ESCLUSIVA. Esercito, parla il Comandante della Brigata “Pinerolo” Giovanni Gagliano: “Anche nel periodo del COVID-19 non abbiamo mai interrotto l’addestramento dei nostri reparti o rallentato le attività connesse con il progetto di digitalizzazione”

Bari. Dal 27 settembre 2019 il Generale di Brigata Giovanni Gagliano è il nuovo Comandante della Brigata “Pinerolo” di Bari, sostituendo il parigrado Francesco Bruno.

Prima di arrivare nel capoluogo pugliese era nel Regno Unito dove ha svolto un importante incarico in un contesto internazionale.

Sotto il suo comando sono stati numerosi gli impieghi e le attività addestrative che la “Pinerolo” ha messo in campo in questo mesi.

In questa intervista esclusiva per Report Difesa, il Generale traccia un bilancio del suo operato.

Generale, in una recente intervista l’ex Capo di Stato Maggiore  dell’Esercito, Generale di Corpo d’Armata Salvatore Farina ha definito  la Brigata da Lei comandata un élite nel capo della tecnologica  applicata alla Difesa essendo stata  la prima ad avere in dotazione i  sistemi d’arma più  avanzati. Come sì è raggiunto questo obiettivo?

Sicuramente ci ha fatto molto piacere e siamo profondamente lusingati nell’aver visto riconosciuto il frutto del lavoro e della professionalità che tutti i militari di questa Unità dell’Esercito Italiano giornalmente mettono in campo con attaccamento al dovere e passione.

Si tratta di un lungo processo che ha avuto inizio  nel 2009 con  l’arrivo del VBM 8X8 “Freccia”, che ha in pratica rivoluzionato il concetto di impiego dei mezzi da combattimento divenendo la prima vera e propria “piattaforma tecnologica” che opera sul terreno connessa quale “nodo” di una rete integrata digitale (network).

I Freccia impiegati in ambito Joint

E’ stato il primo passo dell’Esercito Italiano nel processo di trasformazione denominato Network Enabled Capability (NEC).

L’idea era di integrare in un’unica rete i componenti delle unità di terra al fine di avere contezza della situazione amica e nemica sul terreno, di avere un comando e controllo robusto e ridondante e di acquisire quindi una marcata superiorità rispetto all’avversario.

La Brigata “Pinerolo” è stata la prima Unità dell’Esercito Italiano ad entrare in questo processo di ammodernamento tecnologico ricevendo, nel tempo, anche il compito di sperimentare i materiali di nuova introduzione in servizio al fine di testarne il livello di integrazione con i sistemi già in uso e soprattutto, di valutarne il vantaggio operativo scaturente dall’impiego di detti materiali.

Nel corso del tempo il personale della Brigata ha maturato un’esperienza unica nel settore della digitalizzazione terrestre, che nel tempo si è consolidata grazie anche alla possibilità di lavorare direttamente con il comparto industriale.

Oggi questa esperienza è un valore aggiunto prezioso per tutte le fasi di sperimentazione e impiego delle nuove tecnologie, ma soprattutto per la certezza di impiegare al meglio i sistemi d’arma di dotazione.

Come la tecnologia ha migliorato la sicurezza del soldato e dei mezzi quali il Freccia, il Lince e la Blindo Centauro?

La possibilità di avere in ogni momento delle operazioni l’esatta posizione delle unità, di ogni singolo mezzo e financo del singolo soldato, così come il fatto di poter disporre di un sistema di comando e controllo capillare ed efficiente, è indubbiamente un fattore di sicurezza determinante nei moderni scenari operativi.

Un Freccia in esercitazione

Il fatto che tutti gli elementi siano integrati in un’unica rete, consente ai comandanti ed agli operatori di avere l’esatta conoscenza di quanto avviene sul terreno, di stabilire misure di coordinamento chiare ed inequivocabili, di poter condividere in tempo reale eventuali minacce al fine di poter intervenire in modo adeguato e coordinato.

Questo è soprattutto percepito e apprezzato dai comandanti ai minori livelli, dai comandanti di compagnia, di plotone e di squadra.

Sono loro per primi che hanno dato feedback più che positivi di come i nuovi sistemi semplifichino e velocizzino la loro manovra e il loro modo di operare.

In sintesi, la tecnologia ci ha fornito gli strumenti per sfruttare sinergicamente informazioni e capacità operative allo scopo di conseguire effetti coerenti con gli obiettivi desiderati.

Tramite il collegamento in rete e mediante la conseguente possibilità di accesso e condivisione delle informazioni, si ottiene la conoscenza condivisa della situazione (Situational Awareness), vero moltiplicatore di forza e garanzia di sicurezza.

A che livello è oggi la sperimentazione dei materiali di Soldato Sicuro in Brigata?

Sin dalla nascita del Programma, il sistema Soldato Sicuro è senza alcun dubbio un esempio di grande sinergia tra industria nazionale e settore Difesa.

Lo sviluppo e la produzione nel tempo di successive versioni ha consentito di mantenere costantemente aggiornato il sistema agli ultimi ritrovati della tecnologia, assicurando al contempo aderenza alle esigenze operative del militare sul campo di battaglia.

In un’attività addestrativa si utilizzano materiali di Soldato Sicuro

In tale contesto, l’ultima versione, provata nel corso della SIO 2020 e denominata TC2, rappresenta un innovativo Sistema di Comando e Controllo che equipaggia il Comandante e il Vice Comandante di squadra.

