BUDAPEST. Sicurezza regionale e globale, cooperazione militare, coordinamento delle attività finalizzate a obiettivi comuni, sincronizzazione della pianificazione nel settore della Difesa, aumento del contributo alla stabilità e armonizzazione degli approcci strategici, con riferimento alla NATO e all’Unione Europea.

Sono questi i dossier affrontati dal Generale Luciano Portolano, capo di Stato Maggiore della Difesa, nella 13ma riunione annuale dei vertici nazionali delle Forze Armate che partecipano all’iniziativa di cooperazione in materia di Difesa (Defence Cooperation Initiative, DECI).
La DECI è un’iniziativa strategico-militare, a guida italiana, nata per rafforzare la cooperazione militare e la sicurezza dei Paesi che insistono nell’area adriatico-balcanica, nel più ampio quadrante del Mediterraneo.
Hanno partecipato al consesso annuale i capi di Stato Maggiore della Difesa di Albania, Austria, Croazia, Macedonia del Nord, Montenegro, Slovenia e Ungheria.
Nei suoi interventi, il Generale Portolano ha evidenziato l’importanza del forum DECI per promuovere la stabilità a livello regionale e il percorso di integrazione euro-atlantica dei Balcani occidentali, rafforzando al contempo la prospettiva di una cooperazione pienamente integrata nelle iniziative NATO e UE. Inoltre, il Generale Portolano non ha mancato di suggerire una riflessione sul fianco Sud dell’Alleanza, dal quale promanano sfide che necessitano di essere opportunamente affrontate affinché non rappresentino potenziali minacce per il futuro.
Il Generale ha rimarcato, infatti, come l’iniziativa contribuisca a favorire attivamente la stabilità regionale e la sicurezza cooperativa, declinata anche in termini di interoperabilità, interconnettività e intercambiabilità, quali requisiti abilitanti per operare con successo nei moderni scenari multi-dominio.
In tale contesto, particolare attenzione è stata rivolta a promuovere l’integrazione di piattaforme e sistemi, puntando all’armonizzazione dei requisiti e degli standard condivisi attraverso strumenti concreti di cooperazione, tra cui gli accordi Government to Government (G2G), già impiegati con successo a favore di alcuni partner DECI, e l’accesso alle opportunità offerte dallo strumento Security Action for Europe (SAFE).
La riunione ha inoltre fornito l’opportunità di illustrare al consesso i lineamenti essenziali della Strategia Militare Nazionale italiana. Il documento, recentemente approvato, rappresenta un atto fondamentale per la traduzione in chiave strategica e operativa delle decisioni politiche.
Al suo interno, sono analizzate le principali minacce di natura militare e declinate le linee di impiego dello Strumento Militare in tutti i domini, in piena sinergia con gli altri elementi del potere nazionale.
La 13^ riunione DECI ha anche consentito di ricevere un aggiornamento della situazione di sicurezza delle rispettive aree di responsabilità direttamente dal Comandante della missione NATO KFOR (Kosovo) e dal vice Comandante dell’Operazione EUFOR ALTHEA (Bosnia-Erzegovina), con l’ulteriore coinvolgimento del sottocapo di Stato Maggiore per le Operazioni del NATO Joint Force Command di Napoli e del Comandante della Multinational Land Force (MLF), attualmente a guida italiana, che opera quale componente terrestre della Forza di Reazione Rapida dell’Alleanza Atlantica.
Il formato DECI si conferma un supporto sostanziale all’alimentazione di forze in altissima prontezza per la Capacità di Spiegamento Rapido dell’Unione Europea (EU-RDC) che, nel 2027, vedrà nuovamente l’Italia assumerne il ruolo di Nazione guida.
In conclusione, il capo di SMD ha posto l’accento sulla profondità strategica del “modello DECI” come piattaforma di cooperazione regionale a 360° gradi, evidenziata dalla sottoscrizione nel corso del consesso di una Lettera di Intenti nel settore dell’Alta Formazione Militare e della Ricerca.
È stato anche ricordato l’avvio di importanti attività di formazione e scambio di best practices con i Paesi dell’Iniziativa nell’ambito della difesa cibernetica.
“Rafforzare la resilienza nel settore cibernetico a livello regionale – ha sottolineato il Generale Portolano – non è solo una necessità tecnica, ma un imperativo strategico per difendere le nostre istituzioni dalle attività destabilizzanti, salvaguardare le infrastrutture critiche e, in ultima analisi, proteggere i nostri cittadini”.
L’incontro si è concluso con la formalizzazione dell’ingresso della Macedonia del Nord quale Osservatore della Multinational Land Force, realizzando l’ulteriore obiettivo strategico di allineare il bacino dei Paesi aderenti alla Forza multinazionale a guida italiana con quelli della DECI.
Gli esiti dell’incontro, raccolti in una Dichiarazione Congiunta sottoscritta delle Autorità di Vertice dell’Iniziativa, saranno condivisi con i Presidenti dei Comitati Militari della NATO e dell’EU.
Il prossimo meeting della DECI si terrà in Albania nel 2026.
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