Editoria: l’Ungheria dalla fine dell’Impero asburgico alle poltiiche di Orban. Un libro dello storico Stefano Bottoni (Edizioni Scholè) ricostruisce gli avvenimenti che hanno portato il Paese ad essere al centro del dibattito internazionale

BUDAPEST. L’Ungheria ha rappresentato, e continua a rappresentare, “un laboratorio” per le tantissime grandi questioni globali nate a partire dall’Ottocento.

Si tratta di un filo rosso nella sua storia costituito dall’impatto (segnato da conflitti aperti e rivoluzioni, ma anche da compromessi) con i grandi progetti imperiali che hanno segnato l’ultimo secolo.

Stiamo parlando sia di quello asburgico che portò il Paese alla Prima Guerra mondiale che di quello sovietico durante la Guerra fredda.

Fino ad arrivare ai nostri giorni, con l’Occidente, i suoi valori e le sue istituzioni.

Dopo il 1989, l’instaurazione di un sistema democratico sembrava un processo irreversibile, eppure oggi, alla luce delle politiche considerate da molti illiberali di Viktor Orbán, ci confrontiamo con una storia che non è andata come gli studiosi si aspettavano.

il premier ungherese Viktor Orban

Per quale motivo?

Stefano Bottoni, docente di Storia dell’Europa orientale e Storia globale all’Università di Firenze, membro del Comitato di redazione della rivista “Passato e Presente” e autore di numerosi libri prova a dare una risposta.

Pubblicato nella collana Orso Blu del marchio editoriale Scholé, giunge in libreria in queste settimane il testo L’Ungheria dagli Asburgo a Viktor Orbán. Il passato come prigione (pagine 368, costo 27 euro).

La copertina del libro

Il volume si inserisce nella serie di altri curati da Simone Attilio Bellezza Europa|Oriente che ha già ospitato Il destino dell’Ucraina. Il futuro dell’Europa dello stesso Bellezza e Storia del potere in Russia di Carolina De Stefano ed ancora Iran, donne e rivolte di Sara Hejazi.

Si tratta di un approfondimento nato con l’intento difar comprendere meglio la storia di un Paese come l’Ungheria, spesso al centro del dibattito internazionale.

È proprio nell’anno in cui si av al voto per le elezioni europee ma anche per le comunali,  l’Ungheria ha celebrato il 1° maggio scorso il 20° anniversario dal suo ingresso nell’Unione, mentre dal 1° luglio assumerà per un semestre la presidenza di turno dell’Unione Europea.

Questo libro si pone l’obiettivo di inquadrare la storia ungherese nel contesto globale narrando la storia di un popolo di 14 milioni di persone, e proponendosi come una riflessione storiografica intorno alla questione ungherese in prospettiva europea.

Nelle sue pagine l’autore ricostruisce l’articolata storia ungherese, a partire dalle prime dinastie di epoca medievale e attraverso le dominazioni ottomane, degli Asburgo fino alla Prima Muerra mondiale, dell’URSS durante la Guerra Fredda, e i momenti più importanti e spesso tragici della sua storia, fino ai giorni nostri, alle aspirazioni democratiche e al suo rapporto con l’Occidente, i suoi valori e le sue istituzioni.

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