Capua (Caserta) – dal nostro inviato. Poche settimane per fare delle ragazze e dei ragazzi, dei soldati.
Siamo entrati nella caserma sede del 17º Reggimento addestramento volontari “Acqui” dell’Esercito Italiano di Capua (Caserta) dove abbiamo avuto modo di vedere come l’alta professionalità dei comandanti, a tutti i livelli, e degli istruttori faccia sì che circa 900 civili possano, dopo un duro addestramento, indossare un’uniforme.
Lo step successivo saranno i reparti di destinazione, dove i volontari a ferma prefissata di un anno poi saranno sottoposti ad un addestramento proprio dell’Arma e della Specialità prescelta.
Al comando del Reggimento c’è un Bersagliere, il Colonnello Giuseppe Zizzari. Una lunga esperienza di comando, in attività operative (tra cui l’Operazione “Vespri Siciliani” a Palermo, la “Domino”, la “Strade Sicure” e la “Terra dei Fuochi” in Campania, la “Giotto” a L’Aquila, la “Gran sasso” in Abruzzo, la “Costant Guard” in Bosnia Erzegovina, la “Extraction Force” in Fyrom, Macedonia, lal “Joint Guardian” in Kosovo e l’“Active Endeavour” in Kosovo e la “Coorte” per l’addestramento delle truppe libiche) ma anche nello Stato Maggiore dell’Esercito.
Lo abbiamo intervistato.

Il post intervista con il Colonnello Zizzari
Colonnello Zizzari, come vede i volontari dal giorno del loro arrivo al giuramento?
Molti ragazzi giungono al RAV consapevoli di quello che dovranno affrontare, altri un po’ meno, magari perché fuorviati dalle tante storie raccontate sui tanti forum e chat in rete. Non bisogna poi dimenticare che, soprattutto oggi, chi decide di fare il soldato è un giovane che lascia le comodità della propria famiglia per dedicarsi agli altri, con sacrificio.
Qui da noi arrivano dei ragazzi che passano in pochi giorni dalla playstation ad essere un soldato. Il fatto di svegliarsi presto, di prepararsi in poco tempo, di essere sempre in ordine, di rispettare regole e orari e di svolgere una serie di attività, sicuramente per un giovane è un impatto non facile.
Il risultato raggiunto oggi, giorno del giuramento, è però molto confortante. Ritengo che i ragazzi abbiano un grosso potenziale. Posso quindi concludere dicendo che tutti questi giovani allievi si sono immediatamente contraddistinti e che, continuando su questa strada, i presupposti per il futuro della Forza Armata sono magnifici.
Qual è il significato del giuramento e dei valori in esso racchiusi?
Con il giuramento il soldato diventa tale di fronte alla comunità. Giuramento, dal latino “iuramentum”, significa promessa.
Il giuramento é una promessa solenne, che impegna di fronte agli altri, ma soprattutto di fronte a se stessi. Con tale atto il soldato acquista la consapevolezza del proprio status ed inizia un modo di vivere per chi ha deciso di porsi al servizio dello Stato in una professione totalizzante come quella militare. Nei valori del giuramento convergono, quindi, tutti i valori dell’essere soldato.
È stato consegnato ai giurandi una copia del diario “Io sono un soldato”. Cosa rappresenta questo dono così particolare?
Questa iniziativa vuole essere un primo contributo che la Forza Armata dona al giovane che inizia il suo percorso professionale.

La consegna del diario “Io sono un soldato” ai volontari
In questo diario, nelle prime pagine, sono illustrati gli aspetti fondanti dell’essere militare ed i valori ai quali tutti i militari devono ispirarsi. È quindi una guida che introduce al mondo militare.
Tuttavia, il diario si compone anche di tante pagine bianche che dovranno essere riempite, proprio da chi lo riceve, raccontando le avventure, le esperienze, insomma la vita del soldato italiano.
Ecco perché si è deciso di donarlo proprio a questi giovani soldati all’inizio della loro vita militare.
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