Di Pierpaolo Piras
Seul. Usualmente considerata e definita come “il miracolo economico dell’Asia orientale”, la Corea del Sud è diventata uno dei Paesi più innovativi del pianeta, nonostante sia posta tra due grandi potenze economiche, come Cina e Giappone.

Corea del Sud, tra il vecchio ed il nuovo
E , in aggiunta, è minacciata dai lanci scriteriati dei missili nord coreani.

Il test di prova di un missile nord coreano Pukguksong-2
Come cultura mentale, è notorio che i sud coreani, come buona parte dei popoli asiatici, tendono a non trasmettere grande ottimismo sui progressi del loro Paese.
Sono, invece, sempre preoccupati per l’evoluzione della loro economia e temono che possa peggiorare.
Questo è un sentimento abbastanza diffuso tra la popolazione, ed è peggiorato con l’emergenza pandemica del COVID-19 .
Nonostante ciò , in rapporto dei suoi report sanitari, la Corea del Sud è uno dei paesi che sta emergendo meglio dalla pandemia .
Infatti, sono ufficialmente riconosciuti 148 mila casi clinici e 1.988 morti.
Ovvero, solo per fare un paragone, i risultati epidemiologici sono stati di gran lunga inferiori ai 3,7 milioni di contagiati e agli oltre 80.000 decessi della Spagna.
Gli indici demografici di queste due nazioni sono simili, dato che i sudcoreani ammontano a 51,7 milioni e gli spagnoli 47.
Il successo sud coreano, però, non si limita solo al settore sanitario.
Secondo Bloomberg, sono un Paese leader nella tecnologia intesa in senso generale , ed è emerso come uno dei Paesi più innovativi al mondo, dopo aver clamorosamente detronizzato la Germania.

I dati di Bloomberg
E tutto questo è accaduto nonostante sia circondato da due potenze economiche come Cina e Giappone e sia minacciato militarmente dalla Corea del nord.
L’anno scorso è stato deleterio per l’economia mondiale, Corea del sud compresa, a causa del coronavirus.
Ma non sono pochi gli economisti che valutano che la Corea del Sud abbia chiuso il 2020 con meno perdite economiche rispetto ad altri Paesi sviluppati.
La contrazione della sua economia è stata limitata all’1% del prodotto interno lordo (PIL), secondo la banca centrale sudcoreana.
Un risultato che ha rafforzato la strategia del suo attivo Presidente, Moon Jae-in, di contenere i focolai di coronavirus senza effettuare alcuna massiccia chiusura sociale, evitando così il collasso della sua economia.

