DIFENDERSI E’ UN IMPERATIVO NON SOLO MORALE

Di Alexandre Berthier

Roma. “Nemo potest alicui laedere”! (1). Questa massima latina, se evocata oggi, nella nostra Italia, sembrerebbe appartenere ad un mondo sconosciuto. Si, oggi, nel bel Paese si sono venute affermando situazioni e valori che dovrebbero spesso lasciarci esterrefatti o quanto meno perplessi e che invece ci lasciano quasi indifferenti, come se non ci riguardassero.

Parlamentari a sostegno della legge sulla legittimità difesa

Però, vi è la così detta opinione pubblica – noto “mostro insaziabile”, così definito nelle scuole di giornalismo – che provvede poi ad orientarci e a spiegarci cosa sia da considerare normale e cosa no. Negli ultimi tempi, almeno dalla caduta del muro di Berlino, un’inquietante crisi economica, cui ci siamo perfettamente assuefatti, si è insinuata nella nostra vita di Paese benestante, accompagnata da orde di migranti che per svariate ragioni hanno individuato nell’Italia una meta ideale.

Così giunsero una moltitudine di albanesi che misero a dura prova il nostro sistema di sicurezza e di controllo dei confini e che andarono a sommarsi alle varie etnie di migranti – li chiamavamo genericamente e distrattamente marocchini – in qualche modo già inserite nel nostro sistema produttivo.

Il sistema Paese reagì in vari modi, vi furono rimpatri ma anche regolarizzazioni di un gran numero di clandestini e si giunse a depenalizzare il reato di clandestinità (2).

Il seguito lo conosciamo ed è argomento che quotidianamente ci sta rompendo i timpani.  La presenza oggi sul territorio nazionale di centinaia di migliaia di migranti, senza sostegno diretto dello Stato, unita a vaste realtà di disagio preesistenti, quali quelle delle numerose comunità Rom, ha determinato un aumento progressivo di reati predatori e di episodi di violenza a danno dei cittadini italiani che ha raggiunto livelli sicuramente preoccupanti e che vedono le attività di polizia e giurisdizionale assolutamente inadeguate, quando addirittura non favoriscono indirettamente il proliferare della illegalità.

Immagini di una rapina in una gioielleria

All’inspiegabile ed irrazionale convinzione di dover comunque accogliere questa moltitudine di derelitti, misti ad avventurieri di ogni risma, si associa l’altra incredibile convinzione di non poter applicare a quanti di loro delinquono adeguate misure sanzionatorie, asseritamente perché le carceri non sarebbero sufficienti e rimpatri ed espulsioni di difficile attuazione.

A margine di tutto questo, si è venuta affermando un’intollerabile corrente di pensiero che rende di fatto impunito lo straniero che delinque, corresponsabili una giurisprudenza spinta a livello di garantismo non solo inaccettabile, irragionevole ma anche incomprensibile, ed anche una ricorrente disparità di trattamento in giudizio, a danno del cittadino italiano.

E così viene quasi sempre affermato che lo straniero sia da ritenere parte debole e quindi da tutelare sempre e comunque. In questo anche la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo (CEDU) sta svolgendo un ruolo sempre meno tollerabile (3). Bene, è in questo contesto che da anni è acceso il dibattito sulla necessità di modificare le norme sulla legittima difesa, così come previsto dall’attuale formulazione dell’art. 52 del Codice Penale (4) modificato nell’originaria ed ineccepibile versione del 1930 da ultimo nel 2006.

Da allora si sono susseguite innumerevoli proposte di modifica della norma che però non hanno mai trovato un accordo politico. In realtà, non è la norma in se stessa che non è più rispondente allo scopo di assicurare al cittadino in pericolo la possibilità di difendersi! E’ stata invece la giurisprudenza – e quanto dianzi argomentato – che rende il diritto di difendersi (da un pericolo o da una violenza) un diritto a metà o spesso un diritto negato!

L’aumentata aggressività della criminalità predatoria e pesanti, oltre che inaccettabili (5), condanne giudiziarie, pronunciate sistematicamente a danno di vittime che si sono difese, con conseguente lesioni o morte del delinquente, ripropongono un giorno si e l’altro pure la necessità di cambiare la norma.

