Dibattito infuocato tra Macron e Le Pen, e volano anche gli insulti

Di Valeria Fraquelli

Parigi. L’ultimo dibattito prima del secondo turno delle elezioni francesi tra Emanuel Macron e Marine Le Pen, che si è svolto ieri in un studio televisivo appositamente allestito con 14 telecamere e con la moderazione di due giornalisti politici, è stato a dir poco infuocato e sono volati anche gli insulti. Mai un dibattito per le elezioni presidenziali in Francia era stato così teso e mai prima d’ora i candidati erano arrivati agli attacchi personali e agli insulti diretti; non bisogna dimenticare che questo è stato il primo confronto tra due sfidanti non appartenenti ai partiti tradizionali.

La prima ad attaccare è stata la candidata del partito di estrema destra Front Nationale, Marine Le Pen, che ha accusato Macron di essere solamente una continuazione del governo di Hollande e di essere schiavo delle banche e dei burocrati di Bruxelles.
Pronta la replica di Macron che ha respinto tutte le accuse e ha rinfacciato alla Le Pen di essere solo una erede di un partito ormai finito che specula sulle paure della gente e si arricchisce alla spalle dei cittadini francesi onesti.

La candidata di destra Marine Le Pen

Lo sfidante Macron

Milioni di cittadini francesi che domenica saranno chiamati alle urne per scegliere tra Macron e Le Pen hanno potuto confrontare i programmi politici dei due candidati all’Eliseo e hanno potuto osservare due visioni della Francia e del mondo diametralmente opposte. Marine Le Pen vorrebbe chiudere le frontiere ed espellere gli immigrati clandestini e tutti i detenuti il cui dossier è etichettato con la lettera S, che nell’ordinamento francese indica pericolo massimo di radicalizzazione e rischio progettazione di attentati. Altri punti fondamentali del programma dell’estrema destra sono un referendum per decidere l’uscita dall’Unione Europea e dalla moneta unica, nonché dall’ONU e dalla NATO, e soprattutto il ritorno del franco e delle dogane per proteggere le aziende francesi dalla concorrenza estera.

Opposto il programma del movimento politico En Marche! di Macron: Unione Europea più forte e più coesa e maggiore ruolo della Francia nelle organizzazioni internazionali per dare nuovo slancio alla lotta al terrorismo internazionale e al traffico di esseri umani. Chiudere le frontiere è inutile secondo Macron e servirebbe solo ad aumentare l’odio degli estremisti radicali e delle comunità straniere che vivono in Francia.
Un Paese da solo non può tenete testa alle sfide del mondo globalizzato, ha detto Macron, e per questo serve una maggiore coesione a livello comunitario e internazionale. La eventuale vittoria della Le Pen porterebbe ad una situazione di guerra civile permanente che finirebbe per rendere la Francia povera e divisa al suo interno.

Secondo gli analisti il più convincente sarebbe stato Macron, perché la Le Pen non sarebbe stata capace di esporre in maniera corretta le sue idee in caso di vittoria, ma solo domenica quando le urne saranno chiusa sapremo chi sarà il nuovo Presidente francese e quale sarà il destino non solo di questo Paese, ma anche dell’intera Unione Europea.

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