DIFESA, GENIO DELL’ESERCITO OPERATIVO NEI LUOGHI DEL CENTRO ITALIA COLPITI DAL SISMA UN ANNO FA

di Pina Greco. Ad un anno di distanza dal terremoto del 24 agosto 2016 che interessò il centro Italia, le Forze Armate rinnovano la loro vicinanza alle popolazioni così duramente colpite e lo fanno anche attraverso un nuovo concreto impegno operativo nell’area, con l’invio di un’unità del genio dell’Esercito per demolizioni e rimozione macerie.

Dal 10 agosto scorso, su richiesta della Presidenza del Consiglio dei Ministri, le Forze Armate hanno costituito un apposito Task Group del genio dell’Esercito per intervenire, in concorso al Dipartimento della Protezione Civile e in coordinamento con le altre Amministrazioni dello Stato, nelle attività di demolizione, di rimozione e di trasporto delle macerie. Questo Task Group disporrà di 300 militari e 190 mezzi, ripartiti in tre unità che opereranno, rispettivamente, nella provincia di Ascoli Piceno (un’aliquota sta già lavorando nel territorio comunale di Arquata del Tronto), di Macerata e nelle zone tra Lazio e Abruzzo.

Nell’immediatezza del sisma, le Forze Armate intervennero tempestivamente, mettendo a disposizione, nell’ambito del sistema di Protezione Civile, le capacità e la professionalità delle proprie unità specialistiche. Un intervento che, per il protrarsi degli eventi sismici, vide impegnate unità di tutte le Forze Armate, Esercito, Marina e Aeronautica, e dei Carabinieri, inquadrate nel “Raggruppamento Sabina”, diretto dal Brigadier Generale Sergio Santamaria e operante ininterrottamente per circa nove mesi, fino a maggio di quest’anno, fianco a fianco con il personale della Protezione Civile, dei Vigili del Fuoco, della Guardia di Finanza, della Polizia di Stato, della Croce Rossa e di tutti gli Enti e le Istituzioni preposti agli interventi emergenziali.

Nel momento di massimo impegno, a gennaio 2017, coincidente con il ripetersi di importanti fenomeni sismici associati a un’eccezionale ondata di maltempo, il dispiegamento delle Forze Armate raggiunse un’entità pari a circa 3.500 militari e oltre 1.200 mezzi. Nell’occasione, vennero impiegati anche reparti delle Forze Speciali per raggiungere e portare soccorso alla popolazione di frazioni e abitazioni isolate in aree particolarmente impervie.

Le Forze Armate sono state presenti in modo continuativo, operando a 360 gradi con attività diversificate: ripristino della viabilità e delle infrastrutture essenziali, interventi di soccorso, confezionamento e distribuzione del vitto per la popolazione, trasporti a favore della popolazione e dei soccorritori, rimozione delle macerie, urbanizzazione di aree e realizzazione di alcune Soluzioni Abitative di Emergenza (SAE), recupero di opere d’arte, verifica della stabilità di edifici pubblici, nonché vigilanza e presidio di paesi e borghi disabitati al fine di prevenire atti di sciacallaggio. Non da ultimo, il trasporto dei mezzi agricoli necessari ai coltivatori di Castelluccio di Norcia, al fine di rendere possibile la semina e la raccolta delle famose lenticchie.

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