di Francesca Cannataro
Roma. Ricorre oggi il 183esimo anniversario della fondazione del Corpo dei Bersaglieri.
Il corpo dei Bersaglieri nacque, infatti, il 18 giugno del 1836, per volontà del capitano Alessandro Ferrero de La Marmora. L’Ufficiale presentò al re Carlo Alberto uno studio intitolato “Proposizione per la formazione di una compagnia Bersaglieri”. Il re Carlo Alberto accolse e autorizzò, con Regio Decreto del 18 giugno 1836 la nascita della prima compagnia del Corpo dei Bersaglieri.
Il capitano non volle tradire la fiducia riposta nel suo progetto di formare reparti celeri di carabine che dovevano avere una notevole possibilità di rapidi spostamenti caratterizzati da un fuoco preciso e utile alle piccole distanze; in poche parole, l’intento era quello di avere a disposizione reparti di fanteria celere, partendo proprio dalla convinzione che la guerra si “facesse con le gambe”. I bersaglieri dovevano avere grande resistenza alle fatiche, per effettuare tanti e rapidi spostamenti, ottima mira con la carabina e intelligenza per trovarsi sempre al posto giusto nel momento giusto, iniziativa e ardimento.
La Marmora riassunse in un decalogo l’istruzione e l’educazione bersaglieresca:
- Obbedienza
- Rispetto
- Conoscenza assoluta della propria carabina
- Molto esercizio di tiro
- Ginnastica di ogni genere fino alla frenesia
- Cameratismo
- Sentimento della famiglia
- Amore al re
- Amore alla patria
- Fiducia in sè fino alla presunzione
Avvenimenti, vicende, momenti preziosi di una storia illustre, quella dei Bersaglieri.A raccontarlo sono i fatti che seguendo le trame del tempo e partendo dalla Prima Guerra d’Indipendenza, nel lontano 1848, passando dalla Breccia di Porta Pia, giungono fino alle numerose missioni in teatro operativo estero e sul territorio nazionale in cui i bersaglieri sono tuttora impegnati.
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