colori e architetture concepite in modi fantastici. Chi partecipa al tour può ammirare l’affascinante cimelio attraverso il pavimento trasparente della mensa.

Quale consiglio un Corazziere può dare a chi desidera intraprendere questa avvincente carriera?

È fondamentale guardarsi dentro sé stessi e capire se è presente la dedizione alle Istituzioni, che si traduce quotidianamente in maniera molto concreta. Mantenimento dell’efficienza fisica, gravosi servizi statici effettuati con ogni situazione climatica, compiti rischiosi per la propria incolumità, turni prolungati (spesso svolti in solitudine), importanti responsabilità. Un costante sacrificio per un notevole privilegio: servire e rappresentare, con disciplina ed onore, la più alta Carica dello Stato.

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