Roma. In queste lunghe settimane di emergenza COVID-19, sono scesi in campo, in molte zone d’Italia, i Carabinieri dei NAS. il Comando Carabinieri per la Tutela della Salute.
Ovvero di un Reparto dell’Organizzazione Speciale dell’Arma dei Carabinieri con una dipendenza funzionale dal Ministro della Salute.
Il Comando svolge un ruolo di coordinamento e di direzione dei 38 Nuclei Antisofisticazioni e Sanità (NAS), di un Reparto Operativo con competenza nazionale e di un Nucleo Carabinieri istituito presso l’AIFA, l’Agenzia Italiana del Farmaco.
In questa emergenza il Comando per la Tutela della Salute svolge un ruolo di coordinamento centrale e, attraverso le articolazioni dipendenti, sviluppa attività di assistenza, di vigilanza e di controllo che interessano più aree della sua competenza.
In particolare, sono numerose le partecipazioni: Task Force nazionale per l’emergenza sanitaria “Coronavirus”, istituita presso il Ministero della Salute e presieduta dal ministro, Roberto Speranza, Comitato Operativo per l’emergenza Covid-19, istituito presso la Protezione Civile nazionale e alle Task Force e gruppi di coordinamento regionali, da parte dei NAS competenti per territorio.
I NAS territorialmente competenti supportano la sorveglianza sanitaria, previe intese con le Autorità sanitarie regionali e locali. I militari poi assistono il personale medico e sanitario nell’esecuzione di visite domiciliari finalizzate al prelievo di tamponi e alla raccolta di dati epidemiologici. Ed anche sono un vettore qualificato per il recapito dei campioni di conferma per i casi positivi in prima analisi, presso i laboratori dell’Istituto Superiore di Sanità, come da indicazioni del Ministero della Salute.
Garantiscono, poi, assistenza al recapito di beni di prima necessità quali farmaci, dispositivi medici ed altri prodotti presso strutture ricettive sottoposte a sorveglianza attiva su disposizioni dell’Autorità Sanitaria (per chi è in quarantena e in isolamento.
Danno anche un supporto nelle notifiche di provvedimenti di quarantena e di isolamento obbligatorio disposte da alcune Regioni ed Autorità sanitarie.
Ci sono poi i controlli sul territorio che prevedono le verifiche sull’osservanza degli obblighi imposti dai Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (DPCM) dell’8 e 9 marzo e degli altri che sono stati emanati nei giorni seguenti.
I NAS controllano gli esercizi commerciali affinché sia garantita la distanza di sicurezza interpersonale. Fanno rispettare le chiusure delle attività, così come previsto dal Governo. Effettuano controlli presso farmacie ed altre attività commerciali sulla regolarità della vendita di mascherine, dispositivi medici e dispositivi di protezione individuale (DPI).
A questo proposito è molto importante quanto l’Arma sta facendo nel contrasto a pratiche commerciali fraudolente con la vendita di prodotti privi delle qualità dichiarate o il rialzo fraudolento dei prezzi di vendita al pubblico.
Le verifiche sono state estese anche alla vendita a distanza (cosiddetto mercato on-line) finalizzato all’accertamento di episodi di pratiche di promozione illegali.
Basti pensare alla pubblicità di prestazioni professionali da parte di persone non qualificate alla professione medica che promuovono cure del “coronavirus” o di prodotti privi delle caratteristiche pubblicizzate e di flussi commerciali di prodotti sospetti o di provenienza illecita.
L’INTERVENTO NELLE ZONE OGGETTO DEI FOCOLAI DEL VIRUS
I NAS, già dall’inizio della prima fase dei focolai epidemici, hanno effettuato numerosi controlli ed hanno dato un grande supporto alla sorveglianza sanitaria.
Questi i dati: prelievo di 663 tamponi su pazienti in ausilio agli operatori sanitari delle ASL; raccolta, trasporto e consegna dei campioni presso l’Istituto Superiore di Sanità di Roma di 3.540 tamponi, per l’effettuazione delle analisi di conferma, veicolati dai NAS e provenienti dalle Regioni interessate; svolgimento di 211 servizi per l’esecuzione di indagini epidemiologiche a supporto delle ASL, raccolta di informazioni e notifiche sanitarie; verifiche sull’osservanza degli obblighi imposti dai DPCM in materia presso 4.401 esercizi commerciali, con contestazione di 57 violazioni.
