ESCLUSIVA. Parla il Generale di Brigata Claudio Dei, comandante MISIN: “Soldati, gendarmi e guardie nazionali sono ottimi allievi. Hanno una sorprendente voglia di imparare e di migliorare la propria preparazione tecnico-professionale”

NiameyLa Missione Bilaterale di Supporto nella Repubblica del Niger (MISIN), nasce con lo scopo di incrementare e rafforzare le capacità di comando e controllo delle Forze di Difesa e Sicurezza (FDS) del Niger, volte al contrasto del fenomeno dei traffici illegali e delle minacce alla sicurezza del territorio.

Fino ad oggi, il Team addestrativo formato da Esercito, Aeronautica, Carabinieri e Forze Speciali, ha addestrato più di 2.600 militari dell’Esercito, dell’Aeronautica, della Gendarmeria e della Guardia Nazionale del Niger.

Attività addestrativa per i militari nigerini con istruttori italiani

Report Difesa ha intervistato in esclusiva il Generale di Brigata, Claudio Dei, dallo scorso 27 luglio al comando della MISIN.

Il comandante della MISIN, Generale di Brigata Claudio Dei

Il Generale Dei ha frequentato il 166º corso dell’Accademia Militare di Modena. Tra le sue precedenti esperienze ci sono quella di Osservatore dell’European Community Monitor Mission nella ex Jugoslavia, il comando dell’Head Quarter in Kosovo, il comando del Provincial Reconstruction Team di Herat (PRT), il comando ISAF in Afghanistan e addetto per la difesa in Ucraina, il comando Militare dell’Esercito in Sicilia.

E’ laureato in Scienze strategiche ed in Politica internazionale e Relazioni diplomatiche.

Generale, in particolare, cosa viene chiesto dal Ministero della Difesa nigerino?

Nell’ambito di uno sforzo congiunto europeo e statunitense per la stabilizzazione dell’area dei Paesi del G5 Sahel (Niger, Mali, Mauritania, Chad e Burkina Faso) la stretta collaborazione con il Ministero della Difesa nigerino, si concretizza con l’offerta formativa alle FDS, con oltre 100 corsi di specializzazione svolti, tra i quali:

  • Corso di paracadutismo (con aviolancio utilizzando i vettori dell’Aeronautica Militare italiana)
  • Corso di direttore di lancio
  • Corso di ripiegatore di paracadute
  • Corso base di fanteria
  • Corso di combattimento nei centri abitati
  • Corso di combattimento in ambiente boschivo
  • Corso di informatica avanzata e Web site master
  • Corso tecniche investigative
  • Corso tecniche di intervento operativo
  • Corso per tiratori scelti
  • Corso di ordine pubblico
  • Corso “Force protection for Air Ops”

A breve, avrà inizio il corso a cura del Mobile Training Team sanitario, a favore di infermieri professionali presso la locale Scuola Militare di Sanità.

Molto intenso l’addestramento dei militari nigerini

I soldati nigerini cosa hanno apprezzato di questi pacchetti addestrativi?

Tra gli addestratori del Mobile Training Team della MISIN e i militari nigerini delle FDS, si è creata, da subito, un’eccellente intesa, dettata anche dalle capacità relazionali dei militari italiani.

La preparazione professionale dei nostri istruttori, è manifestamente riconosciuta dai nigerini, attraverso i risultati raggiunti da tutte le forze del Battaglione Paracadutisti, degli specialisti delle trasmissioni, della Gendarmeria e della Guardia Nazionale. Dovrebbe vedere la felicità dei neo brevettati dopo l’aviolancio, che sancisce il vincolo indissolubile con la propria unità di appartenenza o la professionalità con cui i gendarmi approcciano ad una scena del crimine, dopo il corso di tecniche investigative.

Soldati nigerini

I nostri istruttori cosa hanno apprezzato dei loro allievi?

Il soldato, il gendarme e la guardia, sono degli ottimi allievi, con una sorprendente voglia di imparare e di migliorare la propria preparazione tecnico-professionale.

L’orgoglio e il senso di appartenenza alla propria nazione e la necessità di essere parte attiva nella difesa del proprio Paese dal terrorismo jihadista e dalla criminalità, traspare continuamente.

In alcuni casi, si creano anche delle amicizie sincere, che continuano anche dopo il rientro in patria degli istruttori italiani.

