Roma. Correttivo al riordino dei ruoli. Una storia infinita. Di promesse disattese e non mantenute. Di incontri, “confronti”, disappunti.
Il Co.Ce.R. Esercito non ci sta. Lo scorso 30 settembre, infatti, è stato presentato alla Camera dei Deputati per il conseguente parere parlamentare, uno schema di Decreto Legislativo recante disposizioni in materia di riordino dei ruoli e delle carriere del personale delle Forze Armate.
In merito è stato diramato dal Consiglio Centrale di Rappresentanza Sezione Esercito un vibrante e forte comunicato stampa che racchiude l’amarezza non solo dei membri della rappresentanza ma di tutti gli uomini e le donne che il Co.Ce.R. Esercito rappresenta e di cui è pieno portavoce.
“Era il 2 luglio 2019 quando il Co.Ce.R. Esercito – si legge nella nota stampa – con un comunicato stampa predittivo, annunciava il suo disappunto sul mancato confronto con lo Stato Maggiore della Difesa sul provvedimento di correttivo al riordino dei ruoli. Detto provvedimento – continua il comunicato stampa – consegnato dal Governo alla Camera dei Deputati, non è stato presentato integralmente ed ufficialmente alla Rappresentanza Militare dai competenti organi preposti dello Stato Maggiore della Difesa, e non recepisce in alcun modo quanto chiesto con il documento presentato nel mese di marzo u.s. dal COCER Comparto Difesa”
Dopo mesi e mesi di incontri, con l’allora ministro, interministeriali e persino con il Presidente del Consiglio dei Ministri, e promesse disattese, di proposte costruttive, di cui non si è tenuto conto,secondo i delegati CoCeR, infatti, il testo non conterrebbe le prescrizioni da loro indicate per regolamentare e risolvere la problematica in questione, a quanto pare, la voce del COCER Esercito è rimasta inascoltata.
“Ancora una volta, e con grande rammarico – conclude la nota stampa de Co.Ce.R. Esercito – si constatano che le modalità poste in essere dallo Stato Maggiore della Difesa disconoscono e mortificano il ruolo della Rappresentanza Militare, mentre il Governo ha artatamente illuso il personale militare con promesse che al momento non sono state onorate. Il Co.Ce.R. Esercito non si riconosce in alcun modo nel documento all’esame del Parlamento”
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