Esercitazione Zapad 2025: la prova di forza (limitata) di Russia e Bielorussia

Di Giuseppe Gagliano*

MINSK. Da ieri e fino a martedì prossimo  Russia e Bielorussia hanno avviato le esercitazioni militari congiunte “Zapad-2025”, nei pressi di Minsk.

Il logo dell’esercitazione Zapad-2025

 

Normalmente queste manovre, organizzate ogni quattro anni, vedono impegnati fino a 200.000 uomini.

Stavolta lo schieramento è molto più contenuto: circa 6.500 soldati, perché la gran parte delle forze russe resta assorbita dalla guerra in Ucraina.

Minsk ha specificato che le aree di addestramento sono state scelte lontano dalle frontiere con Polonia e Ucraina per “ridurre le tensioni”, ma la percezione a Varsavia, Vilnius e Riga resta opposta: i tre Paesi vedono un segnale di pressione sul fianco orientale della NATO.

La tensione dopo i droni

Il contesto è particolarmente sensibile perché pochi giorni fa circa venti droni russi sono entrati nello spazio aereo polacco.

Varsavia ha parlato di “atto deliberato”, ha chiuso completamente la frontiera con la Bielorussia e ha chiesto il rafforzamento delle difese aeree.

Mosca ha respinto le accuse e definito le misure polacche una “provocazione”.

Il Segretario Generale dela NATO, Mark Rutte

L’effetto strategico, però, è evidente: Mosca e Minsk ricordano all’Alleanza che possono esercitare pressione anche senza un attacco diretto, usando la leva della presenza militare per costringere la NATO a mantenere alte le spese e la prontezza operativa.

Il nodo del corridoio di Suwalki

La Polonia teme che le manovre siano un preludio a un’operazione dimostrativa sul corridoio di Suwalki, la striscia di territorio che collega l’enclave russa di Kaliningrad alla Bielorussia.

Il corridoio di Suwalki

 

 

È il punto più vulnerabile del fronte orientale NATO: se chiuso, isolerebbe le repubbliche baltiche dal resto dell’Alleanza.

Donald Tusk ha parlato di rischio di “conflitto aperto”, ma Lukashenko ha definito queste affermazioni “assurde”, cercando di mantenere un canale di dialogo con l’Occidente pur restando fedele a Mosca.

Il Presidente ucraino Zelensky e il primo ministro polacco Tusk 

 

Valore operativo e messaggio strategico

Alcuni analisti russi parlano di esercitazioni “spettacolari ma senza reale valore strategico”, ridotte più a show mediatico che a simulazione di guerra su larga scala.

Altri sottolineano la presenza annunciata di missili ipersonici Orechnik, potenzialmente con capacità nucleare, che Mosca intende schierare in Bielorussia: un segnale di deterrenza verso NATO e Unione Europea.

Per quanto limitato, “Zapad-2025” ricorda che Mosca resta in grado di coordinare operazioni bilaterali e di mostrare la sua volontà di non arretrare sul fronte occidentale.

Una nuova logica di Guerra Fredda

La reazione NATO non si è fatta attendere: esercitazioni parallele sono state annunciate nei Paesi vicini, alimentando un clima da contrapposizione simmetrica.

La logica della dimostrazione di forza e controforza torna a dominare l’Europa orientale.

Se da un lato Mosca insiste sul carattere difensivo delle sue manovre, dall’altro alimenta la percezione di minaccia che giustifica il riarmo europeo e il rafforzamento delle basi NATO lungo l’arco baltico.

Conclusione: pressione costante, escalation controllata

“Zapad-2025” non è il preludio a un’invasione, ma un segnale: la Russia resta capace di esercitare pressione psicologica e militare sull’Europa orientale anche con forze ridotte.

L’obiettivo è costringere l’Alleanza a restare mobilitata, con costi crescenti in termini di bilancio e risorse.

La sfida per l’Europa è non cadere nella trappola dell’escalation permanente e trasformare questa pressione in stimolo per accelerare il coordinamento politico, industriale e militare.

*Presidente Centro Studi Cestudec

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