Corea del Nord, Pyongyang minaccia di colpire l’isola di Guam. Qui dove si combatterono nella II Guerra Mondiale sanguinose battaglie

Pyongyang. Prossima missione l’isola di Guam. La Corea del Nord starebbe studiando un piano per attaccare il territorio. Un’isola del Pacifico occidentale, la più grande e meridionale dell’arcipelago delle Marianne. Ha statuto di territorio non incorporato degli Stati Uniti d’America. I suoi abitanti sono in massima parte chamorro, che l’hanno popolata circa 3.500 anni fa. La capitale è Hagåtña, chiamata precedentemente Agaña (o San Ignacio de Agaña). Guam è nella lista delle Nazioni Unite dei territori non autonomi.

La collocazione di Guam nel Pacifico

Inoltre, l’isola rappresenta, per la storia militare americana, un luogo di battaglie molto sanguinose del Fronte del Pacifico della II Guerra Mondiale.

Una prima battaglia avvenne l’8 e il 10 dicembre 1941 (a pochi giorni dall’attacco di Pearl Harbour) sull’isola appartenente alle isole Marianne. Lo scontro avvenne tra la modesta guarnigione di marine statunitensi, guidata dal governatore capitano di vascello George McMillin ed appoggiata da una milizia di locali Chamorro, e la forza d’invasione giapponese dipendente dalla 4ª Flotta della Marina imperiale, forte di oltre 5 mila uomini e al comando del maggior generale Tomitarō Horii.

la bandiera americana sulla spiaggia di Guam

Dopo due giorni di bombardamenti aerei, alle prime ore del 10 dicembre i nipponici sbarcarono in forze. Dopo   alcuni combattimenti attorno la capitale amministrativa Agana, gli attaccanti ebbero ragione degli statunitensi e la mattina presto il capitano McMillin decise di cedere le armi.

Nel 1944 un’altra battaglia si svolse sulla stessa isola,. Alle 6 del mattino del 21 luglio le truppe americane sbarcarono su entrambi i lati della penisola di Orote, nella parte occidentale dell’isola, con l’intenzione di tagliar fuori l’aeroporto. La 3rd Marine Division sbarcò a nord, nei pressi di Asan, mentre 1st Provisional Marine Brigade sbarcò a sud nei pressi di Agat. L’artiglieria giapponese riuscì a colpire 20 LVT, ma nonostante ciò alle 9 i carri armati americani erano su entrambe le spiagge. Più difficoltoso fu lo sbarco della 77th Infantry Division, che non disponeva di veicoli anfibi e fu costretta a portare le unità da sbarco sul bordo del reef, sul quale vennero calati i carri.

Lo sbarco americano nell’isola di Guam nel 1944
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Alla fine della giornata, gli americani avevano conquistato una striscia di costa profonda circa 2 chilometri. I contrattacchi giapponesi si susseguirono per alcuni giorni e venivano effettuati soprattutto di notte usando tattiche di infiltrazione, riuscirono spesso a penetrare le difese americane e provocarono ingenti perdite di uomini e mezzi.

A distanza di oltre 70 anni, la Corea del Nord minaccia di riportare il conflitto sull’isola.

Una minaccia che giunge qualche ora dopo che il Presidente Usa, Donald Trump ha affermato che “se Pyongyang continuerà con l’escalation della minaccia nucleare la risposta americana sarà fuoco e furia, come il mondo non ha mai visto”.

I media americani, tra cui la Cnn e la Fox, citano un comunicato diffuso dall’agenzia ufficiale nordcoreana Kcna (non si capisce se prima o dopo le parole di Trump) in cui un portavoce dell’Esercito nordcoreano menziona recenti manovre militari Usa che “possono provocare un pericoloso conflitto”.

Intanto, le autorità di Guam rassicurano che il proprio territorio è al sicuro. Il governatore Eddie Baza Calvo ha dichiarato che non esiste alcuna minaccia a Guam o alle altre isole Marianne a nord. Ha quindi aggiunto che continuerà i colloqui col comandante della regione, l’ammiraglio Shoshana Chatfield, per discutere della prontezza della risposta militare affinché Guam “sia pronta a qualsiasi eventualità”.

La rappresentante locale del Congresso Usa, Madeleine Z. Bordallo ha spiegato alla stampa secondo la quale i funzionari del Pentagono le hanno assicurato che il territorio è protetto. Bordallo ha criticato la volontà del presidente americano Donald Trump a rispondere alla Corea del Nord “con fuoco e furia come il mondo non ha mai visto” se Pyongyang continua a minacciare gli Stati Uniti, invitandolo invece a lavorare con la comunità internazionale per allentare le tensioni.

Critiche sono state mosse dal senatore repubblicano, John McCain al Presidente Trump. “Obietto alle parole del presidente, perche’ bisogna essere sicuri si possa fare quanto si dice”, ha detto.

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