Di Massimo Amorosi*
Roma. Nell’attuale pandemia da SARS-CoV-2, sorprendentemente, la maggior parte della ricerca attuale si concentra sul controllo mediante farmaci e vaccini, mentre relativamente poche risorse della ricerca scientifica si concentrano sulla prevenzione di nuovi eventi pandemici.
La biologia e la biotecnologia sono cambiate drasticamente negli ultimi dieci anni.
La loro dipendenza dalla digitalizzazione, dall’automazione e dalle loro sovrapposizioni informatiche ha creato nuove vulnerabilità per conseguenze indesiderate e potenziali di sfruttamento intenzionale che sono per lo più sottovalutati.
A causa della maggiore dipendenza dei campi delle scienze biologiche dai sistemi cyber-fisici, esistono potenziali di sfruttamento in ogni punto in cui processi o servizi bioingegnerizzati si interfacciano con il dominio cyber e fisico.
In tal modo, gli aggressori possono sfruttare reti non protette e manipolare in remoto dati biologici, sfruttare agenti biologici o influenzare l’elaborazione fisica che coinvolge materiali biologici, al punto da provocare (intenzionalmente o meno) conseguenze indesiderate o pericolose.
A condizione che sia possibile accertare l’origine zoonotica per la pandemia da SARS-CoV-2, la risposta alla sorveglianza integrata della fauna selvatica, degli animali domestici e delle malattie umane può contribuire a prevenire future epidemie e pandemie.
E’ ormai riconosciuto che l’approccio alla salute deve considerare anche l’ecosistema in cui vive l’uomo: animali, piante e ambiente.
Da questa connessione deriva la necessità di condividere i dati dei diversi ecosistemi.
L’emergenza Covid-19 ha mostrato non solo la dipendenza della salute umana dal mondo animale, ma la necessità di una maggiore digitalizzazione.
RAIT88 è in prima linea in questo contesto considerando che i settori strategici su cui ha puntato sono rappresentati dall’Intelligenza Artificiale, dalla Robotica, dalla Realtà Virtuale, dal CBRN, e dalla Quantum Technology.
Le malattie che circolano tra l’uomo e gli animali sono note come zoonosi, le quali sono all’origine di molte malattie infettive emergenti e riemergenti.
Tali agenti patogeni elevano in misura significativa la soglia del rischio di future pandemie.
Alla luce delle “lessons learned” della diffusione pandemica del SARS-CoV-2, esplorare le opzioni per la prevenzione di future epidemie e pandemie con un accento sugli approcci integrati di sorveglianza improntati al principio di “One Health” diventa un passo necessario e improcrastinabile.
La strategia “One Health”, che si basa sul riconoscimento che la salute umana, animale e dell’ecosistema siano legate indissolubilmente, è riconosciuta dal Ministero italiano della Salute, dalla Commissione Europea e da tutte le organizzazioni internazionali.
Anche nell’ambito delle emergenze fitosanitarie, possono emergere ceppi patogeni completamente nuovi, come si è visto con il ceppo CoDiRO di Xylella fastidiosa, la causa della sindrome da declino rapido dell’olivo in Italia e nuovi ceppi di Puccinia graminis (la causa della ruggine del grano) nel mondo.
Sebbene i cambiamenti nelle pratiche agricole, nell’uso del suolo e nel clima siano fattori determinanti di tali processi, la maggior parte dell’attenzione fino ad oggi si è concentrata sul movimento globale di persone, delle piante e dei prodotti vegetali attraverso i viaggi e il commercio.
RAIT88, in definitiva, intende investire sempre di più in soluzioni tecnologiche che garantiscano l’attuazione di un approccio sistemico e innovativo alla biosicurezza.
In un’ottica autenticamente multidisciplinare, come peraltro evidenzia l’ultimo studio relativo alla “Biodefense” pubblicato lo scorso gennaio negli Stati Uniti, l’evoluzione da incentivare per far fronte alle minacce biologiche emergenti non si limita alla necessità di aggregare dati in tempo reale, ma si materializza soprattutto in più raffinate capacità di previsione, anche grazie alla modellistica, per una migliore proiezione del potenziale pandemico di taluni patogeni.
Un giro di boa in questo ambito sarà possibile solo con una strettissima sinergia tra pubblico e privato.
La RAIT88 e l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Abruzzo e del Molise (IZSAM) di Teramo, hanno concluso, nei giorni scorsi, un accordo di collaborazione nel campo della biosicurezza.
(Per approfondire:
*CBRN and Biothreats Specialist presso RAIT88
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