Emirati Arabi Uniti: Lo sceicco Mohammad Bin Zayed e il ruolo del Paese nella mediazione tra Stati Uniti e Cina

Di Giuseppe Gagliano

ABU DHABI. Lo sceicco Mohammad Bin Zayed (MBZ), Presidente degli Emirati Arabi Uniti, si sta affermando come una figura cruciale nella mediazione delle tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina.

Mohammad Bin Zayed, Presidente degli Emirati Arabi Uniti

 

 

In un panorama globale segnato da rivalità crescenti e da un clima di incertezza economica, MBZ sta cercando di prevenire una guerra commerciale su vasta scala che potrebbe destabilizzare i mercati internazionali e danneggiare il sistema economico globale.

Gli Emirati Arabi Uniti, grazie alla loro posizione geografica strategica e al loro ruolo di hub commerciale, si stanno proponendo come interlocutori neutrali e affidabili per facilitare il dialogo tra le due superpotenze.

In primo luogo, MBZ sta promuovendo attivamente la diplomazia economica, organizzando incontri trilaterali tra Stati Uniti, Cina e Emirati.

La sua strategia si basa sulla creazione di una piattaforma neutrale, lontana dalle tensioni politiche, dove i rappresentanti delle due potenze possano confrontarsi in modo costruttivo.

Gli Emirati, che mantengono solide relazioni con entrambe le nazioni, offrono uno spazio ideale per discutere questioni commerciali complesse, ridurre le tensioni e individuare interessi comuni che possano favorire un compromesso.

In secondo luogo, il Presidente emiratino sta diversificando le partnership strategiche del suo Paese per mantenere un equilibrio tra le due superpotenze.

Da un lato, gli Emirati sono strettamente legati agli Stati Uniti, con cui condividono solidi rapporti militari e tecnologici. Dall’altro, Pechino rappresenta un partner economico fondamentale, soprattutto nell’ambito della Belt and Road Initiative, di cui gli Emirati sono un pilastro importante nella regione del Golfo.

Questo approccio duplice permette agli Emirati di posizionarsi come mediatori credibili, capaci di rappresentare gli interessi di entrambe le parti senza favorire nessuno.

In terzo luogo, MBZ sta lavorando per rafforzare la cooperazione regionale attraverso iniziative multilaterali.

Gli Emirati stanno spingendo per la creazione di un forum commerciale all’interno del Consiglio di Cooperazione del Golfo (CCG), che includa Cina e Stati Uniti.

Questo Forum avrebbe lo scopo di affrontare non solo le tensioni commerciali, ma anche di promuovere la cooperazione su questioni globali come il cambiamento climatico, la sicurezza energetica e l’innovazione tecnologica. Attraverso queste iniziative, MBZ punta a ridurre il rischio di escalation e a favorire un dialogo più ampio e inclusivo.

Tuttavia, il successo di questa strategia dipende da diversi fattori.

La volontà politica di Washington e Pechino è determinante: senza un reale interesse delle due superpotenze nel trovare un terreno comune, ogni sforzo di mediazione rischia di essere vano. Allo stesso tempo, gli Emirati devono affrontare la sfida di mantenere una posizione equilibrata.

Pur avendo stretti legami con entrambe le Nazioni, una percezione di parzialità potrebbe compromettere la loro credibilità come mediatori.

Infine, il contesto geopolitico globale, caratterizzato da tensioni nel Mar Cinese meridionale e instabilità in Medio Oriente, rappresenta un ulteriore ostacolo che potrebbe complicare gli sforzi emiratini.

L’area del Mar Cinese meridionale

 

Un ruolo cruciale in questa strategia è svolto da figure chiave della diplomazia emiratina. Sultan Al Jaber, Ministro dell’Industria e delle Tecnologie Avanzate, sta lavorando per rafforzare i legami economici con Stati Uniti e Cina, mentre Reem Al Hashimy, ministro della Cooperazione Internazionale, sta promuovendo iniziative multilaterali per favorire il dialogo.

Yousef Al Otaiba, Ambasciatore degli Emirati a Washington, è invece impegnato nel mantenere canali di comunicazione aperti con l’amministrazione statunitense, rappresentando le preoccupazioni emiratine e sottolineando l’importanza di evitare un’escalation.

Dal canto suo, il Presidente cinese Xi Jinping ha accolto con favore gli sforzi di MBZ, riconoscendo il ruolo strategico degli Emirati come partner nella Belt and Road Initiative.

Il Presidente cinese, Xi Jinping

La Cina vede negli Emirati un alleato importante per promuovere i propri interessi economici e considera la mediazione emiratina un’opportunità per ridurre le tensioni con Washington senza compromettere le proprie posizioni strategiche.

Tuttavia, Pechino rimane cauta, monitorando attentamente la capacità degli Emirati di mantenere una neutralità effettiva.

Lo sceicco Mohammad Bin Zayed sta affrontando una sfida complessa, ma potenzialmente rivoluzionaria.

Il suo approccio pragmatico e multilaterale potrebbe rappresentare una soluzione per evitare una guerra commerciale dalle conseguenze imprevedibili. In un mondo sempre più diviso, il ruolo degli Emirati Arabi Uniti come mediatori neutri potrebbe fare la differenza, contribuendo non solo alla stabilità economica globale, ma anche a costruire ponti tra le Nazioni in un’epoca di rivalità e conflitti.

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