NAPOLI (nostro servizio particolare). A 17 anni dall’istituzione dell’Operazione nazionale “Strade Sicure” e “Terra dei Fuochi” le donne e gli uomini dell’Esercito italiano sono ancora lì, in Campania.

Ogni giorno, su disposizione della Prefettura di Napoli proteggono posti fissi già stabiliti, collaborano con le Forze dell’Ordine nella prevenzione dei reati, aiutano i cittadini e turisti.
Sono, insomma, un grande presidio di sicurezza e di legalità.
Eppure quando in quel caldo agosto del 2008 fu deciso l’impiego di soldati a fianco delle Forze di Polizia a molti non piacque la scelta fatta dall’allora IV Governo Berlusconi che vedeva Roberto Maroni come ministro dell’Interno e Ignazio La Russa titolare della Difesa.
Ma poi i grandi risultati che ogni contingente, che si à dato il cambio in questi anni ha riportato, ha fatto sì che le critiche cessassero.
L’Operazione “Strade Sicure” è, come detto, nazionale.

In molte città aree italiane i militari vengono impiegati a protezione e tutela di siti e obiettivi sensibili, di aree a rischio.
E, ora, con il Governo Meloni è stata attivata anche l’Operazione “Stazioni Sicure”. Anche in questo caso i militari supportano le Forze di Polizia in attività di prevenzione e contrasto di ogni forma di illegalità.

STRADE SICURE, STAZIONI SICURE E TERRA DEI FUOCHI
Su Napoli, Caserta e Salerno il Raggruppamento “Campania” opera, per quanto riguarda sia “Strade Sicure” che “Stazioni Sicure” con 6 Complessi (Compagnie).
Ad essi se ne aggiungono 2 per l’Operazione “Terra dei Fuochi”.
Sono più di 60 i siti sotto il controllo della Forza Armata.

Notevoli i risultati che sono stati raggiunti dal Raggruppamento “Campania” in questi mesi, dove, anche attraverso l’impiego di droni e di strumenti tecnologicamente avanzati, è stato possibile condurre attività di controllo, monitoraggio ed intervento in modo accurato, che hanno portato ad indentificare oltre 36 mila persone (di cui 295 denunciate, 22 arrestate e 246 sanzionate) e più di 2.300 veicoli (di cui 246 sequestrati perché utilizzati per lo sversamento illegale di rifiuti). Le attività sequestrate sono state 78 (a fronte delle 206 controllate) e, con il concorso delle Forze di Polizia, sono state emesse sanzioni amministrative per circa 6 milioni di euro.
COME OPERA L’ESERCITO IN TERRA DEI FUOCHI
Per analizzare un possibile obiettivo da controllare l’Esercito parte dai fatti per poi arrivare alle deduzioni e alle conclusioni.
Ad esempio: si analizza il lavoro nero nelle attività produttive che indice come fattore determinante negli sversamenti di rifiuti in modo illecito. l’economia di ogni area (tipo di attività commerciali) influenza il tipo di sversamento. capacità delle aziende di eludere i controlli sullo smaltimento rifiuti industriali (“giro bolletta” presso discarica per poi sversare illegalmente), catena del rifiuto presso il campo Rom:
- Raccolta elettrodomestici / furto di auto
- Disassemblamento
- Vendita metalli
- Incendi.

Gli sversamenti più numerosi e potenzialmente dannosi sono quelli di natura industriale, fortemente legati ad attività illecite/lavoro nero, con particolare riferimento a:
- Produzione tessile
- Attività edilizie (ristrutturazioni)
- Vendita di pneumatici
- Commercio di metalli (ferro e rame).
In termini generali, i rifiuti descrivono l’economia dell’area ad esempio tessile (zona vesuviana), pneumatici (zona Autostrada A1 Caserta – Napoli)
I siti di sversamento di materiali provenienti da queste attività illecite vengono spesso incendiati al fine di rimuovere eventuali prove che possano consentire di individuare l’origine dei rifiuti.
L’attività del campo Rom di Giugliano (Napoli) è legata alla complicità di:
- Aziende/individui che pagano i Rom per liberarsi di vecchi elettrodomestici
- Aziende che acquistano il metallo dai Rom.
La Polizia Metropolitana e la Guardia di Finanza rappresentano asset importanti, viste le rispettive competenze e la forte correlazione tra i reati ambientali e quelli di natura finanziaria.

