Crisi russo-ucraina: il player Putin e la scacchiera internazionale

Di Pierpaolo  Piras

Mosca (nostro servizio). Di questo conflitto in Ucraina non se ne vede ancora la fine.

Il Presidente russo Vladimir Putin

 

E’ stata istituita una Commissione per tentare la conciliazione tra le parti, russi e ucraini, ma finora sembra priva di risultati concreti.

L’incertezza maggiore ricade sul leader russo, Vladimir Putin.

Dopo aver dato il meglio di sé negli anni successivi al 2000 del suo insediamento, ha messo in mostra le sue maggiori ambizioni con l’obiettivo di restaurare il ruolo e ricoprire l’antico quanto enorme territorio controllato dall’Unione Sovietica.

Ma una volta che sarà, speriamo presto, concluso il conflitto cosa potrà accadere per l’area?

i più sostengono che Putin sarà in grado di sopravvivere a qualsiasi contraccolpo, interno ed esterno.

Ovviamente questo potrà essere vero.

Nei regimi forti e altamente personalistici – dove il potere è concentrato nelle mani di una sola persona piuttosto che condiviso da un solo partito, una giunta militare o una famiglia reale – il leader è raramente messo fuori dai ruoli di gestione delle operazioni belliche, anche quando si trova in forte crisi, rischiando di perdere.

Questo accade sia perché le altre classi, corresponsabili alla gestione della cosa pubblica, non hanno abbastanza forza da opporsi al potere in carica.

Gli stessi cittadini si trovano in difficoltà nelle scelte politiche.

Putin, secondo quanto si legge dalla narrativa nazionale e occidentale, sembra continuare a trovarsi in crisi decisionale.

Tanti giornali hanno scritto di ipotesi di cambi di governance, di Stato, di Generali pronti a rivoltarsi al Presidente russo e di altre istanze.

FORTEZZA RUSSIA

Ci sono anche buone ragioni per credere che Putin possa resistere al contraccolpo del conflitto in atto con l’Ucraina.

Un gruppo di anziani ucraini in fuga

Ha fatto di tutto, nell’ultimo anno, per affrontare con forza l’opposizione interna, costituita da esponenti politici di opposizione, da alcuni rappresentanti dei media.

La condanna al carcere del leader dell’opposizione russa, Alexei Navalny, da parte del sistema giudiziario russo e la chiusura immediata di importanti istituzioni civiche post era sovietica, evidenziano il reale impegno del Cremlino a tenere sotto strettissimo controllo quanto avviene nel Paese.

Alexei Navalny

Sembra che i russi abbiano recepito tale messaggio.

Secondo alcuni recenti sondaggi occidentali, la metà della popolazione teme la repressione di massa e ha paura di essere perseguita dalle autorità dello Stato.

Un tale aumento della repressione, secondo una logica politica, è comune alla fine dei mandati degli autocrati di lunga data.

Più a lungo questi autoritari rimangono al potere, più perdono il contatto con le loro società e meno hanno da offrire ai loro cittadini.

Di conseguenza, hanno pochi altri modi per sostenere il loro dominio se utilizzando altri organismi statali.

Insieme all’utilizzo di tali organismi, Putin riesce controllare pedissequamente  tutto quello che viene ripreso dai mass media sul tema Ucraina.

Molto duro è, chiaramente, il controllo delle Forze di sicurezza in Russia su come si muove la società.

Tra le tante attività si registra quella della chiusura di una storica stazione radio.

Le nuove generazioni cercano di avere altre informazioni, utilizzando fonti alternative, ancora attive.

Prima che la Russia invadesse l’Ucraina, i sondaggi mostravano che ampie maggioranze di russi sostenevano il riconoscimento delle regioni separatiste nella parte orientale del Paese come Stati  indipendenti e incolpavano l’Ucraina e la NATO del conflitto.

La NATO sostiene pienamente l’Ucraina

Il controlli del sistema di sicurezza di Mosca consentono al Paese di prevenire eventuali forme di protesta più incisive.

Ma ci sono anche i russi che sarebbero disposti a rischiare l’arresto e le condanne se ritenessero che le manifestazioni possano diventare di massa.

I controlli suddetti, a quanto si comprende, però rendono difficile per, i potenziali manifestanti, sapere quanti cittadini siano direttamente sconvolti dal conflitto in corso.

Molto probabilmente, il regime di Putin non farà altro che aumentare ulteriormente la repressione per affrontare un pubblico russo sempre più irrequieto.

Da considerare un altro aspetto: quello dei russi, non dichiaratamente anti putiniani, che però sarebbero pronti a lasciare il loro Paese.

Non solo, secondo quanto l’informazione occidentale riporta, Putin avrebbe perso anche il consenso di buona parte dell’élite economica.

Insomma, il leader russo, come è apparso in alcune immagini video, intende tenere sotto controllo ogni più piccolo aspetto di questa vicenda, temendo defezioni sia dal punto politico, economico, militare e, non per ultimo, di immagine.

Se dovessero, infatti, venire meno questi “pilastri” per Putin e la Russia, ipotizziamo, che ci sia la strada del regresso politico.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Autore