Bucarest. Riunione informale dei ministri della Difesa dell’Unione Europea, oggi a Bucarest, in occasione del semestre di presidenza europea della Romania, alla presenza dell’Alto rappresentante dell’Unione Europea per gli Affari esteri e la politica di sicurezza, Federica Mogherini.

Un momento della riunione informale dei ministri della Difesa europei
L’Italia ha sostenuto il Piano d’Azione Nazionale per l’implementazione della Risoluzione 1325 del 2000 per l’attuazione dell’agenda “Donne, pace e sicurezza”, ovvero la policy di “tolleranza zero” ed il progetto per aumentare la presenza femminile nei contingenti militari internazionali, così come chiesto dall’ONU.
Tra i temi al centro della riunione, gli sviluppi della Difesa europea e la coerenza delle molteplici iniziative europee sul tema. Ed ancora le implicazioni dell’innovazione tecnologica nel settore difesa, con particolare riferimento all’intelligenza artificiale.
A margine della riunione ministeriale, il ministro della Difesa Elisabetta Trenta ha incontrato i colleghi della Romania, Gabriel-Beniamin Leş, e del Portogallo, João Titterington Gomes Cravinho.

L’incontro del ministro della Difesa Trenta con il portoghese João Titterington Gomes Cravinho
Tra i temi trattati: rafforzamento della Politica di Sicurezza e Difesa Comune (PESCO), cooperazione bilaterale in ambito Difesa, operazione “Sophia” e missioni internazionali.

Il ministro della Difesa italiano con il suo omologo rumeno Gabriel-Beniamin Leş
Ed a proposito della decisione di rinnovare per tre mesi il mandato dell’Operazione “Sophia”, il ministro Trenta ha evidenziato come essa sia e possa essere ancora di uno strumento indispensabile per la sicurezza nel Mediterraneo e per la stabilizzazione della Libia, anche attraverso il potenziamento delle attività di capacity building a favore della Guardia Costiera libica.
La titolare del Dicastero ha sottolineato la riflessione avviata da mesi sul futuro della “Sophia”, sottolineandone il ruolo cruciale, svolto nel Mediterraneo centrale, nel contrasto al traffico di migranti, nella formazione della Guardia Costiera libica, nel contributo all’embargo sulle armi, nella raccolta di dati significativi per la sicurezza comune.
“Credo che l’investimento che abbiamo fatto, con “Sophia” – ha spiegato il ministro della Difesa – sia un investimento strategico per la sicurezza di tutta l’Europa. E credo anche che, se l’operazione nel tempo ha acquisito la capacità di adattare flessibilmente i propri compiti e strumenti alle sfide concrete, questo sia un valore aggiunto da riconoscere”.
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