Di Chiara Cavalieri
IL CAIRO (nostro servizio). Negli ultimi giorni, l’Egitto e l’Iran hanno emesso una dichiarazione congiunta a seguito di una conversazione telefonica tra il ministro degli Esteri egiziano, Badr Abdel Ati, e il suo omologo iraniano, Abbas Araqchi.
Il colloquio ha avuto come tema centrale la crescente tensione nella regione e gli sviluppi recenti in Libano e Gaza.
Secondo quanto riferito dal portavoce del Ministero degli Esteri egiziano, Tamim Khallaf, nel corso dell’incontro è stata evidenziata l’importanza per tutte le parti coinvolte di adottare misure volte a prevenire l’escalation del conflitto e a promuovere la calma.
E’ stato poi ribadito che un conflitto regionale non gioverebbe a nessun attore e comporterebbe gravi conseguenze per i popoli interessati.
Nel corso della conversazione, il ministro egiziano ha rinnovato la condanna verso le misure unilaterali e provocatorie che minacciano la sicurezza e la stabilità della regione, avvertendo che tali azioni rischiano di intensificare la situazione, portando a scenari disastrosi per la popolazione.
La discussione ha incluso anche una valutazione delle dinamiche politiche in Libano, con Abdel Ati che ha sottolineato l’importanza di rafforzare le istituzioni libanesi e di promuovere l’elezione di un presidente consensuale, rispettando la sovranità del Paese dei Cedri ed evitando interferenze esterne.
Inoltre, i due ministri hanno trattato l’impegno dell’Egitto, in collaborazione con il Qatar e gli Stati Uniti, per raggiungere un accordo di cessate il fuoco nella Striscia di Gaza.
È stata ribadita la necessità di garantire un accesso pieno e incondizionato agli aiuti umanitari e medici nella zona, nonché il rilascio di ostaggi e prigionieri.
Entrambe le parti hanno sottolineato l’importanza di un’azione congiunta della comunità internazionale per fermare il conflitto e affrontare l’emergenza umanitaria che affligge la regione.
Questa dichiarazione congiunta rappresenta un passo significativo nel contesto geopolitico attuale, con i media israeliani che mettono in guardia su un possibile riavvicinamento tra Egitto, Iran e Turchia, aggiungendo un ulteriore elemento di complessità alla già delicata situazione regionale.
© RIPRODUZIONE RISERVATA