Berlino. L’Italia e la Germania sono protagoniste nella NATO e nell’Unione Europea e nella capacità di sviluppare programmi cooperativi.
Lo ha evidenziato, ieri a Berlino, il ministro della Difesa Lorenzo Guerini nel corso del colloqui con il suo omologo tedesco, Christine Lambrecht.
“La convergenza di vedute tra i due Paesi – ha aggiunto Guerini – è essenziale per conseguire gli obiettivi di Difesa dell’Alleanza atlantica a 360°, di autonomia strategica della UE e di rafforzamento dell’architettura di sicurezza in Europa, anche in ambito industriale”
La visita è stata anche l’occasione per confrontarsi con il segretario di Stato alla Difesa, Benedikt Zimmer, con il quale il ministro Guerini ha altresì aperto la conferenza “Stronger Together – Toward a Common European Defence”, svoltasi presso l’Ambasciata d’Italia a Berlino, sulle medesime tematiche affrontate nel corso del colloquio, ovvero il consolidamento dell’autonomia europea nel settore tecnologico industriale della difesa.
“La convergenza di vedute tra Italia e Germania – ha evidenziato Guerini – crea le condizioni per agire da protagonisti del rafforzamento, in atto, nel campo della difesa collettiva. Occorre procedere spediti e uniti, sia nell’ambito delle nostre organizzazioni di riferimento sia sviluppando ancora di più la nostra collaborazione bilaterale”.
“In altre parole – ha precisato il ministro – continuando a essere forti insieme, come lo sono da tempo Italia e Germania nell’ambito dell’Unione, nella comune visione strategica di una Difesa europea complementare e non alternativa alla NATO, nonché nella capacità di sviluppare programmi innovativi in cooperazione”.
Nuove direttrici strategiche per l’Alleanza e l’Unione più coese, e quindi più solide, e ambiti di incremento della collaborazione bilaterale sono stati quindi i focus del colloquio di ieri.
Si tratta di un secondo appuntamento con il ministro tedesco dopo quello dello scorso febbraio, in occasione della “Conferenza per la Sicurezza” svoltasi a Monaco.
Un confronto, quello di ieri, aperto da un aggiornamento sul conflitto russo-ucraino, con una panoramica sommaria sulle rispettive azioni adottate a supporto della resistenza del Paese aggredito, attraverso un supporto politico, diplomatico e di natura materiale “tuttora indispensabile per assicurare un negoziato paritario”.
“Il nostro impegno – ha proseguito il ministro della Difesa – deve essere senza dubbio rivolto a consolidare le iniziative che fino ad ora hanno permesso di contenere un’escalation del conflitto”.
I due ministri si sono poi confrontati sulle aspettative in merito all’imminente summit dell’Alleanza, a Madrid ,nonché sul nuovo Concetto Strategico NATO,
“Un documento qusto – ha affermato Guerini – frutto di un lavoro impegnativo, a cui anche l’Italia ha dato il suo fattivo contributo, e che risponde pienamente alle nuove esigenze dell’Alleanza nel contesto di sicurezza che lo stesso Concetto Strategico descrive in maniera puntuale”.
A Madrid si determinerà il futuro dell’Alleanza, ha proseguito il nostro ministro della Difesa, “e bisogna affrontare l’appuntamento con la garanzia del successo”.
“Chi ci guarda – ha evidenziato – avrà la conferma della solidità, compattezza e coesione che sono i primi punti di forza dell’Alleanza”.
“Ci attendono infatti numerose sfide – ha detto – tra cui quella di continuare a garantire la capacità NATO di vigilare a 360°, a tutela di tutti i quadranti strategici: esigenza che l’Italia ha sempre evidenziato. Certamente a tutela del fianco Est, così come monitorando e presidiando Fianco Sud, su cui si riverberano anche gli effetti di quanto sta avvenendo in Ucraina”.
Analoga unità di intenti si è evidenziata sul tema della costruzione della Difesa europea e sulla priorità condivisa di procedere all’implementazione degli obiettivi indicati nella Bussola Strategica.
Sempre nell’ambito del rafforzamento della Difesa comune europea, i ministri si sono soffermati approfonditamente sull’importanza di consolidare l’autonomia dell’Unione nei settori industriali strategici, definendo questo obiettivo una necessità per l’Europa e un’opportunità per la NATO, che vedrebbe così estesa la propria capacità complessiva, proprio in virtù del rafforzamento del suo pilastro europeo. ”
“Si tratta- ha affermato Guerini – di un percorso da costruire insieme, al quale l’Italia crede fermamente e a cui l’industria italiana della Difesa può fornire un contributo decisivo, essendo il suo know how funzionale al potenziamento della base tecnologica e produttiva comune. L’Italia difende fermamente la necessità di rendere più efficiente la spesa e ottimizzare il procurement, ma solo un reale modello cooperativo tra gli Stati membri può assicurarlo”. ”
“Per realizzare questo progetto – ha proseguito – è necessario evitare frammentazioni e duplicazioni di progetti, migliorando l’efficienza degli investimenti. Il modello di ‘procurement cooperativo’ in cui crediamo consiste nel comprare insieme le stesse cose, dopo aver stabilito quali siano le necessità comuni alla luce di un lavoro preventivo che identifichi le minacce condivise, definisca le lacune da colmare, favorisca l’interoperabilità”.
Il tema di un procurement congiunto di tale natura è stato oggetto anche del successivo bilaterale con il segretario di Stato alla Difesa, Benedikt Zimmer, dove si è ribadita la necessità di cooperazione tra gli Stati membri quale migliore soluzione per guardare al futuro della Difesa europea.
Una posizione espressa dall’Italia nel “Food for Thought Paper”, in cui si ribadisce la necessità del rafforzamento della base tecnologica e industriale europea attraverso l’incentivazione dei programmi di cooperazione, nonché evitando frammentazioni e duplicazioni dei progetti e superando le rivalità.
Al termine degli incontri istituzionali, il ministro Guerini, ospite dell’Ambasciatore italiano, Armando Varricchio, è poi intervenuto alla conferenza dal titolo “Stronger Together – Toward a Common European Defence”, svoltasi presso l’Ambasciata d’Italia a Berlino e dedicata anch’essa al tema del consolidamento dell’autonomia europea nei settori energetico, tecnologico e di difesa.
© RIPRODUZIONE RISERVATA