La storica stretta di mano tra i rappresentanti delle due Coree (aprile 2018)
In questa sfida di Moon, i sudcoreani hanno fatto mirabile squadra intorno a lui.
“Il vero segreto del successo della Corea del Sud è che tutti pensano che l’economia non stia andando bene e dovrebbero fare del loro meglio per migliorarla”, ha detto un economista occidentale, residente a Seoul allo scoppio della pandemia.
Una diagnosi che i fatti sembrano essere corretti, specie se si tiene conto degli effetti della pandemia e che nei suoi quasi 70 anni di indipendenza, la Corea del Sud pressoché devastata dagli effetti della Seconda Guerra mondiale, quasi privo di infrastrutture e con un’economia di sussistenza sostenuta degli USA è oggi leader nella tecnologia, industria e istruzione.
Questa posizione di leadership è stata raggiunta grazie alla stretta collaborazione tra il governo e i grandi gruppi industriali privati nazionali: ad esempio Samsung, Daewoo, LG Chem, LG Elettronica, Hyundai ed altri
L’intesa virtuosa ha portato allo sviluppo di tecnologie all’avanguardia, alla registrazione di molteplici brevetti industriali e ad ingenti investimenti in vari campi della ricerca, sviluppo e innovazione.
Grazie a questi sacrifici, oggi la Corea del Sud è diventata l’undicesima economia mondiale e la quarta potenza regionale, dietro Cina, Giappone e India, con un reddito pro capite che è passato dai 103 dollari del 1962 ai 31.500 dollari pro capite del 2020.
L’ Innovation Index”
Secondo l’ultimo “Innovation Index” di Bloomberg, la Germania è stata nominata il Paese più innovativo al mondo.
Ha appena battuto la Corea del Sud, che si era classificata al primo posto per sei anni.
Gli Stati Uniti sono arrivati solo al nono posto, mentre Singapore è balzata dal sesto, l’anno scorso, al terzo posto.
Il primo punteggio della Germania è una sorpresa dato che la sua economia ha sofferto non poco negli ultimi mesi del COVID-19.
La Germania ha infranto il primato, durato sei anni, della Corea del Sud come “la nazione più innovativa del mondo”.
Gli Stati Uniti si sono classificati noni, mentre la Cina Popolare è arrivata al 15° posto.
Questo indice include un totale di 60 nazioni.
Esso viene compilato utilizzando parametri e criteri tra cui la spesa effettuata per la ricerca e lo sviluppo, la capacità di produzione e la concentrazione qualitativa di aziende pubbliche nei settori dell’alta e altissima tecnologia.
Di recente, l’innovazione è stata tra gli argomenti più ambiti e cruciali nel business mondiale al “World Economic Forum” di Davos, in Svizzera, mentre l’élite politica, accademica e imprenditoriale, discuteva sulle soluzioni tecnologiche da dare e applicare nell’attuale crisi climatica.
La Germania si è assicurata il primo posto grazie ai suoi rating positivi nell’attività brevettuale, nella presenza industriale e produttiva nell’alta tecnologia e, più in generale, nella produzione di valore aggiunto.
La Corea del Sud ha registrato una diminuzione della produttività, raggiungendo il secondo posto.
Il Forum di Davos
Il “World Economic Forum”, noto anche come Forum di Davos, è una fondazione senza fini di lucro con sede a Cologny, vicino a Ginevra, in Svizzera, nata nel 1971 per iniziativa dell’economista ed accademico Klaus Schwab.
La fondazione organizza ogni inverno, presso la cittadina sciistica di Davos in Svizzera, un incontro tra esponenti di primo piano della politica e dell’economia internazionale con intellettuali e giornalisti selezionati, per discutere delle questioni più urgenti che il mondo si trova ad affrontare, anche in materia di salute e di ambiente.
Il miracolo sud coreano
Questo “miracolo del fiume Han”, come gli economisti locali complimentano il rapido sviluppo della Corea del Sud, non è dovuto soltanto ai persistenti investimenti multimilionari effettuati negli anni.
Essi lo attribuiscono anche alla forte e costante volontà di migliorare della società sudcoreana e al suo rigido ottimismo di fondo.
Le chiavi del successo vanno ricercate anche nell’istruzione, nella capacità organizzativa della sua classe dirigente e nel rispetto che la società sudcoreana ha nella struttura disciplinata e gerarchica della sua società.
Ma in questa nazione dove lo stipendio medio è di circa 2.800 euro al mese e gli scolari possono avere lezioni di rinforzo fino alle dieci di sera, non è solo il brulichio di luci smaglianti delle sue città.
La Corea del Sud presenta zone d’ombra
Da più parti viene denunciata la corruzione come una delle maggiori criticità nazionali, specie quella legata alla collusione tra governo e grandi gruppi industriali, conosciuti come “chaebol” .
E’ stato clamoroso lo scandalo del 2016, allorquando il Presidente del Paese, il conservatore Park Geun-hye , fu accusato di corruzione.
Il processo si concluse con le sue dimissioni politiche e la emanazione di una condanna a 25 anni di carcere per corruzione e abuso di potere.
L’intervento giudiziario ha interessato alcune delle grandi famiglie dei principali chaebol, come ad esempio Samsung, il cui erede è stato condannato ad un lungo periodo di detenzione carceraria.
In mezzo a questo tumulto politico e sociale, Moon Jae-in, leader del Partito Liberale Democratico , ha vinto le elezioni presidenziali del maggio 2017 con la forte promessa elettorale di porre fine alla corruzione, specie nei ranghi dello Stato, e di ripristinare l’immagine positiva del Paese.
Da allora, la loro lotta si è concentrata sulla riduzione dell’influenza dei chaebol , che rappresentano complessivamente il 60% della capitalizzazione di mercato, e di Samsung., che rappresenta il 20% del PIL nazionale.
Parallelamente, Moon si batte anche per l’autostima e consapevolezza (empowerment) delle donne – raro a verificarsi nelle longitudini asiatiche – nel loro ruolo nelle aziende e per ridurre la disoccupazione giovanile.
Quest’ultima è salita al 9% (anche se alcuni economisti stimano che superi il 20%), rispetto a una media nazionale complessiva del 4%.
L’attivo Presidente ha aggiunto un piano ardito per frenare e possibilmente invertire la bassa natalità nel Paese, prevedendo incentivi per le famiglie.
Dopo la sua attuazione è accaduto che il 2020 sia stato il primo anno nella storia sud coreana nel quale il bilancio delle nascite ha superato quello dei decessi.
Negli ultimi mesi è salita la percentuale di disaffezione verso il governo in carica.
Se ne è presto avvantaggiata l’opposizione, il cui “Partito del potere popolare” , di orientamento conservatore, ha il 38% dei consensi contro il 29,7% del Partito Democratico del Presidente.
Moon cerca di compensare questa perdita di popolarità con una maggiore proiezione esterna in politica estera.
Ovvero un campo nel quale egli ha già mietuto importanti successi, ad esempio imponendo nelle trattative internazionali il suo piano di denuclearizzazione della penisola coreana.
Il suo ruolo di mediatore nel dialogo tra la Corea del Nord e gli Stati Uniti è stato decisivo nello svolgimento dei vertici svoltisi tra i due Paesi, e da allora il livello delle minacce provenienti da Pyongyang, capitale della Corea del Nord, è calato sensibilmente.
Un ruolo da protagonista che intende riprendere ora con il nuovo Presidente degli Stati Uniti, Joe Biden.
Prima dell’Europa, il leader sudcoreano gioca la carta dell’eccellenza industriale e tecnologica per favorire l’export del suo Paese.
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