Lecce. I Carabinieri del Raggruppamento Operativo Speciale (ROS) e del Comando Provinciale di Lecce hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo di beni, emesso dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale salentino, su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti tre persone già destinatari lo scorso 2 luglio, insieme ad altri 30 indagati, di un’ordinanza di custodia cautelare scaturita nell’ambito dell’Operazione convenzionalmente denominata “Labirinto” che ha disarticolato due sodalizi criminali federati al clan “Tornese” di Monteroni (Lecce) dediti al traffico internazionale e spaccio di sostanze stupefacenti, detenzione e porto abusivo di armi, estorsione e danneggiamento con l’aggravante del metodo mafioso.
Le indagini erano nate per dare seguito e riscontro a quanto già emerso da precedenti attività investigative effettuate dal ROS sugli interessi economici del sodalizio mafioso denominato Clan Padovano fino al momento del loro arresto avvenuto a seguito dell’Operazione denominata “Baia Verde” nel 2014.
L’indagine “Labirinto” aveva poi fatto luce sul ruolo di primo piano svolto da uno degli arrestati negli assetti attuali della Sacra Corona Unita e sui rilevanti interessi economici gestiti a margine della sua attività criminale sul territorio salentino.
Gli accertamenti patrimoniali hanno documentano la disponibilità diretta o indiretta da parte degli stessi di un considerevole patrimonio economico non giustificato dall’entità dei redditi dichiarati e ritenuto alimentato proprio dagli introiti delle attività illecite, emerse nel corso delle indagini.
Il Tribunale di Lecce ha disposto il sequestro preventivo di beni, per un valore complessivo stimato in circa sei milioni di euro, consistenti in 14 società/imprese individuali con relativo compendio aziendale, 3 immobili, 14 veicoli e 38 rapporti finanziari e bancari attivi.
© RIPRODUZIONE RISERVATA