COVI: l’impegno della Difesa italiana per l’agenda “Donne, Pace e Sicurezza”

Di Benedetta La Corte 

ROMA. Ieri, presso la sede del Comando Operativo di Vertice Interforze (COVI), a Roma, si è svolto l’evento organizzato in occasione della Giornata Internazionale delle Donne.

All’incontro hanno partecipato Isabella Rauti, Senatrice e Sottosegretaria di Stato alla Difesa, il Capo di Stato Maggiore Difesa, Ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, il Generale di Corpo d’Armata, Comandate COVI Francesco Paolo Figliuolo, e la rappresentante speciale della Nato, Dott.ssa Irene Fellin.

La Senatrice Rauti con l’Ammiraglio Cavo Dragone e il Generale Figliuolo

In collegamento dai teatri operativi, sono intervenuti i Contingenti militari italiani in Somalia, Kuwait, Kosovo, Gibuti, Durazzo, Iraq, Libano e Nave Bergamini, che hanno presentato i progetti realizzati in un’ottica di genere.

Durante l’incontro si è discusso dell’importante e insostituibile ruolo delle donne nelle Forze Armate, nei processi di negoziato, di costruzione e mantenimento della pace post- conflitto, specie in quei Paesi dove la libertà delle donne risulta fortemente limitata e la popolazione femminile sembra essere quella più colpita, presentando un più tasso alto di violazione dei diritti umani.

Infatti, al fine di favorire un’ambiente cooperativo presso il territorio entro il quale svolgono missione, solo alle militari è permesso entrare in contatto con la società civile delle donne.

In Italia, il personale militare femminile è entrato nelle Forze Armate nel 2000, grazie alla legge n. 380/1999, quando le Nazioni Unite approvano la Risoluzione n.1325, “Donne Pace e Sicurezza”.

L’importanza del ruolo femminile all’interno delle Forze Armate

Da allora, il comparto italiano è impegnato anche nel raggiungimento dell’obiettivo 5 dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, ossia la Parità di genere che si propone di: “eliminare ogni forma di discriminazione e violenza per tutte le donne, di tutte le età, così come pratiche quali i matrimoni precoci o forzati e le mutilazioni genitali. L’obiettivo punta alla parità tra tutte le donne e le ragazze nei diritti e nell’accesso alle risorse economiche, naturali e tecnologiche, nonché alla piena ed efficace partecipazione delle donne e alla pari opportunità di leadership a tutti i livelli decisionali politici ed economici”.

Nel corso del convegno, è intervenuta la Senatrice Isabella Rauti, che ha parlato di come l’ingresso delle donne nelle Forze Armate abbia necessariamente introdotto nuove tematiche, come quelle legate alla maternità e alla genitorialità, soprattutto nel caso di matrimonio fra colleghi.

Per la Senatrice, quest’ultima fattispecie richiederebbe maggiore attenzione in materia di congedi parentali, che non riguarderebbero soltanto la crescita e la cura dei figli, ma anche l’assistenza ai genitori anziani, un impegno solenne che andrebbe certamente assunto da tutti.

In collegamento dai teatri operativi, nella prima foto a destra la Dott.ssa Irene Fellin, Rappresentante Speciale del Segretario Generale della Nato per Donne, Pace e Sicurezza

La conciliazione della vita familiare-lavoro rappresenta un compito importante sia della Pubblica Amministrazione che della politica, ed è un tema centrale all’interno del Ministero della Difesa.

La Senatrice ha parlato, inoltre, della sottorappresentazione femminile: “un problema globale che si registra ovunque e a tutti i livelli”.

In Italia, ad esempio, le donne militari si attestano intorno al 7% del totale, e anche in altri Paesi questa percentuale raggiunge al massimo il 12%.

Infatti, anche se le donne rappresentano “una forza assolutamente paritaria dal punto di vista normativo e descrittivo di parità piena” – afferma la Senatrice – ciò non esula dal fatto che “come tutti in settori nel mondo, purtroppo, la parità sostanziale va conquistata, ribadita e difesa ogni giorno”.

Infine, Isabella Rauti ha incoraggiato le Forze Armate a mantenere il loro costante impegno nel nostro Paese e nei vari teatri operativi del mondo, al fine di avvicinarsi sempre di più all’obiettivo della parità di genere.

La Senatrice Isabella Rauti con alcune donne delle Forze Armate

Con azioni di Governo mirate, dunque, si auspica che la presenza delle donne possa aumentare nei vari comparti, a tutti i livelli ed in tutti i lavori, specie in quelli apicali e di leadership. “Quando avremo una donna Capo di Stato Maggiore” – ha proseguito la Senatrice – “avremo raggiunto un traguardo ulteriore verso questo processo”.

Nel corso della discussione è intervenuto anche il Capo di Stato Maggiore della Difesa, Ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, che ha fornito una definizione esemplificativa del ruolo preziosissimo delle donne nelle missioni all’estero: “sono moltiplicatrici di sicurezza, in quanto sono le sole a poter accedere alla popolazione femminile in culture dove alle donne non è possibile avere relazioni con uomini estranei alla propria famiglia”.

La Forza Armata, ha sottolineato l’Ammiraglio Cavo Dragone, ha bisogno della sinergia del lavoro di uomini e donne, che insieme “suggeriscono strategie e conclusioni diverse”, ed è da questo confronto che “nasce l’arricchimento nella definizione degli obiettivi comuni”.

Infine, il Comandante COVI, Gen. di Corpo d’Armata Francesco Paolo Figliuolo, ha ribadito l’impegno delle Forze Armate nella lotta agli stereotipi e alle discriminazioni al fine di raggiungere la parità di genere.

Le donne, ha spiegato Figliuolo, “sono protagoniste nella nostra missione che nasce dalla facilità che hanno di dialogare con la società civile”, oltre ad avere “una naturale predisposizione nel trovare un equilibrio tra vita privata e lavoro”.

Un momento dell’incontro tra la Senatrice Rauti e l’Ammiraglio Cavo Dragone

Il Comandante ha ricordato, inoltre, come, quando venti anni fa, le donne varcarono per la prima volta i cancelli delle accademie militari e dei centri di addestramento, vi fosse grande scetticismo da parte della società nei confronti di tale cambiamento. Oggi, sono stati compiuti molti passi in avanti. Le donne, infatti, risultano presenti in ognuna delle componenti del nostro apparato militare: Esercito, Marina, Aeronautica, Carabinieri e Guardia di Finanza.

Quanto all’Esercito, in particolare, come ricordato dal Generale Figliuolo, qualche mese fa le prime ufficiali donne hanno finalmente iniziato ad assumere posizioni di comando.

Egli ha infine concluso ringraziando tutte le donne in uniforme in quanto risorsa preziosa per la sicurezza del Paese.

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