Esercito, breve storia dei Granatieri. Mercoledì a Roma sarà inaugurata una mostra sui 360 anni della fondazione del Corpo

Roma. Sarà inaugurata, mercoledì a Roma, e resterà aperta sino al 30 giugno prossimo una mostra dedicata ai 360 anni della fondazione del Corpo dei Granatieri.

Una delle vetrine espositive

Sarà possibile visitare l’esposizione negli stessi orari di apertura del Museo Storico dei Granatieri di Sardegna, in Piazza Santa Croce in Gerusalemme, 7 a Roma (dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 12).

L’esposizione di colbacchi

Era il 18 aprile 1659 quando il Duca di Savoia Carlo Emanuele II, nel quadro della riforma degli apparati dello Stato, “levò” il primo Reggimento d’ordinanza della sua Armata Sabauda, chiamandolo “nostro” e ponendolo primo nell’ordine di precedenza tra i suoi Reggimenti ed assicurando al personale, in esso inquadrato, privilegi.

Il Duca rafforzò così il concetto di aver voluto creare una “istituzione” permanente al suo diretto servizio e del suo Ducato.

Nel corso dei 360 anni sono mutate la forma istituzionale dello Stato: Ducato di Savoia, Regno di Sardegna, Regno d’Italia, Repubblica Italiana e le strutture ordinative dell’Unità. Si è passati da Reggimento Guardie a  Brigata Guardie, a Brigata Granatieri Guardie, a Brigata Granatieri di Sardegna.

Nulla però è cambiato nello spirito degli uomini che nel corso dei secoli hanno militato tra le fila dei Reparti Granatieri, i quali, operando con onore militare e ferrea disciplina e all’ombra della Bandiera simbolo dello Stato, sono sempre rimasti fedeli alle parole del Duca fondatore: “Tanto eseguite e che Dio nostro vi conservi”.

Per l’occasione l’Associazione nazionale Granatieri di Sardegna, in collaborazione con la Direzione del Museo Storico dei “Granatieri di Sardegna” e con l’ausilio di collezionisti privati, ha allestito la mostra curata dal Granatiere Generale Ernesto Bonelli, dal titolo “In principio era il Reggimento di Guardia” che ha lo scopo di presentare, attraverso l’esposizione di documenti, cimeli, uniformi che hanno caratterizzato la vita del Corpo, il percorso storico – ordinativo del Reggimento dalla fondazione al compimento dei 250 anni (1909) e voler evidenziare la “primogenitura” dello stesso rispetto alle Unità permanenti più antiche e durature dell’Esercito e delle istituzioni militari italiane.

Il termine Granatieri cominciò ad essere usato nella prima metà del secolo XVII  in Francia ed in Piemonte, per indicare alcuni soldati scelti che nei Reggimenti di Fanteria erano incaricati di portare e lanciare granate contro il nemico, precedendo le colonne d’attacco.

Nel 1667 in Francia, e qualche anno dopo in Piemonte, furono creati soldati chiamati ufficialmente Granatieri e se ne ebbero inizialmente quattro per ogni compagnia di Fanteria. Successivamente, però, furono riuniti in reparto a sé, che fu anche detto “compagnia granatiera”.

Così nel 1685, in Piemonte, vennero inquadrati in una compagnia per Reggimento, comandata da un Capitano. Solo nel Reggimento “Guardie” essi rimasero divisi fra le compagnie, riunendosi occasionalmente.

Le compagnie di Granatieri erano costituite di quattro squadre che dovevano essere tenute sempre a parte.

Durante le guerre i Reggimenti ebbero spesso due compagnie Granatieri, una per Battaglione e tale ordinamento divenne stabile nel 1713.

Le compagnie Granatieri sostituirono i drappelli di “enfants perdus” sino allora impiegati e formati da soldati arditi, i quali avevano cominciato ad adoperare. anch’essi, granate a mano negli assalti.

In Piemonte i Granatieri che oltre il normale armamento della Fanteria avevano anche una scure ed una bisaccia per mettervi le granate, rimasero ordinati per compagnie sino al 1816, e quando il Reggimento Guardie prese il nome di Granatieri.

Ogni Battaglione di Fanteria continuò ad avere la compagnia Granatieri e solo per un breve periodo si ebbe un Battaglione di Granatieri per ogni Brigata.

Nel 1852 la Brigata Granatieri Guardie si trasformò definitamene in Brigata“Granatieri di Sardegna”.

I granatieri di Sardegna

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