Editoria: ad Amelia (Terni) “Se Leggi Ti Li(b)ri”. Presentazione del volume sullo Sbarco in Sicilia con Domenico Billecci e il Generale Baldacci

Di Marco Petrelli

AMELIA (TERNI). Tragedie, traumi e vicissitudini di una famiglia siciliana nell’estate del 1943, quando le truppe alleate sbarcarono a Gela (Caltanissetta) e a Licata (Agrigento) nell’ambito dell’Operazione Husky, l’invasione della Sicilia dopo la sconfitta dell’Asse in Nord Africa.

Questo il tema di “Lo scambio. Sicilia, 9-10 luglio 1943” opera autobiografica di Domenico Bruno Corrado Billecci (edito per Cafagna).

Il volume sarà presentato oggi alle ore 18,15, nella sede della Pinacoteca del Museo Civico Archeologico di Amelia  (Terni) nell’ambito di “Se Leggi Ti Li(b)ri”, rassegna letteraria amerina.

La copertina del libro

“Tra il 9 e il 10 luglio 1943 avvenne lo sbarco anglo-americano in Sicilia. L’ansia, le speranze e la paura di quei terribili momenti, il dramma dei bombardamenti e le difficoltà sociali del profondo sud, attraverso i ricordi della mia famiglia che ha vissuto in prima linea questi eventi. Mio padre era capostazione a Falconara Iblea, nei pressi di Calabernardo, fra Noto e Siracusa, sede di sbarco degli inglesi” si legge nella quarta di copertina.

Relatore il Generale di Squadra (aus) dell’Aeronautica Militare, Giorgio Baldacci, al quale va il compito di ricostruire il quadro storico in cui avvennero le operazioni anfibie del luglio 1943.

“Troppi gli interrogativi ancora non chiariti sulla ‘invasione’ della Sicilia come primo atto dell’avanzata degli alleati in Europa: la preparazione militare delle difese italiane in rapporto alla potenza di attacco delle truppe alleate, l’ingerenza del fenomeno mafioso, dell’avanzante idea separatista siciliana, la massoneria e non per ultimo, le condizioni a dir poco disagiate della popolazione”.

L’operazione Husky è in effetti ancora ammantata da un velo di mistero per i molti attori – ufficiali e non ufficiali – che vi presero parte, nonché per i drammatici episodi collaterali all’invasione dell’isola e a lungo dimenticati quali, ad esempio, le stragi di Vittoria e di Biscari.

L’Aviere scelto Giuseppe Giannola

Quest’ultimo fatto di sangue è sopravvissuto ad oltre mezzo secolo di silenzio grazie alla tenacia dell’Aviere scelto Giuseppe Giannola, unico sopravvissuto alla morte di 76 persone (civili siciliani, militari italiani e tedeschi) uccisi dai soldati statunitensi della 7° Armata del Generale Patton dopo essere caduti prigionieri.

Il Generale Patton a Brolo (1943)

Altra tragedia che coinvolge militari italiani è a Passo Piazza, vicenda ricostruita dallo storico napoletano Fabrizio Carloni in “Gela 1943 – Le verità nascoste dello sbarco americano in Sicilia”: 3 carabinieri uccisi dai Paracadutisti statunitensi dell’82° Airborne Division, arresisi dopo una resistenza impari.

E, smentendo la vulgata storica secondo cui la Sicilia cadde facilmente, la resistenza dei soldati italiani e germanici sull’isola fu piuttosto dura ed impegnò intensamente le forze alleate.

Dal libro: “nei 38 giorni, necessari per avere ragione delle difese italo-tedesche, gli atti di eroismo non mancarono. Indipendentemente dal giudizio politico, quanti hanno dato la vita per la Patria meritano di essere ricordati con orgoglio. Il messaggio è rivolto ai giovani: conoscere la storia della propria terra è motivo di riflessione per crescere e maturare”.

Un capitolo importante, dunque, sia di storia militare sia di storia della Seconda Guerra mondiale che, a ormai poco più d’un mese dall’81° anniversario dello sbarco, potrà essere approfondito grazie anche all’interessante presentazione de “Lo scambio”.

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