Difesa: Una riserva militare da mobilitare rapidamente in caso di grave minaccia per la sicurezza del Paese o di stato d’emergenza. Proposta di legge del deputato Nino Minardo (presidente IV Commissione)

ROMA. Una riserva militare da mobilitare rapidamente in caso di grave minaccia per la sicurezza del Paese o di stato d’emergenza: è quanto prevede il progetto di legge presentato alla Camera dal presidente della Commissione Difesa di Montecitorio, Nino Minardo.

Il presidente della Commissione Difesa di Montecitorio, Nino Minardo

“Nei più importanti Paesi europei ma anche negli Stati Uniti e in Israele – spiega Minardo – la riserva è un meccanismo consolidato e per certi versi irrinunciabile dello strumento militare. Con questa proposta di legge non veniamo incontro solo ad una necessità avvertita da più parti di essere pronti ad ogni evenienza e di dare pronta attuazione a quanto previsto dalla legge delega del 2022 ma anche di rispondere al sentimento diffuso tra i nostri cittadini di mettersi a disposizione del Paese e di dare una mano agli altri soprattutto nelle situazioni di emergenza come quelle che abbiamo vissuto durante la pandemia”.

Nella proposta del presidente della Commissione Difesa, depositata oggi alla Camera, i riservisti verrebbero attinti esclusivamente dal bacino dei cittadini italiani che hanno già prestato servizio come Volontari in Ferma Triennale (VFT) o Volontari in Ferma Iniziale (VFI) e che attualmente sono in congedo.

Ciò consentirebbe di selezionare, su base volontaria, personale già formato e addestrato dalle Forze Armate e di fatto idoneo ad essere utilmente e rapidamente mobilitato in caso di necessità e urgenza. 

La  riserva, secondo la proposta, potrebbe essere mobilitata dal  Governo  sia  in  tempo  di  conflitto  o  di  grave  crisi  suscettibili  di  ripercuotersi sulla sicurezza dello Stato, sia per  la  difesa  dei  confini  nazionali,  sia  in caso  di  dichiarazione  dello  stato  di  emergenza  di  rilievo  nazionale  da  parte del Consiglio dei ministri.

“Tuttavia – spiega il presidente della Commissione Difesa della Camera – la decisione di mobilitare la riserva non spetterebbe solo al Governo in quanto andrebbe poi tempestivamente approvata dalle Camere per autorizzarla o respingerla in tempi estremamente brevi. In questa maniera contiamo di bilanciare la necessaria rapidità di mobilitazione con l’irrinunciabile centralità del Parlamento”.

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