La recente donazione di alcuni mezzi e ambulanze da parte del nostro Paese è utile per rafforzare le capacità logistiche dei militari nigerini?

Il 14 ottobre scorso il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (MAECI), rappresentato dall’ambasciatore d’Italia a Niamey, Marco Prencipe ha donato al Ministero della Difesa del Niger, 13 mezzi militari: 10 ambulanze e 3 autobotti.

La donazione è stata preceduta da quattro corsi di familiarizzazione teorica-pratica, per conduttori-operatori, meccanici ed infermieri, a cura di 14 istruttori della MISIN, per formare il personale nigerino all’uso ed alla tenuta in efficienza, dei mezzi e dei dispositivi sanitari in dotazione.

Questa attività, si inserisce nell’ambito di una serie di iniziative di cooperazione tra l’Italia ed il Niger, per fornire un contributo concreto alla risoluzione di particolari criticità logistiche nel campo della Difesa. Le autorità nigerine hanno molto apprezzato il coinvolgimento dei propri tecnici nella formazione, per intervenire in futuro nella manutenzione dei mezzi.

Nei mesi passati sono stati inviati, sempre come donazioni, medicinali e presidi sanitari. Che impatto hanno avuto sulla popolazione?

Nel rispondere alle esigenze individuate dal Ministero della Salute Pubblica del Governo nigerino, e finalizzate allo sviluppo di attività di supporto umanitario in campo sanitario, a favore di persone in condizioni di svantaggio socio-economico, sono stati donati oltre 70 tonnellate tra farmaci e presidi medici.

L’iniziativa, avviata grazie all’azione sinergica di natura interministeriale e inter-agenzia, è una chiara espressione dell’impegno dell’Italia a favore delle fasce più deboli della popolazione nigerina.

In particolare, l’esigenza di far fronte alle epidemie di colera, malaria e meningite, ha fatto mettere in moto la macchina logistica, che ha permesso di dare un contributo concreto alla risoluzione di particolari emergenze sanitarie.

Inoltre, anche al di fuori dell’ambito istituzionale, la comunità di due Comuni del Salernitano, hanno autonomamente messo in atto una massiva e generosa raccolta di abbigliamento, giocattoli, cancelleria, materiale sportivo e alimenti a lunga conservazione, per un totale di oltre 700 chilogrammi in 400 colli.

Destinatari degli aiuti, sono stati principalmente gli Enti di Protezione Sociale militari che si occupano dell’assistenza degli orfani e delle vedove dei caduti in servizio quali vittime del terrorismo, nonché gli orfanotrofi che ospitano orfani (anche neonati) e ragazze madri, di età media sotto i 16 anni.

Ciò manifesta, la peculiare sensibilità del popolo italiano nel far proprio il sentimento di solidarietà, che può esprimere attraverso le Forze Armate italiane, collante con la società civile attraverso la cooperazione Civile-Militare (CIMIC).

Il Niger, è tra i Paesi più poveri al mondo. I nigerini mancano di mezzi, ma non di dignità, e tantomeno del senso di profonda riconoscenza che non lesinano di manifestare al contingente italiano.

Ricordo con emozione un episodio nel quale, prima della cerimonia di una donazione, presso un orfanotrofio, una bambina piccolissima, avrà avuto all’incirca 1 anno, si è aggrappata a me in braccio e non voleva più scendere.

La visita del Generale Dei in un orfanotrofio

Sono questi i momenti nei quali, il soldato italiano, ha la certezza di appartenere ad una società che riesce sempre ad equilibrare sentimento e dovere professionale, soprattutto quando ciò, è diretto alle fasce più deboli.

Il nostro Paese come ha contribuito a queste donazioni?

Il contributo italiano è stato avviato grazie all’azione sinergica tra il MAECI e il Ministero della Difesa per il tramite dell’Ambasciata d’Italia a Niamey e la MISIN.

L’arrivo di medicine in Niger

Esso, ha compreso un sostegno articolato in più settori d’intervento e rappresenta un segno tangibile della volontà di supportare fattivamente le Forze di Difesa e di Sicurezza del Niger, costituendo una chiara dimostrazione di come le missioni, svolte dalle nostre Forze Armate all’estero, si caratterizzino sempre più marcatamente come interministeriali e interagenzia, nonché come espressione dell’impegno dell’intero sistema Paese.

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