Per queste attività sono stati impiegati complessivamente 2.665 militari e 1.288 vetture di servizio.
GLI INTERVENTI PIU’ IMPORTANTI
Tra gli interventi più significativi, oltre il deferimento all’Autorità giudiziaria di persone per violazione degli obblighi imposti dalle norme di contenimento epidemico (art. 650 Codice Penale) sono moltissime le attività svolte in queste settimane.
Partiamo da Torino, dove il NAS provinciale ha deferito un titolare di farmacia che vendeva al dettaglio dispositivi facciali filtranti monouso ad un prezzo superiore (20 euro) rispetto quello praticato in epoca antecedente alla diffusione del “coronavirus” (11 euro).
Sono state sequestrate 85 mascherine facciali monouso tipo FFP2 e FFP3 e un quaderno di prenotazioni e di ordini evasi sia per mascherine che per il gel disinfettante.
E’ stato deferito anche il titolare di un’azienda distributrice di prodotti sanitari per la vendita di dispositivi facciali filtranti monouso ad un prezzo superiore (euro 11,00) rispetto a quello praticato in epoca antecedente alla diffusione del coronavirus (55 centesimi di euro).
Sono state sequestrate 230 mascherine facciali monouso del tipo FFP2.
Sempre nella stessa città, il titolare di una ferramenta aveva messo in vendita mascherine antipolvere al costo unitario di 9 euro rispetto al costo di approvvigionamento di 1,60 euro. Lo stesso prodotto, prima, era venduto dalla ferramenta al pubblico al costo di 3 euro.
E poi, sempre il NAS di Torino ha scoperto una biologa nutrizionista che aveva posto su pubblica via, adiacente al proprio studio professionale, un cartello pubblicitario contenente messaggi promozionali, privi di fondamenti scientifici.
Questi messaggi pubblicizzavano ipotetici rimedi naturali che rafforzavano il sistema immunitario per attaccare e distruggere il COVID-19. Queste stesse informazioni erano pubblicate poi anche sulla pagina Facebook riconducibile alla biologa.
Gli accertamenti dei militari hanno consentito di richiedere l’oscuramento per pubblicità ingannevole del post e di appurare la redazione di diete personalizzate su pazienti affetti da varie patologie, attività mediche di competenza esclusiva del medico dietologo. E così la biologa è stata deferita per esercizio abusivo della professione medica.
A Campobasso, il NAS ha accertato la mancanza di spazi sufficienti a garantire la distanza di sicurezza interpersonale in due stazioni di servizio a Termoli. Sono così scattati, da parte del sindaco, i provvedimenti di sospensione dell’attività.
Il NAS di Catanzaro ha deferito all’Autorità Giudiziaria il responsabile di una sala scommesse per inosservanza della chiusura (art. 650 Codice Penale).
A Cagliari, i Carabinieri del NAS hanno eseguito un’ordinanza del locale Prefetto per requisizione di una partita di dispositivi medici (73 mila tra occhiali, mascherine e guanti) destinata ad un operatore nazionale non sanitario, con disposizione della fornitura a favore della Protezione Civile.
Questo provvedimento prefettizio è stato determinato grazie alle ispezioni dei NAS cagliaritano su anomale spedizioni di materiale sanitario.
I controlli hanno interessato tante altre città. In particolare, a Viterbo e Bari i NAS hanno sequestrato 209 mascherine monouso perché non conformi al D.Lgs. 206/2005 (Codice del consumo).
A Parma, i Carabinieri hanno eseguito un’ordinanza del locale Prefetto per requisizione di 5 ventilatori polmonari pronti per essere esportati negli Emirati Arabi, con disposizione della fornitura a favore della Giunta Regionale dell’Emilia Romagna.
Il provvedimento è stato determinato dalle risultanze operative svolte dal NAS provinciale su flussi di esportazioni di materiale sanitario.
Mentre a Palermo, il NAS provinciale ha sequestrato, in una sartoria, 140 mascherine protettive non comformi poiché realizzate in semplite tessuto (cotone). E’ stata informata l’Autorità Giudiziaria per l’ipotesi del reato di frode in commercio (Art. 515 Codice Penale).
A Bari, i NAS hanno deferito all’Autorità Giudiziaria. il titolare di un’azienda di produzione di cosmetici (gel igienizzante per mani) che ha utilizzato nella produzione alcool isopropilico di cui non era stata registrata la relativa movimentazione.
