ESCLUSIVA. Egitto: parla il ministro per le Forniture ed il Commercio interno, Ali Almoselhy. Grandi opportunità di investimenti per le aziende italiane

Napoli. Le aziende campane guardano sempre più a nuovi mercati, tra cui a quello egiziano.

Ieri e oggi, tra Napoli e Nola imprenditori italiani ed egiziani, alla presenza di un’ampia delegazione de Il Cairo, guidata dal ministro per le Forniture ed il Commercio interno, Ali Almoselhy, hanno avuto modo di tracciare una nuova rotta per lo sviluppo economico.

Il ministro per le Forniture ed il Commercio interno, Ali Almoselhy

Uno sviluppo che è partito dalla sottoscrizione di un’intesa per la cooperazione economica e industriale tra la Regione Campania e il Ministero per il Commercio e lo Sviluppo economico egiziano.

A fare da comune denominatore il Mediterraneo, da secoli centro nevralgico dei commerci.

A fare da trait d’union l’Osservatorio permanente dell’EURISPES, presieduto da Gerardo Romano.

Lo scopo è quello di promuovere il dialogo tra i Paesi che si affacciano sul bacino mediterraneo, che grazie all’alta capacità italiana riesce a mediare e a sviluppare nuove strategie capaci di portare ricchezza al nostro Paese.

A margine della due giorni il ministro Ali Almoselhy ha concesso, in esclusiva, a Report Difesa un’intervista proprio sui rapporti economici tra Egitto e Italia.

Ministro, quali sono i principali settori produttivi dove l’Italia potrebbe investire nel suo Paese?

L’Italia è già un nostro importante partner nel settore energetico. Vogliamo però allargare la collaborazione nel campo degli elettrodomestici, in quello agroalimentare, nella logistica. Considero gli incontri avuti, in questi giorni, molto costruttivi. Aprono, infatti, un lungo percorso tra i due Paesi che, da secoli, hanno intrapreso i rapporti. Rapporti che intendiamo rafforzare al più presto.

Un imprenditore italiano che volesse investire in Egitto avrebbe delle agevolazioni?

Due anni fa abbiamo modificato le leggi che riguardano gli investimenti. Sono state date più agevolazioni tanto che, partner stranieri, possono investire in Egitto nella logistica, nelle aree industriali e in tanti altri settori. L’Egitto ha bisogno di esperienze provenienti dall’estero.

Un investitore può venire in Egitto e ha il diritto di avere un ricavo circa trentennale per un progetto. Per i primi tre anni non si paga tasse.

Per l’Egitto il Canale di Suez è fondamentale per le rotte commerciali. Cosa sta facendo il suo Paese per svilupparlo?

Sta nascendo un’area denominata “area regionale”, una free zone ad Est di Port Said, dove possono avvenire liberi scambi. Annesse a queste aree ci sono zone residenziali. Ci sono tutte le condizioni per investire.

Il Canale di Suez, di per se stesso, è importante per tutto il commercio. Stiamo realizzando, ai due lati del Canale, grandi zone industriali che permettono un aumento dei traffici grazie anche a zone logistiche presenti sulle rive del Canale.

Cartina del Canale di Suez

Ci sono in Egitto zone economiche speciali?

Si. Tra cui quella nel Sinai.

Quanto la sua esperienza di componente della Commissione economica del Parlamento, l’ha aiutata nello svolgimento delle attività di ministro?

Senza dubbio la mia esperienza come parlamentare della Commissione economica mi ha molto aiutato perchè avendo il contatto giornaliero con il consumatore, ho conosciuto le esigenze della società, delle famiglie.

Oltre all’aiuto economico che diamo ai cittadini più bisognosi interveniamo nel primo consumo in modo che tutti possano usufruire di un prodotto agevolato e sostenuto dal Governo.

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