Droga, i Carabinieri di Roma smantellano una grande rete di rifornimento e spaccio con Marocco e Spagna. Scoperti legami con il clan camorristico “Polverino-Orlando” di Marano di Napoli

Roma. Operazione antidroga dei Carabinieri della Compagnia Roma Centro, nelle province di Roma, Frosinone e Torino. I militari anno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per 10 persone, 7 di origine marocchina, un algerino, un italiano ed un albanese che avevano dato vita ad un traffico internazionale di droga, prevalentemente hashish, importata dal Marocco, tramite la Spagna, e quindi distribuita nelle principali piazze di spaccio romane, ma anche in altre province italiane.

Operazione contro il traffico di droga dei Carabinieri di Roma

 

L’operazione, convenzionalmente denominata “Nadir 2”, è stata condotta dai Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Roma Centro, coordinati dalla Direzione Distrettuale Antimafia e con il fondamentale contributo della Direzione Centrale per i Servizi Antidroga (DCSA).

L’indagine dei Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Roma Centro ha consentito di accertare responsabilità nei confronti di 28 persone che sono state indagate, di eseguire ulteriori 38 arresti in flagranza per spaccio nonché il sequestro sull’intero territorio italiano di complessivi 16 chili di hashish, 4 chili di marijuana e 7 di cocaina.

Sempre nel corso dell’inchiesta, sono stati individuati rapporti di alcuni indagati con esponenti di spicco del clan camorristico “Polverino-Orlando” di Marano di Napoli, giunti a Roma per vari summit.

Sono stati arrestati, inoltre, in Spagna, due pericolosi latitanti, colpiti da ordini di cattura internazionali per reati connessi agli stupefacenti. Uno di essi, un italiano è stato trovato in possesso di circa 200 chili di hashish e 3 di cocaina presso la sua villa-bunker in Andalusia.

Il gruppo criminale, hanno scoperto i Carabinieri, trattava consistenti quantitativi di hashish, marijuana e cocaina, adottando raffinate tattiche sia per occultare la droga, utilizzando “autovetture deposito” parcheggiate in luoghi strategici sia per lo spaccio, sotterrando quantitativi di media rilevanza in parchi e aiuole, per poi prelevarne le singole dosi in modo tale da ridurre il “danno” in caso di intervento delle Forze dell’Ordine.

Le cessioni agli acquirenti finali, effettuate dai pusher dell’organizzazione, erano dedicate soprattutto ai consumatori in vari quartieri capitolini: Pigneto, San Lorenzo, Trastevere, Campo de’ Fiori, Lungotevere, ma anche alle tradizionali piazze di spaccio nella periferia, a Tor Bella Monaca, Centocelle, Borghesiana e Alessandrina.

Nella gestione dello spaccio a San Lorenzo, nel giugno 2016,  gli indagati cittadini marocchini, dopo una violenta rissa, misero in fuga una banda di pusher tunisini che volevano insediarsi nella “loro” piazza.

Altrettanto violenta era la disciplina esercitata nel gruppo nei confronti di chi sbagliava che subiva interrogatori da parte dei capi, violenze fisiche per ogni supposta  infedeltà o mancanza di cautela nella gestione dei propri compiti.

 

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