Inoltre, sono state sequestrate, presso un grossista di cosmetici e di casalinghi, 15.717 confezioni di sapone liquido commercializzato senza aver proceduto alla prescritta registrazione sul portale europeo CPNP (Cosmetic Product Notification Portal) come prodotto cosmetico.
Il NAS di Napoli ha, invece, individuato un laboratorio clinico privato che eseguiva raccolta a domicilio “a richiesta ed a pagamento” di tamponi “rino-faringei” per la ricerca del Covid-19. Il tutto però veniva fatto senza la preventiva comunicazione al Dipartimento di Prevenzione della ASL.
I Carabinieri hanno diffidato il direttore tecnico all’immediata sospensione dell’attività di prelievo di tamponi e analisi per la ricerca del virus, in assenza dei previsti “nulla-osta” sanitario.
A Genova, i militari del NAS hanno scortato un TIR che trasportava 16 pallet di DPI provenienti da Cagliari, supervisionando la successiva consegna dei dispositivi presso 2 strutture sanitarie della Liguria.
Tutto è partito da un’attività del NAS dell’isola che ha eseguito un’ordinanza del locale Prefetto per la requisizione di una partita di dispositivi medici (73 mila tra occhiali, mascherine e guanti) destinata ad operatore nazionale non sanitario.
Il NAS di Livorno ha segnalato alla competente Autorità amministrativa il titolare di un esercizio commerciale al dettaglio in quanto si è scoperto che deteneva per la vendita prodotti cosmetici preconfezionati (gel liquido igienizzante mani) sprovvisti dell’indicazione obbligatoria del lotto di produzione. Sono stati così sequestrati 117 confezioni di prodotto.
Identico provvedimento è stato preso per il titolare di una parafarmacia in quanto deteneva per la vendita mascherine monouso chirurgiche sfuse, prive di confezione e delle indicazioni obbligatorie.
Sono stati sequestrati 117 dispositivi.
Mentre a Catanzaro, in un esercizio di ortopedia e sanitaria, sono stati sequestrati 400 DPI (mascherine in tela) prive delle indicazioni obbligatorie.
E a Milano, il NAS di Milano ha notificato al legale rappresentante di una società farmaceutica lombarda un provvedimento di requisizione, emesso dal Commissario Straordinario per l’emergenza COVID- 19, di complessivi 1.933.635 flaconi oggetto di vincolo di un medicinale anestetico utilizzato in rianimazione e nella sala operatoria, destinato al mercato estero, che verrà distribuito per soddisfare le esigenze nazionali per il contenimento dell’epidemia.
LE SPECIALITA’ DEL NAS
I compiti istituzionali di specialità del Comando NAS afferiscono alla sicurezza in varie macro-aree: alimentare (salubrità alimenti e animali da reddito); sanitaria (sanità pubblica e privata, professioni e arti sanitarie, animali d’affezione e prodotti pericolosi); farmaceutica (farmaci ad uso umano e veterinario, dispositivi medici, fenomeno dell’antidoping sportivo.
Per lo svolgimento dei compiti, ai Carabinieri dei NAS sono state conferite qualifiche specifiche in materia di vigilanza sanitaria ed amministrativa in tali aree, nonchè l’equipollenza al “Tecnico della Prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro”.
Tra i compiti attribuiti ai militari vi sono, tra gli altri, il controllo sui dispositivi medici, il concorso alla profilassi internazionale e la tutela della salute umana durante le emergenze di carattere sanitario.
Infatti, il ministro della Salute, si può avvalere proprio dei Carabinieri NAS nell’ambito dell’esercizio del potere di alta vigilanza in materia sanitaria.
Inoltre, in tema di attività di Protezione Civile e supporto alle emergenza nazionali, il Comando ha recentemente siglato un programma operativo con il Dipartimento della Protezione Civile per sviluppare reciproche sinergie formative e operative volte ad accrescere il livello di assistenza alla popolazione in contesti emergenziali.
Questa intesa si inserisce nell’ambito di un avviato percorso di collaborazione nazionale con l’Arma dei Carabinieri, quale struttura operativa componente del Servizio Nazionale di Protezione Civile.
Il coinvolgimento dei NAS in queste attività è stato ritenuto di importanza strategica per il Sistema, tanto nella riduzione del rischio quanto nella gestione dell’emergenza.
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