ROMA. Si conclude, oggi, la visita di alcuni Procuratori della Procura Speciale contro la corruzione ed il Crimine Organizzato (SPAK) e alti Ufficiali della Polizia albanese (ASP)in Italia.
La delegazione albanese ha condotto, nel nostro Paese, una visita studio sugli aspetti operativi delle investigazioni finanziarie.
L’attività è stata curata dalla Direzione Investigativa Antimafia (DIA) e organizzato dalla presenza OSCE in Albania con il supporto dell’Esperto per la Sicurezza e dell’Esperto della Guardia di Finanza presso l’Ambasciata d’Italia a Tirana e del Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia.
L’Ufficio del Coordinatore per le attività economiche ed ambientali ed il Dipartimento per le minacce transnazionali del Segretariato OSCE hanno contribuito all’organizzazione della visita unitamente alla presenza OSCE in Albania.
Il principale obiettivo del training è stato quello di sostenere l’Autorità Giudiziaria e la Polizia albanese nelle attività di contrasto al riciclaggio dei capitali illecitamente acquisti, nel settore delle misure di prevenzione patrimoniali in un’ottica di potenziamento e del rafforzamento della lotta al crimine organizzato transnazionale.
La delegazione è stata ricevuta dal Direttore della DIA, Generale di Corpo d’Armata della Guardia di Finanza Michele Carbone che nel corso del suo intervento ha sottolineato l’importanza di tali attività perché consentono la conoscenza interpersonale e il rafforzamento della fiducia reciproca, presupposto indispensabile per valorizzare la cooperazione in un settore tanto delicato, come quello del contrasto al crimine organizzato ed all’individuazione dei patrimoni illecitamente accumulati.
Nel corso delle attività è stata riaffermata l’efficacia dell’azione di contrasto alla criminalità organizzata nell’ambito della cooperazione tra i due Paesi, entrambi membri OSCE.
La visita rientra nelle attività svolte dalla presenza OSCE in Albania nel programma di supporto al sistema di law enforcement albanese e del progetto regionale OSCE per rafforzare le capacità di contrasto ai crimini finanziari.
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