DIFESA: IL CHOD GENERALE LUCIANO PORTOLANO ALLA RIUNIONE DEL COMITATO MILITARE DELL’UNIONE EUROPEA. ANALIZZATA LA STRATEGIA DI PRONTEZZA DELLA UE

BRUXELLES. Il capo di Stato Maggiore della Difesa, Generale Luciano Portolano, ha partecipato, ieri, alla riunione odierna del Comitato militare dell’Unione europea (EUMC), riunito nella sessione per i vertici delle Forze Armate degli Stati membri.

L’organo, istituito nel 2001, dirige tutte le attività militari nel quadro dell’Unione Europea (UE), in particolare la pianificazione e l’esecuzione delle missioni e operazioni militari nell’ambito della Politica di Sicurezza e di Difesa Comune (PSDC) e lo sviluppo delle capacità militari, offre consulenze militari al Comitato Politico e di Sicurezza (CPS) e formula raccomandazioni su questioni militari.

i partecipanti alla riunione

L’agenda dei lavori ha visto all’ordine del giorno i temi dell’implementazione della strategia di prontezza dell’Unione Europea, un aggiornamento sul piano comune denominato Roadmap on Defence Readiness 2030 e un confronto sul prosieguo del supporto all’Ucraina.

L’occasione ha consentito, inoltre, al Generale Portolano di condurre alcuni incontri bilaterali con gli omologhi di Svezia, Gran Bretagna e Romania.

In tale contesto, il capo di Stato Maggiore della Difesa, nel confermare il pieno supporto nazionale all’implementazione della strategia di prontezza dell’Unione Europea, ha ribadito la necessità di avviare un processo di adattamento dell’attuale struttura di Comando e Controllo militare dell’UE, partendo dalla separazione funzionale tra lo staff militare (EUMS) e la capacità militare di pianificazione e condotta (MPCC).

Il Generale ha sostenuto la traduzione operativa della clausola di mutua assistenza (art. 42.7 del Trattato dell’UE), al fine di rafforzare l’interoperabilità militare e la prontezza delle forze e, contestualmente, orientare lo sviluppo delle capacità europee in un quadro di complementarietà alle esigenze di Difesa e Deterrenza della NATO.

Inoltre, condividendo l’esigenza di una cooperazione civile-militare strutturata, ha evidenziato il modello italiano quale best practice che, secondo un approccio “whole of government”, integra il Dipartimento della Protezione Civile, le Forze Armate e altri Ministeri/Agenzie sotto la guida della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Sull’argomento delle esigenze degli Strumenti militari degli Stati membri, il consesso ha originato un ampio confronto sull’implementazione del White Paper per una Difesa europea che, tra i vari obiettivi, è volto ad agevolare una maggiore collaborazione e a creare economie di scala per l’industria di settore in Europa.

Al riguardo, il Comitato ha confermato la rilevanza di alcune aree prioritarie di sviluppo capacitivo, individuate per la cooperazione industriale e afferenti ai domini terrestre, marittimo, aereo e spaziale, di cui l’Italia ha assunto un ruolo di co-leading.

Nell’intervento dedicato al supporto all’Ucraina, il Generale ha ribadito il sostegno dell’Italia attraverso la cooperazione bilaterale e i meccanismi multinazionali a guida EU e NATO.

Inoltre, il Capo di SMD ha rimarcato il ruolo delle operazioni navali dell’UE nel Mediterraneo, cui l’Italia contribuisce in maniera.

Lo svolgimento del Comitato ha consentito al Generale Portolano di incontrare il personale militare italiano in servizio presso gli Staff dell’Alleanza Atlantica e dell’Unione Europea, ai quali ha espresso la più viva gratitudine per l’efficacia dell’impegno profuso nella promozione e nel sostegno degli interessi nazionali nelle citate organizzazioni internazionali.

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