Corsica: tornano di nuove le proteste contro il il Governo di Parigi. Gli indipendentisti pronti a duri scontri

Di Valeria Fraquelli

Ajaccio. La Corsica, un’isola ribelle in cui la voglia di indipendenza è sempre tanta, in questi giorni è al centro di un lungo negoziato con lo Stato francese.

Scritte pro indipendentismo

Qualche concessione? Una vera autonomia? È ancora troppo presto per dirlo.

L’ultima ondata anti governativa è scoppiata quando Yvan Colonna, un indipendentista famoso in tutta l’isola e accusato di avere assassinato un prefetto francese alla fine degli anni 90’, è stato strangolato e percosso nel carcere francese dove stava scontando la sua pena.

Le condizioni sono sembrate subito critiche al personale che gli ha prestato i primi soccorsi e lunedì scorso fondatore di uno dei più duri movimenti autonomisti è morto.

Da subito tutta la popolazione isolana è insorta e sono comparse sui muri delle più importanti città corse scritte minacciose contro lo Stato francese, accusato di essere” assassino” e di non tenere conto della volontà popolare.

Nei confronti della Polizia nazionale e della Gendarmeria francese sono stati scanditi slogan offensivi.

Yvan Colonna, gli autonomisti chiedono giustizia

Infatti secondo tutti i conoscitori dell’indipendentismo corso “se la situazione in Corsica è deteriorata fino a questo punto, è proprio perché il caso di Yvan Colonna ha provocato una recrudescenza del conflitto che, da anni, contrappone gli indipendentisti corsi e il governo centrale francese”.

Dal 2017 poi, l’isola è governata da una coalizione indipendentista guidata da Gilles Simeoni, leader del Partito autonomista “Femu a Corsica” (Facciamo la Corsica) e figlio di Edmond, storico presidente del Comitato di sostegno a Yvan Colonna e parte del pool di avvocati che si occupò della sua difesa legale in occasione del terzo processo tenutosi nel maggio del 201, nonché fervente indipendentista.

illes Simeoni, leader del Partito autonomista “Femu a Corsica” (Facciamo la Corsica

L’exploit elettorale di Simeoni ha riacceso i riflettori sulla questione autonomista. E, da questo punto di vista, la morte di Colonna rappresenta ovviamente la “tempesta perfetta”.

La grande vittoria dei Partiti indipendentisti, quello Stato francese che viene visto come sempre più distante e sempre più ostile dalla popolazione corsa, ha portato a galla una richiesta di autonomia, se non di totale indipendenza, che da sempre rappresenta un cavallo di battaglia per i più convinti fautori dell’indipendenza.

Si cerca di negoziare una maggiore autonomia ma non si sa se i corsi accetteranno la proposta del Governo di Parigi per una sorta di devolution che porti maggiore autonomia su certi temi e ne tralascia altri quali la difesa, nelle mani dello Stato francese.

Una manifestazione in Corsica

I rapporti tra la Corsica e il Governo francese sono sempre stati burrascosi e basta poco per riaccendere anni di screzi, di richieste di indipendenza, di attentati e di manifestazioni oceaniche contro quello che viene definito “il tiranno francese”.

Adesso dopo che Yvan Colonna ha perso la vita in un carcere francese gli animi sono tornati infuocati e di nuovo viene richiesta la più totale libertà.

Certo la Francia è pronta a fare parecchie concessioni e per la Corsica sarebbe un’autonomia davvero molto vasta rispetto ai piccoli spiragli che erano stati concessi dai precedenti governi.

Tante le domande: la popolazione corsa accetterà o vorrà spingersi ancora più in avanti fino a toccare la libertà totale? E la Francia rispetterà quanto detto o sono solo discorsi da campagna elettorale (il 10 aprile si vota per le Presidenziali) che permetteranno al Presidente Emmanuel Macron di farsi bello con i suoi potenziali elettori?

Il Presidente francese Emmanuel Macron.

Se il governo francese non manterrà le promesse c’è il rischio che la situazione sull’isola si infiammi ancora di più e che le manifestazioni diventino insostenibili per le Forze dell’Ordine e questo è uno scenario che Parigi deve assolutamente evitare.

 

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