COVID-19: Finalmente un vaccino. Le Borse finanziarie esplodono. Ma ci sono gravi problematiche da affrontare

Di Pierpaolo Piras*

Washington. Le Borse finanziarie sono repentinamente salite. Ha iniziato Wall Street con un notevole aumento.

L’effetto positivo è stato sinergico tra la promettente notizia dei vaccini e il successo elettorale ottenuto nelle recenti elezioni presidenziali di Joe Biden.

Successo elettorale per Joe BidenPresidente

L’indice medio del Dow Jones a New York è cresciuto del 5,6 % dopo il comunicato della multinazionale del farmaco Pfizer e della tedesca BioNtech che il loro vaccino anti-Covid 19 (BNT162) era stato sperimentato, dimostrandosi efficace nel 90% dei casi umani presi direttamente in esame.

Nelle sperimentazioni dei vaccini, ottenere un successo nel 50% dei casi è già considerato un successo.

Gli altri sistemi finanziari non sono stati da meno: Standard&Poor’s aumenta del 3,4%, il Nikkei giapponese del 2,1, il Shanghai Composite del 1,8%, il CAC francese del 8,2%, il tedesco del 6,1%.

Nei mercati petroliferi il greggio Brent è salito al 10%.

In crescita anche il mercato petrolifero

Ad aggiungere ottimismo, persino, le aziende del mondo del turismo, mal ridotte dal Covid, sono esplose salendo al numero record del 38%.

Il Presidente americano in pectore Joe Biden ha aggiunto che tra i primi provvedimenti che adotterà la sua amministrazione ci sarà la costituzione di una commissione di medici e altri esperti , sottolineando che il suo approccio alla epidemia seguirà esclusivamente i criteri dettati dalla scienza ufficiale con prove basate sull’evidenza.

I giganti della farmaceutica, Pfizer e BioNtech, sono giustamente trionfanti per aver concluso la fase sperimentale più importante (fase 3) con una velocità che non ha precedenti nella storia della scienza medica.

La sede generale della Pfizer a New York

È sicuramente un primato raggiunto dai laboratori americani, notoriamente i più concreti ed efficienti al mondo, in un lavoro che , risalendo alla storia, storicamente richiede decenni di lavoro costoso e di rara complessità.

Nel opera di Pfizer sono stati arruolate quasi 44 mila persone in sei Paesi, tutte volontarie, tra i quali 94 i casi di Covid conclamato.

A questi, in un sistema a doppio cieco, sono state iniettate due dosi di vaccino anti Covid, la seconda di richiamo dopo tre settimane.

Erano individui che mai in precedenza erano stati infettati di Covid non si sono verificati problemi clinici a carico della loro sicurezza.

QUALI SONO GLI EFETTI PRODOTTI? 

Il clamoroso risiede nel fatto che il vaccino ha impedito che si sviluppassero le gravi manifestazioni patologiche tipiche della infezione da coronavirus, le stesse che finora hanno determinato oltre 40 mila morti solo in Italia, tra i quali quasi 200 medici, e 1.251,981 decessi (aggiornati) nel mondo (secondo John Bolton University).

L’amministratore delegato di Pfizer, Albert Bourla, ha annunciato che prossimamente verrà presentata la domanda di registrazione alla autorevole e invalicabile “Food and Drug Administration” (USA) solo dopo aver concluso  la terza settimana di novembre, ovvero una volta terminato il periodo di due mesi di raccolta dati relativi al follow-up sulla sicurezza della loro sperimentazione.

L’amministratore delegato di Pfizer, Albert Bourla

Allo stesso Ente verranno consegnati tutti dati relativi al processo tecnico-biologico di produzione dei vaccini.

Questa straordinaria sperimentazione verrà chiusa al raggiungimento dei 164 casi clinici inizialmente previsti.

QUANTE DOSI SARANNO PRODOTTE?

Pfizer e BioNTech hanno stipulato la vendita di 100 milioni di dosi agli USA e ulteriori accordi iniziali con la Unione Europea,

Il Regno Unito, il Canada e il Giappone per la fornitura fino a 300 milioni di dosi.

COME FUNZIONA QUESTO VACCINO?

Pfizer e BioNtech hanno rivelato che il loro vaccino viene prodotto utilizzando una  tecnologia innovativa.

Importante un’ampia vaccinazione contro il COVID-19

Esso è costituito da un insieme di nanoparticelle lipidiche che comprendono e coprono una catena di acido ribonucleico messaggero (RNAm) la quale reca il codice di produzione della proteina “spike”, grazie alla quale il Coronavirus riesce a aderire e penetrare all’interno della cellula per replicarsi rapidamente.

Bourla ha riferito che il Gruppo Pfizer non ha richiesto di aderire ai vantaggi economici  “Warp Speed” ponendo , invece i due miliardi di dollari spesi per questa enorme ricerca, tutti a carico delle finanze aziendali.

Il “Warp Speed” è un sistema di finanziamento delle aziende USA finalizzato alla ricerca nel campo dei vaccini e alla protezione del rischio assicurativo ad esso legata.

QUALI SONO LE CERTEZZE SCIENTIFICHE GIA’ APPURATE ?  

La prima è che occorrono non meno di due dosi da iniettare per via intramuscolare  (m. pettorale o m. deltoide del braccio).

La protezione del 90% viene raggiunta dopo sette giorni successivamente alla somministrazione della seconda dose.

Attualmente bisogna tenere conto della significatività della prova, tratta da 94 casi clinici, ma si tratta pur sempre di un risultato preliminare: maggiori certezze si avranno al completamento della ricerca sul totale di 164 Pazienti.

QUANDO AVREMO LA DISPONIBILITA’ DEL VACCINO?    

Nella scarsezza (finora) di comunicazioni ufficiali in questo senso, per la prima volta l’amministratore Pfizer, Bourla è stato esplicito nell’assicurare che entro quest’anno verrà vaccinato un primo ridotto numero di persone.

Anche BioNTech conferma che entro lo scadere di questo dicembre verranno prodotto, pronte all’uso, 50 milioni di dosi e circa 1,3 miliardi  lungo tutto il 2021.

SARANNO RISPETTATE LE PRIORITA’?

Si, In primis, verranno vaccinati il personale sanitario, le Forze dell’Ordine e i malati a rischio elevato (diabetici e cardio-pneumopatici e cittadini super anziani in case di soggiorno e cura).

CI SONO ALTRE PROBLEMATICHE DA VALUTARE?

Certamente, più di una.

Ad esempio, ancora non sappiamo se il vaccino impedisce solo lo sviluppo della sintomatologia acuta o se inibisca anche la sua invasività (contagio).

Non conosciamo quanto dura la immunità generata dalla vaccinazione e dopo quanti mesi si realizzerà la immunità sociale (altrimenti e rozzamente detta “di gregge”).

Ancora manca unità di operatività e strategia tra i vari produttori su alcuni (non secondari) aspetti riguardanti  la temperatura di conservazione dei grandi Stocks vaccinici in produzione e durante il trasporto.

Sarà necessario regolamentare anche il sistema dell’informazione oggi in mano a troppi incompetenti, quasi sempre politici e giornalisti di tutti i livelli, spesso politicizzati.

A prescindere degli ultimi entusiasmanti informazioni , aspettiamo di conoscere tutto il sistema dei dati raccolti. Esso non è stato completamente pubblicato.

Lo stesso è altresì indispensabile affinché la gente possa tornare ad una agognata vita di nuovo normale.

*Specialista in Otorinolaringoiatria e Patologia Cervico-Facciale

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