Corea del Nord: Kim mostra di nuovo i muscoli con il nuovo missile Hwasong-16

Di Elisa Mossa

Pyongyang. Nei giorni scorsi il mondo si è svegliato con la notizia di una parata militare senza precedenti, tenutasi a Pyongyang durante la notte, in occasione del 75° anniversario del Partito dei lavoratori della Corea del Nord (WPK).

Kim Jong Un assiste all’armamento di un missile

Carri armati, 34 mila militari e vari armamenti strategici hanno riempito le vie della città e anche le case dei nordcoreani che hanno potuto vivere il momento attraverso la trasmissione dell’evento nelle proprie televisioni.

Ad essere protagonista della serata il nuovo missile Hwasong-16.

Il Hwasong-16 in parata (foto da Internet)

Si tratta del più grande missile balistico intercontinentale (ossia con una gittata superiore a 5.500 Km) in possesso dei nordcoreani, che supera per lunghezza e diametro il precedente Hwasong-15, ed è quindi anche in grado di trasportare una testata nucleare più potente.

Non è però detto che Hwasong-16 sia pronto per i test, che potrebbero anche essere rimandati in attesa che la Corea del Nord si riesca a dotare della tecnologia MIRV, che consentirebbe di installare diverse testate sul missile, al posto di una sola come è accaduto sino ad ora, rendendo quindi l’arma in grado di superare anche i più sofisticati sistemi di difesa degli altri Paesi.

Sorge spontaneo chiedersi a chi sia rivolta questa nuova affermazione di forza militare di Kim Jong- un.

In primis, si può ipotizzare che si tratti di un messaggio agli Stati dell’ONU in generale, vista l’imposizione delle durissime sanzioni alla Corea del Nord, che è comunque riuscita a non ridurre la spesa militare, rimanendo una delle maggiori potenze al mondo.

All’interno delle Nazioni Unite, di sicuro un messaggio di chiusura è stato mandato in particolare agli Stati Uniti, in virtù del completo fallimento delle trattative Washington-Pyongyang.

Trump e Kim ad Hanoi nel 2019

Sin dal vertice di Singapore del giugno 2018 si era creduta possibile una nuova vicinanza tra le due potenze che avrebbe dovuto portare, tra le altre cose, alla denuclearizzazione della penisola di Corea; ma numerose lettere private scambiate tra i due leader e tre incontri al vertice non sono bastati a trovare un punto d’incontro.

Oggi risulta quantomeno una strana coincidenza che Kim abbia fatto una simile dimostrazione a poche settimane da una delle elezioni statunitensi più importanti della storia.

A livello regionale invece, Hawsong-16 non può essere considerato come un messaggio di minaccia rivolto contro i Paesi vicini al suo.

La struttura del missile porta gli esperti a supporre che sia destinato ad obiettivi ben più lontani, visto che il già testato missile Hwasong-15 aveva una gittata di 13.000 Km.

Tuttavia, questo non deve far supporre che il Paese non abbia intenzione di rilanciare, anche attraverso questa manifestazione militare, il proprio ruolo come protagonista regionale, soprattutto in un momento di instabilità legata all’emergenza sanitaria ed economica, come quello che sta vivendo l’Asia (e il mondo in generale).

Questa ipotesi sarebbe corroborata anche dal fatto che, nella manifestazione del 10 ottobre scorso, è stato presentato Pukguksong-4, un missile SLBM, che può essere lanciato da un sottomarino e che, secondo gli esperti, dovrebbe avere una gittata di almeno 1.900 km.

Il missile di ultima generazione potrebbe essere quindi un modo per ricordare agli Stati vicini che l’arsenale nordcoreano conta anche un cospicuo numero di armi nucleari di breve e media gittata, che sono poi la vera minaccia per la regione.

Primo fra tutti, il messaggio è di certo destinato alla Corea del Sud.

Sono ormai lontani i tempi della conciliazione sancita dalla Dichiarazione di Panmunjom dell’aprile 2018, così come forse aveva fatto intendere l’esplosione, ordinata da Kim, dell’ufficio di collegamento con Seoul, risalente alla scorsa estate.

Infine, nel vicinato non tutti si sono fatti intimidire dalla parata militare nord coreana, ma anzi c’è chi, come Xi Jinping, ha utilizzato l’occasione per consolidare un riavvicinamento con Kim che già da qualche tempo si stava manifestando.

Kim Jong Un e Xi Jinping

Il leader cinese, congratulandosi per l’anniversario del Partito, ha infatti parlato della volontà di “difendere, consolidare e sviluppare” i rapporti con la Corea del Nord, anche per permettere la prosperità della causa socialista nei due Paesi.

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