ROMA. Il sottosegretario alla Difesa, Isabella Rauti, ieri a Roma, intervenendo al convegno sulla “Difesa Unica Europea?”, organizzato dal “Centro Studi Esercito” sugli aspetti strategici e tecnico-militari ha detto che “dobbiamo costruire una Difesa europea secondo il modello NATO – un pilastro”.
E per farlo occorre “sviluppare capacità in tutti i domini, con un approccio strategico e visione di lungo termine”,
“Readiness 2030 non è riarmo ma costruzione di un modello di Difesa e deterrenza, – ha aggiunto- è un’opportunità per investire nella sicurezza che è uno dei prerequisiti per la libertà di ogni Nazione: più difesa vuol dire più tutele e più protezione”.
Nell’ottica di potenziare, in termini di sistema, la Difesa europea “L’Italia propone da tempo agli altri Paesi un Centro unico di Comando e Controllo – ha proseguito il sottosegretario Rauti – un sistema integrato e interoperabile a livello europeo e dell’Alleanza, per far fronte alle sfide ibride ed alla instabilità pervasiva globale”.
“Serve un metodo che non impatti sul debito nazionale e serve spalmarlo su tempi lunghi, salvaguardando sempre la spesa sociale – ha concluso -. Non un nuovo debito comune, ma un meccanismo di garanzie pubbliche europee come il programma ‘InvestEU’ per la mobilitazione dei capitali privati nel settore della Difesa”.
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