Editoria: un libro di Hans J. Morgenthau e Reinhold Niebuhr (marchio Scholé dell’Editrice Morcelliana) analizza la questione del nucleare militare

BRESCIA. Quanto accaduto negli ultimi giorni, dopo l’ ha riportato nuovamente al centro della discussione il tema della bomba atomica e dell’equilibrio della deterrenza.

A partire dal 2022, dopo l’attacco delle truppe russe al territorio ucraino e con la recrudescenza del conflitto in Medio Oriente, la fase di pacificazione avviata proprio con la fine della Seconda Guerra mondiale si è bruscamente interrotta lasciando numerosi interrogativi sul futuro degli equilibri internazionali e dell’Occidente.

Venerdì prossimo arriverà in libreria per il marchio Scholé dell’Editrice Morcelliana il libro “Morte nell’era nucleare. Il realismo di fronte alla bomba atomica”  di Hans J. Morgenthau, tra i più influenti pensatori politici del Novecento, teorico delle relazioni internazionali, e Reinhold Niebuhr, teologo protestante, figura cruciale per la società e la politica americane del Novecento, i cui scritti vengono tradotti e pubblicati per la prima volta in lingua italiana.

La copertina del libro

Il saggio, a cura di Luca G. Castellin, professore associato di Storia delle Dottrine politiche all’Università Cattolica di Milano, riprende il dibattito in merito all’utilizzo dell’arma di distruzione di massa come questione strategica ma anche morale, a partire dall’inizio dell’era atomica nel 1945, riportando le voci di due esponenti del realismo politico come Morgenthau e Niebuhr, di cui Scholé ha da poche settimane pubblicato il testo

.I due intellettuali, a partire dal 1945, nei loro scritti ragionarono sui rischi di una guerra nucleare, sull’impatto delle nuove tecnologie sulla politica internazionale, sull’etica e la vita dei cittadini, offrendo un’analisi critica delle implicazioni morali, politiche ed esistenziali dell’avvento dell’atomica, dopo lo shock causato dalle devastazioni in Giappone: un contributo fondamentale per comprendere le dinamiche di un mondo segnato dalla minaccia dell’autodistruzione e riflettere sulla possibilità di convivenza pacifica.

Immagini raffiguranti i funghi atomici di Hiroshima (a sinistra) e Nagasaki (a destra)

A 80 anni di distanza da Hiroshima e Nagasaki, questi scritti si pongono come occasione per riflettere sulle implicazioni morali e politiche della tecnologia nucleare, ricordando l’urgenza di un atteggiamento responsabile e pragmatico da parte delle istituzioni e dei Governi sul rischio di apocalisse nucleare, evidenziando la necessità di una nuova etica nelle relazioni internazionali, che concili interessi nazionali ed equilibri globali.

Questo volume affronta, insomma, una delle sfide più profonde e complesse dell’era contemporanea: l’impatto della tecnologia nucleare sulla politica internazionale e sulla vita degli esseri umani.

I testi di Reinhold Niebuhr e Hans J. Morgenthau – alcuni scritti subito dopo Hiroshima e Nagasaki e tradotti per la prima volta in italiano – sottolineano la necessità di una nuova etica nelle relazioni internazionali, che concili interessi nazionali ed equilibri globali.

Esaminano la natura del potere in un mondo nucleare e la difficoltà nel creare un ordine mondiale efficace, ostacolato da sfiducia reciproca e divergenze culturali.

Anche dal punto di vista esistenziale la distruzione nucleare rappresenta una novità assoluta nella storia dell’umanità, stravolge il significato stesso della vita e della morte, rendendo impossibili la società e la storia.

Oggi, in una condizione di (dis)ordine internazionale in cui sempre più spesso viene evocata la possibilità di ricorrere alle armi atomiche, queste pagine ricordano che l’avanzamento della tecnologia non si traduce necessariamente in un progresso morale.

Di fronte al rischio dell’autodistruzione, emerge la necessità di un approccio responsabile e pragmatico alle relazioni internazionali

R. Niebuhr – H. J. Morgenthau: Morte nell’era nucleare . Il realismo politico di fronte alla bomba atomica – Edizioni Scholè – pp. 128, euro 16. 9788828407300.

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