Pyongyang. Il lancio di un missile nord coreano, ieri notte alle 22.39 (ora italiana, le 5.39 ora di Seul) ha nuovamente alzato la soglia d’attenzione internazionale.
E’ il nono test da inizio 2017 ed il terzo da quando il presidente Moon jae-in si è insediato il 10 maggio alla presidenza della Corea del Sud.
Il primo fu effettuato il 14 maggio, con l’utilizzo di un Hwasong-12, un vettore a medio-lungo raggio che ha raggiunto l’altitudine di 2.111,5 chilometri e la gittata di 787 chilometri (secondo quanto dichiararono le autorità della Corea del Nord). Il secondo fu effettuato una settimana dopo, il 21 maggio, quando fu esploso un missile terra-aria a medio raggio Pukguksong-2. Si tratta di missili di cuii il leader Kim Jong-un ha disposto la produzione di massa.
Il missile lanciato, ieri notte, era uno di tipo Scud. Secondo l’ipotesi accreditata dalle Forze Armate di Seul sarebbe stato fatto partire nelle vicinanze di Wonsan, città della provincia nordorientale di Gangwon.
Il vettore ha coperto una distanza di circa 450 chilometri prima di finire nelle acque del Mar del Giappone, volando per sei minuti.
Di recente, a quanto è dato sapere, Pyongyang avrebbe sviluppato una variante dei missili Scud, nota come Scud-ER (Extended Range) in grado di doppiare la distanza e di mettere nel mirino anche il Giappone.
Il presidente sudcoreano Moon Jae-in ha convocato subito una riunione d’urgenza del Consiglio sulla sicurezza nazionale, come risposta immediata al lancio del missile a corto raggio deciso e fatto oggi da Pyongyang.
Il Giappone ha comunicato che il missile è caduto dentro la zona economica esclusiva, una zona marittima che si estende per 200 miglia nautiche dalla costa giapponese.
Le autotorità giapponesi hanno espresso tutto il loro disappunto, evidenziando come questo nuovo lancio sia “molto problematico per la sicurezza degli aerei e delle navi e viola chiaramente la risoluzione delle Nazioni Unite. I ripetuti atti di provocazione della Corea del Nord sono assolutamente inaccettabili”.
Il primo ministro Shinzo Abe ha aggiunto che il suo Paese “per dissuadere la Corea del Nord prenderà misure concrete con gli Stati Uniti”.
Il Paese nipponico, ha proseguito Abe, manterrà un’alta vigilanza “in coordinamento con la Corea del Sud e la comunità internazionale per prendere tutte le misure possibili per garantizzare la sicurezza del popolo giapponese”.
Lo stesso Stato Maggiore Congiunto ha ribadito che contro i continui atti di provocazione nord coreani provocheranno l’isolamento del Paese. Ci sarà anche una “forte risposta del nostro Esercito, con l’alleanza della Corea del Sud, degli Usa e della comunità internazionale”.
Anche Mosca ha condannato l’ultimo lancio missilistico della Corea del Nord. Ma il primo vice ministro degli Esteri Vladimir Titov, citato dall’agenzia di stampa Tass. anche chiesto ai partner con i quali il Governo russo sta lavorando sulla questione “di mostrare moderazione, compresa l’attività militare nella regione”.