Difesa, Generale Claudio Graziano: “Rispettare l’Europa unita significa rispettare il sacrificio dei nostri nonni”. Il capo di SMD è intervenuto ad un convegno storico sul 1918 a Torino

Torino. “Il fatto che l’Italia sia riuscita a riprendersi da una sconfitta grave come quella di Caporetto e a trasformarla in un grande vittoria per il Paese è stato possibile perché l’Italia Unita ha reagito. Accadde una cosa mai accaduta, né prima né dopo: il Paese intero scese in guerra”. Lo ha detto il capo di Stato Maggiore, Generale Claudio Graziano, intervenuto oggi insieme al direttore del quotidiano La Stampa, Maurizio Molinari e allo storico Alessandro Barbero al convegno storico organizzato dalla Fondazione Brizzi “1918: dov’è la vittoria ”

Lo schema della battaglia di Caporetto

“I fanti – ha evidenziato il Generale Graziano – compresero che la sconfitta non avrebbe portato la pace, ma la disgregazione nazionale. Realizzarono che non c’era altra via che resistere e vincere. Combattevano per salvare le loro famiglie e il Paese. Si combatté una guerra totale, animata da una totale volontà di vittoria”.
Parlando del sacrificio fatto dall’intera popolazione durante la Grande Guerra, il Generale Graziano ha ricordato che “dobbiamo essere orgogliosi di quanto ci hanno lasciato i nostri nonni versando il loro sangue ci hanno consegnato anche l’Europa di oggi che è un’Europa di amicizia e lo dimostra che i nostri nemici di allora sono i nostri alleati e amici migliori di adesso”.

L’intervento del Generale Claudio Graziano

“La Difesa europea è frutto di uno sforzo collettivo lungo decenni, voluto, cercato, fortemente inseguito – spiegato il capo di SMD -. Dimensione che il nostro Paese ha sempre sostenuto con la forza del pensiero e la concretezza dei fatti”.
Occorre, perciò, sostenere, ha concluso Graziano, “con orgoglio la tradizione che vuole l’Italia tra i motori dell’Unione Europea e promotrice di una dimensione di sicurezza e difesa comune che rappresenta un bene pubblico essenziale per i cittadini europei”.

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