Di Paola Ducci*
WASHINGTON D.C. Lo scarabocchio “Kilroy was here (Kilroy è stato qui)” è apparso in USA un po’ ovunque durante e dopo la Seconda Guerra Mondiale, persino nei cartoni animati popolari.
La frase deriva probabilmente da James J. Kilroy, un ispettore che la scriveva sulle navi in costruzione.

Per alcuni anni, durante e dopo la Seconda Guerra Mondiale, è stato onnipresente: uno scarabocchio di un uomo dal naso grosso che scruta un muro, accompagnato dalla scritta “Kilroy was here ”.
All’apice della sua popolarità, Kilroy si trovava praticamente dappertutto: nei bagni e sui ponti, nelle mense scolastiche e nei compiti a casa, nelle stive delle navi della Marina e dipinto sui gusci dei missili dell’Aeronautica.
Un classico cartone animato di Bugs Bunny del 1948, “Haredevil Hare”, mostra quanto profondamente Kilroy fosse penetrato nella cultura pop americana: pensando di essere il primo coniglio ad essere atterrato sulla luna, Bugs non si accorge dello slogan “Kilroy was here ” inciso in modo evidente su una roccia alle sue spalle.
Da dove viene il meme – perché di meme si tratta ben 50 anni prima dell’invenzione di Internet – “Kilroy was here ”?
I graffiti esistono da migliaia di anni ma il disegno di Kilroy sembra derivare da un graffito simile, “Foo was here”, popolare tra i militari australiani durante la Prima Guerra Mondiale. Anche in questo caso si trattava della rappresentazione di una figura a forma di cartone animato con il naso grosso che sbirciava oltre un muro, ma non era accompagnata da alcuna parola.
Nello stesso periodo in cui Kilroy spuntava in luoghi inaspettati negli Stati Uniti, un altro scarabocchio, “Mr. Chad”, compariva in Inghilterra. Lo scarabocchio Chad potrebbe derivare dal simbolo greco dell’Omega o essere un adattamento semplificato di un diagramma di circuito; in ogni caso portava con sé la stessa connotazione di “qualcuno ci osserva” di Kilroy.
A un certo punto, poco prima dello scoppio della Seconda Guerra Mondiale, sembra che Foo, Chad e Kilroy abbiano unito il loro DNA e siano mutati nel classico “Kilroy was here ”.
Ma da dove viene “Kilroy”?

La derivazione è oggetto di controversia: alcuni storici indicano James J. Kilroy, un ispettore del cantiere navale Fore River Shipyard di Braintree, nel Regno Unito, che avrebbe scritto “Kilroy was here” su varie parti delle navi in fase di costruzione (dopo che le navi erano state completate, queste iscrizioni sarebbero state inaccessibili, da cui la reputazione di “Kilroy” di entrare in luoghi impossibili da raggiungere).
Un altro candidato è Francis J. Kilroy Jr., un soldato in Florida, malato di influenza, che scrisse “Kilroy sarà qui la prossima settimana” sul muro della sua caserma; poiché questa storia è apparsa solo nel 1945 sembra dubbio che Francis, piuttosto che James, sia la fonte della leggenda di Kilroy.
Naturalmente è anche possibile che né James né Francis Kilroy fossero coinvolti in alcun modo e che il nome “Kilroy” sia stato inventato di sana pianta da un militare annoiato. “Kilroy was here ” va in guerra.
I quattro anni della Seconda Guerra Mondiale furono un periodo duro, pericoloso e spesso solitario per i militari americani che avevano bisogno di qualsiasi forma di intrattenimento.
A questo proposito “Kilroy was here” fungeva da sostegno al morale: quando i soldati americani sbarcavano su una spiaggia spesso vedevano questo meme inciso su un muro o una recinzione nelle vicinanze, presumibilmente piantato lì da una squadra di ricognizione avanzata.
Con il progredire della guerra “Kilroy was here ” divenne un emblema di orgoglio che portava con sé il messaggio che nessun luogo e nessun Paese era al di fuori della portata della potenza americana.
Meme divertente a cui né Josef Stalin né Adolf Hitler, due dittatori noti per la mancanza di senso dell’umorismo, riuscirono a dare un senso.
Il famoso paranoico Stalin sarebbe rimasto turbato quando, alla Conferenza di Potsdam in Germania, vide un graffito con la scritta “Kilroy was here ” in un bagno: sembra che diede istruzioni all’NKVD di trovare il responsabile e di farlo fucilare.
Inoltre la scritta “Kilroy was here ” era presente su tanti ordigni americani recuperati dai tedeschi.
Kilroy ha avuto una lunga vita dopo la morte. I vecchi meme non scompaiono mai veramente; persistono al di fuori del contesto storico, così che un bambino di sei anni che guarda “Adventure Time” o legge una striscia a fumetti dei Peanuts degli anni Settanta sarà a conoscenza di questa frase, ma non delle sue origini o delle sue connotazioni.
Quindi non è il caso di dire solo “Kilroy era qui”: Kilroy è ancora tra noi, nei fumetti, nei videogiochi, nei programmi televisivi e in tutti i tipi di artefatti della cultura pop.
*Editor per l’Ufficio Storico dello Stato Maggiore della Difesa
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