Il grande elemento di novità introdotto è da ricercare nel fatto che tutte le funzioni fornite sono concentrate in un tablet, che in virtù delle sue limitate dimensioni consente facilità di movimento e immediatezza nelle comunicazioni.

Ad oggi, il TC2 consente alla squadra digitalizzata la possibilità di scambiare dati ed informazioni con i livelli gerarchici superiori, ottimizzando la percezione della situazione tattica sul campo di battaglia e garantendo altresì una maggiore generale protezione nei moderni scenari di impiego.

Cosa ha voluto dire comandare una Brigata come la Pinerolo in questo periodo storico caratterizzato dalla pandemia per il COVID-19?

Il periodo che stiamo vivendo è sicuramente tra i più difficili che la società moderna abbia mai  affrontato.

Al pari di quanto accaduto per tutti gli italiani, anche il nostro lavoro di soldati ha subito delle sostanziali modifiche.

La situazione contingente ha imposto nuove formule di lavoro che da Comandante ho dovuto attagliare e armonizzare alle esigenze operative della nostra Unità.

Nello corso di tutto l’anno la Pinerolo, in aderenza alle iniziative volute dal Ministro della Difesa, ha dato il suo contributo in vari campi: abbiamo incrementato il supporto alle Forze di Polizia nell’ambito dell’Operazione “Strade Sicure”, fornito supporto logistico alla Protezione Civile di Puglia e Basilicata per il trasporto dei dispositivi di protezione individuale, abbiamo costituito i drive through per l’effettuazione dei tamponi COVID oltre che supportare, con iniziative spontanee dei nostri militari, le realtà assistenziali del territorio pugliese.

 

Attività addestrative garantite anche nel periodo di COVID-19

Non abbiamo mai interrotto l’addestramento dei nostri reparti o rallentato le attività connesse con il progetto di digitalizzazione.

Nel mese di giugno 2020 abbiamo realizzato un attività finalizzata all’ effettuazione di test propedeutici alla successiva campagna di sperimentazione.

Nel mese di settembre abbiamo svolto la Campagna di Sperimentazione svolgendo la Sessione di Integrazione Operativa (SIO) 2020 e a seguire, senza soluzione di continuità, la Brigata “Pinerolo” nel mese di ottobre ha condotto un’importante esercitazione bilaterale denominata “Steel Storm” tra gli Eserciti di Italia e Qatar.

L’attività ha rappresentato un momento importante per i due Paesi infatti, per le forze del Qatar, è stata la prima volta che si sono addestrate in Italia .

Il Generale di Brigata, Giovanni Gagliano, Comandante della Brigata “Pinerolo” con un ufficiale del Qatar

La risposta in termini di qualità e professionalità espressa da tutti i militari della “Pinerolo”, come Comandante mi ha reso orgoglioso.

Ho sempre cercato di spingere, mi sia concesso di dire, “i miei soldati” a cercare un approccio di serenità verso tutte le problematiche con le quali si misuravano. Questo concetto potrebbe apparire come semplice retorica ma la serenità, anche e soprattutto in questo frangente temporale, ci ha consentito di raggiungere tutti i traguardi che ci erano stati prefissati.

Possiamo definire la Puglia quale importantissimo faro tecnologico per lo sviluppo della Difesa. La disponibilità di grandi aree addestrative ha sicuramente consentito di portare avanti con successo le campagne di sperimentazione dei ritrovati tecnologici, quali sono le attività in agenda per i prossimi mesi?

Nel solco di quanto già fatto nel 2020, stiamo ininterrottamente operando, in ambito Difesa, nel fornire supporto alle varie operazioni in atto sul territorio nazionale (concorso alla tutela dell’ordine pubblico e contrasto all’emergenza COVID-19 con distribuzione e somministrazione di vaccini) e continueremo a farlo con ancor maggior determinazione fino a quando sarà necessario.

Parallelamente non perderemo di vista i compiti connessi alla sperimentazione che ci sono stati assegnati. Nell’ambito delle aree addestrative pugliesi vedranno la luce una Sessione di Integrazione Tecnica (SIT) e una nuova campagna di sperimentazione tecnico-tattica denominata Sessione di Integrazione Operativa 21.

Quest’anno, ancor più che in passato, queste attività sono stata pensate a connotazione spiccatamente joint, valorizzando e favorendo il coinvolgimento sinergico di Marina ed Aeronautica.

Per il conseguimento dei prioritari obiettivi di sviluppo capacitivo e di trasformazione dello Strumento Militare nazionale gli eventi programmati in Puglia nel 2021 costituiranno un importantissimo momento di verifica dei progressi tecnologici compiuti da “questa avanguardia dell’Esercito che verrà” e ci consentiranno di individuare eventuali ulteriori opportunità di integrazione.

Concludo sottolineando che, unitamente al prioritario impegno a favore della collettività e al ruolo cruciale nel campo della sperimentazione, nel corso del 2021, saranno condotte anche tante attività di natura addestrativa e operativa più direttamente collegate al “mestiere delle armi”.

Nuovo impulso sarà dato alle attività congiunte con l’Esercito Spagnolo, la Brigata Pinerolo è l’unica Grande Unità italiana gemellata con una pari unità spagnola, la Brigata “Aragon” e verranno svolte tutte attività finalizzate all’approntamento delle Unità alle dipendenze della Brigata “Pinerolo” che entreranno nel bacino di capacità/assetti interforze ad alta e altissima prontezza operativa per garantire una risposta rapida alle esigenze nazionali.

La Brigata “Pinerolo” ha tenuto ius intenso addestramento con la Brigata “Aragon” in Spagna

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