Esercito: “LARAN 2021″ nel Poligono di Monte Romano un mese di intenso addestramento per gli uomini e le donne della Brigata Alpina “Taurinense”

Monte Romano (Viterbo) – dal nostro inviato. Oltre un mese di addestramento sui sistemi d’arma, le procedure, le strategie e le tattiche per gli uomini e le donne della Brigata Alpina “Taurinense”, al comando del Generale Nicola Piasente, nella sede del Poligono permanente di Monte Romano (Viterbo).

Vengono illustrate le attività esercitate  in occasione del VIP Day

Gli Alpini hanno svolto una serie di esercitazioni federate tra loro denominate “LARAN 2021”, con lo scopo di incrementare, le capacità di pianificare, organizzare e condurre attività tattiche, nell’ambito di un contesto pluriarma.

Ciascuna fase addestrativa è stata finalizzata al conseguimento di specifiche capacità.

Mentre la fase finale dell’esercitazione ha visto condurre una significativa attività in forte sinergia tra i diversi assetti.

L’esercitazione è stata pianificata e condotta dal 2° Reggimento Alpini, insieme ai militari del 32° Reggimento Genio Guastatori, del Reggimento Nizza Cavalleria (1°), del 1° Reggimento Artiglieria Terrestre (da montagna) e del 9° Reggimento Alpini.

Plotone di fucilieri all’attacco

Tutti hanno svolto con successo un’intensa serie di esercizi a fuoco diurni e notturni, con armi individuali e di reparto, supportati da mortai da 120, 81 e 60 mm, obici da 105/14, blindo Centauro e da elicotteri dell’AVES (Aviazione Esercito).

L’elitrasporto di un mortaio da 105/14

La “LARAN 2021” ha avuto inizio nella seconda metà di settembre con lo schieramento a Monte Romano delle unità della ‘Taurinense’, alcune delle quali rientrate di recente dal Libano e dal Kosovo dove sono state impiegate rispettivamente in seno alle missioni ONU e NATO.

L’intenso sforzo logistico richiesto per lo svolgimento dell’esercitazione che ha visto il trasporto multi-modale di mezzi e materiali per via ferroviaria e
di vettori aerei per l’immissione del personale, ha costituito esso stesso un momento addestrativo essenziale per le capacità di proiezione e rischieramento delle Unità lontano dalle sedi stanziali.

Sono stati impiegati oltre 700 soldati della “Taurinense”. Tutto è stato sviluppato in più fasi, attraverso obiettivi intermedi che hanno permesso di testare gradualmente scenari e procedure di complessità sempre più elevata.

Il Comandante delle Truppe Alpine, Generale di Corpo d’Armata Claudio Berto, a termine delle attività ha sottolineato come “nell’esercitazione LARAN le Truppe Alpine si addestrano al warfighting dimostrando un efficace livello di integrazione fra le diverse componenti operative. L’imminente esercitazione di Protezione civile Vardirex 2021 conferma la centralità degli Alpini in ogni situazione d’emergenza che possa riguardare il Paese”.

Il Comandante delle Truppe Alpine, Generale di Corpo d’Armata Claudio Berto

L’ESERCITAZIONE

In oltre 30 giorni si è voluto puntare moltissimo sull’essere un soldato, su quella componente umana che fa la differenza in ogni contesto sia militare che civile.

Si è puntato sull’organizzazione sulle numerose attività e sulle nuove generazioni di Alpini.

Una specialità dell’Esercito che, ogni volta, viene alimentata da nuovo personale.

Le Truppe Alpine hanno effettuato una condotta combinata di attività tattiche offensive, difensive e abilitanti, nell’ambito di una Campagna di Combattimento, contro un nemico di tipo “ibrido”.

Molto importanti si sono rilevati i sistemi di simulazione (live) per l’addestramento delle strutture di comando e controllo in modo di concepire, organizzare e condurre operazioni ad ampio spettro, in un contesto pluriarma, effettuate anche a partiti contrapposti.

Questa prima fase si è svolta presso il CAT (Centro di Addestramento tattico) di Monte Romano ed ha visto l’impiego di unità del 1° Reggimento “Le Guardie” della Brigata Granatieri di Sardegna come OPFOR.

Sono state anche evidenziate le capacità di minori Unità, appartenenti a diverse specialità di saper condurre attività tattiche difensive offensive e abilitanti.

In tale contesto sono stati condotti attacchi a fuoco sia diurni che notturni da plotoni di Fanteria supportati dal Genio, Cavalleria e dalla Artiglieria che ha utilizzato gli obici da 105/14).

Sono stati impiegati, inoltre, i mortai da 60, da 81 e da 120 e assetti della terza dimensione;

Gli artiglieri sparano con un obice 105/14

Tutte le componenti operative si sono addestrate intensivamente. E questa è stata la condizione fondamentale per poter raggiungere ottimi livelli di prontezza delle Unità, tali da poter essere rapidamente impiegabili in contesti nazionali ed internazionali.

Nel corso delle attività addestrative sono stati poi risaltati i livelli operativi raggiunti dalle giovani soldati, risultante sia dall’iter formativo, condotto presso le Scuole sia dall’esperienza maturata sul campo.

Le Truppe Alpine hanno una grande capacità di operare nella verticalità, su neve e ghiaccio, in condizioni avverse.

E questo non costituisce un limite, bensì un valore aggiunto a far si che esse si rivelino strumento versatile della Forza Armata, capace di adeguare l’utilizzo di tattiche, armamenti ed equipaggiamenti anche a situazioni di impiego in terreni ampi e aperti.

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