Per ridurre il fenomeno degli sversamenti, e di conseguenza quello dei roghi tossici, la priorità assoluta è quella di concentrarsi sui rifiuti di natura industriale, piuttosto che sui rifiuti urbani.
Al riguardo, risulta prioritario agire sulle “cause” (aziende illecite) piuttosto che sugli “effetti” (sversamenti).
Questo approccio richiede le competenze di tutte le forze che operano sul territorio: Esercito, Polizia Metropolitana, GdF, Forze di Polizia.
Pertanto, è necessario assicurare maggiore sinergia tra le forze in campo creando una struttura di raccordo permanente (cabina di regia, inter-agency ops room).
Le attività di ricerca informativa (droni) e le successive azioni (action days di II e III livello) vanno concentrate sulle strutture riconducibili ad attività produttive piuttosto che su aree ad uso privato, definendo della NAI sversamento (dove si verificano sversamenti di materiale della stessa tipologia) e delle NAI causa (dove sono presenti attività produttive riconducibili al tipo di sversamento).
PARLA IL COLONNELLO ROMANO VENTURA, COMANDANTE DEL 21° REGGIMENTO GENIO GUASTATORI DI CASERTA (BRIGATA GARIBALDI).
Per quanto riguarda l’Operazione “Stazioni Sicure” è molto forte il collegamento con la Polizia ferroviaria.
Oggi, la Stazione Centrale di Napoli e l’attigua Piazza Garibaldi sono più sicure di prima, grazie all’intervento dell’Esercito.
Lo stesso discorso di può fare per Piazza Dante, Piazza Mercato, dove i risultati si vedono.

L’’impegno quotidiano della Forza Armata fa sì che atti delinquenziali vengano prevenuti.
Per “Terra dei Fuochi” i militari del Raggruppamento “Campania”, tra le province di Napoli e Caserta, si dedicano al contrasto dei crimini ambientali, con particolare attenzione agli sversamenti illeciti di rifiuti e ai roghi tossici, che rappresentano una grave emergenza per la salute pubblica e l’ambiente.

“Su Terra dei Fuochi – spiega il Colonnello Romano Ventura, Comandante del 21° Reggimento Genio Guastatori di Caserta (Brigata Garibaldi) – ci sono dati molto interessanti, il numero dei reati commessi in flagranza quest’anno è elevatissimo. Tutto questo è stato possibile grazie alla capacità di poter mettere a sistema diverse cose. Tra tutte c’è l’utilizzo degli assetti nella terza dimensione con i droni, l’analisi delle immagini fatto dai nostri analisti, le informazioni in nostro possesso e l’impiego sul terreno, che ci hanno dato la possibilità di studiare in modo dettagliato la nostra area di responsabilità e quindi, poi, di dirigere le nostre azioni su specifiche aree, in specifiche ore, con specifiche modalità”.
La percentuale degli obiettivi che vengono da noi indicati in “Terra dei Fuochi” – aggiunge il Colonnello Ventura – è assolutamente a nostro favore. Non dobbiamo limitarci al fatto del drone che fa la foto o fa il video. Quello è un dato che, grazie anche agli analisti d’immagine, si riesce a rendere intellegibile e quindi passarlo in informazione. Poi c’è tutto il discorso dell’analisi del sito. Grazie alla flagranza di reato è possibile agire con tempestività”.
Alla base c’è, su un’area così vasta come quella di Terra dei Fuochi, che comprende due province importanti come Napoli e Caserta, la necessità di comprendere esattamente qual è la situazione.
“Noi lo stiamo facendo con grande cura – prosegue il Colonnello Ventura – e devo dire che i risultati sono importanti. Ci sono meno nuovi siti di sversamento, c’è un numero di flagranze di reato più alto che viene scoperto”.
È importante sottolineare che la collaborazione tra l’Esercito Italiano e le altre Forze dell’Ordine, Enti locali e istituzioni coinvolte nell’operazione avviene tramite i cosiddetti tavoli tecnici tra i partecipanti all’Operazione “Terra dei Fuochi”, dove si stila, per le attività di maggior rilievo chiamate “Action-Day”, un calendario delle attività da condurre in coordinamento e cooperazione con le Forze dell’Ordine.
Mentre per le attività giornaliere la Sala Operativa del Raggruppamento fornisce i settori, le zone e le strade da controllare alle pattuglie sul terreno.

“Un altro aspetto fondamentale sono i sistemi tecnologicamente avanzati di cui siamo dotati – aggiunge il Comandante del 21° Reggimento Genio Guastatori – che grazie soprattutto al continuo addestramento degli uomini e delle donne che li utilizzano, hanno un forte impatto sull’Operazione”.
“Prima si parlava di droni, ma non si possono trascurare i sistemi digitalizzati che adoperiamo – evidenzia il Colonnello Ventura -. Cito su tutti il Sistema di Comando e Controllo denominato Imperio, che messo a sistema con gli altri sistemi delle istituzioni locali, è riuscito a tracciare una mappa dettagliata e costantemente aggiornata, degli illeciti ambientali commessi nella Terra dei Fuochi. Ma come dicevo all’inizio dietro lo strumento all’avanguardia c’è sempre la preparazione di chi lo usa, militari formati ed addestrati ad operare”.
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