Orbene, non vi è dubbio che uno “Stato di diritto” debba garantire, sicuramente e sempre, al cittadino la sicurezza personale e pubblica e debba garantirgli il diritto di difesa, non solo in giudizio (6) ma in tutte le circostanze in cui egli venga a trovarsi – non per sua causa – in situazione di pericolo. Difendersi, dunque, anche per il diritto naturale, non solo è un diritto ma un imperativo assoluto, tenendo a base la sacralità e la inviolabilità della vita umana ed il diritto sacrosanto della proprietà! In questa ottica, tenuto conto della deriva giudiziaria – che si deve purtroppo registrare anche in questo delicato settore – e della derivata impotenza delle Forze dell’Ordine ad assicurare alla giustizia –ahinoi, è spesso solo un modo di dire –  coloro che commettono reati contro il patrimonio o contro le persone, si rende sicuramente necessario ed urgente riformulare la norma sulla legittima difesa, chiarendo che deve esistere sempre una presunzione di legittima difesa, di fronte ad una situazione di pericolo o di violenza, ovviamente non provocata da colui che si è difeso.

Si dovrebbe anche prevedere che non debba essere esercitata l’azione penale nei confronti di chi si è dovuto difendere, bastando la semplice attestazione della Polizia giudiziaria procedente che si era in presenza di un’ipotesi di legittima difesa. Di pari passo, si dovrebbe escludere la concessione di benefici di legge – in primis, della sospensione condizionale della pena – agli autori di furti e rapine che non solo siano pregiudicati ma che non possano dimostrare di possedere autonomi mezzi di sostentamento.

Rilasciarli, infatti, oltre che un oltraggio alla parte danneggiata ed alle Forze dell’Ordine è una implicita autorizzazione a continuare a vivere nell’illegalità. La vecchia filastrocca tanto cara ai Radicali che le carceri sono troppo affollate dovrà finalmente essere accantonata, almeno fino a quando non si implementerà l’edilizia carceraria.

Altrettanto risibile è la stupida misura degli arresti domiciliari a chi non ha un vero domicilio e spesso neppure una sicura identità. Queste poche, modeste indicazioni, ancora una volta, purtroppo, non troveranno possibilità di accoglimento perché implicherebbero modifiche troppo radicali in quel cancro che è il così detto “politically correct” che, da troppo tempo, ha permeato l’azione dello Stato.

Un’azione che certo, per quanto attiene la salvaguardia della sicurezza delle persone e della proprietà, lascia molto, molto a desiderare. A nulla rilevano le periodiche dichiarazioni che ci informano continuamente che i reati contro le persone o il patrimonio sono diminuiti di un tot percento (7). Queste rilevazioni statistiche sono oggi assolutamente non significative e comunque sono inidonee a modificare il modestissimo livello di sicurezza – o meglio l’elevato senso di insicurezza – percepita dai cittadini.

Tutti sappiamo bene che il numero dei reati contro il patrimonio e contro le persone è aumentato a dismisura e molti sanno – anche per esperienza diretta – che moltissimi cittadini, assolutamente sfiduciati e delusi dalle Forze dell’Ordine e dai giudici, non denunciano più i furti, gli scippi o le violenze subite, ben consci che a fronte di denunce di furto quasi mai segue neppure un sopralluogo né si intraprende alcun tipo di indagine e per le varie ipotesi di violenza, minacce e situazioni similari, la denunzia poi può esporre a possibili ulteriori conseguenze ad opera del denunciato, che quasi sempre è libero di operare in qualunque direzione.

NOTE

1 “Nessuno può recare danno al prossimo”.

2 Cosa che, come ben sappiamo, non ha fatto né la Francia né la Spagna. Ecco il motivo per cui i francesi non accettano nei loro porti le navi salva-migranti né li accettano nelle frontiere terrestri con l’Italia: il loro ingresso è contro la legge!

3 E’ del 24 luglio 2018 una ordinanza della CEDU che ha bloccato lo sgombero di un campo nomadi a Roma. Ovviamente sono italiani quelli che assistono la comunità Rom in queste azioni legali!

4 Art. 52 Codice Penale – Legittima difesa : “Non è punibile chi ha commesso il fatto, per esservi stato costretto dalla necessità di difendere un diritto proprio o altrui contro il pericolo attuale di una offesa ingiusta, sempre che la difesa sia proporzionata all’offesa”.

5 Non si ha più ragione oggi di continuare a dire che “le sentenze vanno rispettate”. La sentenza per essere rispettata deve discendere da un Ordinamento giudiziario efficiente, pronto, obiettivo e assolutamente imparziale. Qualità queste che la giustizia italiana purtroppo non può più vantare da molto tempo.

6 E a questo provvede direttamente la Costituzione.

7 Nel 2017 risulterebbero denunciati circa 2.232.000 reati che sarebbero diminuiti di circa il 10% rispetto al 2016. Le rapine sarebbero state appena 28.000 contro le 45.000 dell’anno precedente ed i furti sarebbero 1.200.000 rispetto al 1.400.000 dell’anno prima. Però gli “addetti al settore” dal 2016 al 2017 sono aumentati e quindi . . . i conti non tornano.

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